Capitolo 10 -Stitches-

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La stanza comune dei Serpeverde era più fredda del solito, oppure era il mio umore nero a contagiare la mia percezione dell'ambiente esterno, costringendo il mio cervello a quello strano gelo che mi attraversava le ossa. "Sai, credo che alla fin fine tua sorella abbia ragione. Non sono sicuro di voler sapere..." Borbottai sconfortato. Da quasi due giorni ormai, mi sedevo su quello stesso divano della saletta comune, a rimuginare su quello che avrei dovuto fare, con il diario di mia madre sulle gambe, rigorosamente chiuso.
Ne avevo memorizzato ogni piega ed ogni sfumatura nella copertina rigida a forza di girarmelo e rigirarmelo tra le mani. Draco, al contrario del sottoscritto, sembrava molto tranquillo. Sospettavo, però, che la sua tranquillità fosse solo una maschera che aveva messo soltanto per non farmi agitare ancora di più.
"Harry, se tu non volessi aprire affatto quel libro lo avresti riposto nel baule non appena mio cugino te lo avesse dato. Il solo fatto che ti ostini a tenertelo dietro tutto il tempo è il sintomo che hai una voglia matta di leggerlo..."
"Da quando hai cominciato a prendere lezioni di psicologia, Dray?" Lo rimbeccai, punto nel vivo. Lui si limitò a scrollare le spalle come a dirmi che non serviva fare dell'ironia quando lui sapeva di aver ragione.
Sbuffai.
"Ancora in piedi?"
Mi voltai di scatto verso l'ingresso, dove a guardarmi c'erano Theo e un altro ragazzo di cui non conoscevo il nome. Alzai gli occhi al cielo, infastidito dalla sua sola presenza. Dray, che fino a quel momento era rimasto fermo e buono su una poltrona, si alzò e mi prese per la mano, guardando in cagnesco i nuovi arrivati. "Andiamocene in camera Harry, questa stanza è diventata di colpo piena di merda." Borbottò.
Dovevo ammettere che per quanto l'idea di Theo che respirava la mia stessa aria mi indignasse, la presa di posizione appena assunta dal ragazzo  al mio fianco mi sembrava ancor peggiore. Piantai i piedi a terra e fermai così l'avanzata del biondo, che mi fissò per un attimo come se mi fossero spuntate delle zanne sulla faccia, prima di alzare un sopracciglio con aria interrogativa.
"Draco. Andiamo smettila. Lui non ha fatto niente."
Mi impuntai. Non avevo la minima intenzione di prendere le difese del mio ex, ma Theo era un Serpeverde, sarebbe stato stressante mettere in scena un dramma ogni volta che lo avessimo trovato nei paraggi. "Davvero?" Draco mi lasciò il braccio, quasi come se avesse appena realizzato di tenere la mano sui carboni ardenti.
"Sentito Malfoy? Credo che Harry stia cercando di dirti che sei di troppo..."
Non era minimamente quello che mi stava passando per la testa in quel momento, ma evidentemente Draco era propenso a pensare che lo fosse, e la cosa lo disturbava parecchio.
Lo vidi nei suoi occhi mentre in un attimo si fiondava sul ragazzo nell'ingresso. Vedevo la rabbia che stava provando riversarsi sul pugno che stava caricando e che stava per schiantarsi sul ghigno da bastardo di Theodore. Non mi sarebbe dispiaciuto affatto vedere l'azione concludersi, così da far togliere a Theo quello sguardo compiaciuto dalla faccia, eppure mi gettai all'inseguimento e bloccai Draco appena in tempo.
L'ultima cosa di cui avevamo bisogno noi Serpeverde, era una rissa notturna che avrebbe messo a rischio la vittoria della coppa delle case.
"Dray. Finiscila. Davvero." Guardai il mio ragazzo negli occhi, ma tutto quello che vidi fu il riflesso del disprezzo.
"Te la fai ancora con lui?"
Trasalii. Non ero di certo uno stinco di santo, ma davvero Draco mi credeva capace di arrivare a tanto?
"Che diavolo stai insinuando? Theo ed io non ci parliamo nemmeno. Come fai a pensare che io possa tornare con lui?" Mormorai sconnessamente, talmente sorpreso da trovare difficile articolare una frase di senso compiuto.
"Beh con lui non mi hai tradito, no? Possiamo togliere Theo dalla lista, allora."
Per qualche attimo rimasi immobile, confuso, e senza avere la minima idea di quello che stesse succedendo.
Draco si allontanò in fretta verso le scale che portavano al dormitorio ed io non potei fare a meno di rincorrerlo. Mi fermai, però, e mi voltai indietro.
"Dovresti andare a divertirti con il tuo nuovo amichetto e smetterla di rompere i coglioni, Nott.
E non provocare più Draco, perché la prossima volta a darti un pugno sarò io." Lo avvertii, poi affrettai il passo.
Il dormitorio non mi era mai sembrato così buio e tetro. Le lampade che di solito illuminavano il tragitto erano così tenui da risultare quasi inutili.
Entrai in camera e l'unica cosa che riuscii ad identificare fu la finestra al lato del mio letto, tutto il resto era immerso nel buio più totale. Sospirai e raggiunsi a tentoni il mio letto, buttandoci sopra il libro di mia madre per poi afferrare la bacchetta e fare luce nella stanza.
"Draco." Chiamai, avvicinandomi di un passo verso di lui.
Draco, che fino a quel momento era rimasto seduto al bordo del suo letto con la testa bassa, alzò gli occhi verso di me e mi fulminò.
"Harry. Non ti avvicinare."
Mi avvisò.
"Che ti prende?" Davvero non capivo quale fosse il suo problema. Theo era sempre stato un tasto dolente, anche prima della nostra relazione, ma la frase con la quale mi aveva lasciato nella sala comune sembrava avere a che fare con altre faccende.
"Che mi prende? Harry, avrai pure troncato con Theo... ma non mi sorprenderebbe affatto venire a sapere che mi hai tradito con lui."
"Cos'è? Stasera hai il pallino del tradimento? Non pensavo che Theo fosse ancora un rivale per te. E poi io e te non stiamo neppure insieme." Borbottai.
"Non è Theo il problema." L'aria cominciò a farsi più pesante, quasi come se da un momento all'altro fosse riuscita a sbattermi al suolo.
"Allora qual'è il problema?!"
Gridai.
"Il problema, Harry, è che ti ho visto baciare Adhane. Ti ho visto baciare quel cazzone e scappare via con la coda tra le gambe. Credevo di poterci passare sopra, credevo che non avrebbe fatto alcuna differenza, perché alla fine sei tornato da me. La verità è che non riesco a far finta di niente. Ti guardo e continuo a pensare che forse ho frainteso tutto. A che cosa serve stare insieme se poi tu baci mio cugino nemmeno due giorni dopo l'inizio della nostra relazione? A che cosa serve se non sei capace di scegliere me quando sei ad un bivio? Mi hai incolpato di averti nascosto le verità della mia famiglia, ma Harry, qui l'unico che nasconde la verità sei tu. Nell'ultimo periodo non hai fatto altro che raccontarmi una cazzata dopo l'altra."
Ero stato ufficialmente schiacciato al suolo, peccato che a farlo non fosse stata l'aria pesante che si respirava, ma lo stesso Draco. Mi aveva buttato giù e mi stava schiacciando con tutte le scarpe. Ed io? Che cosa avrei potuto dirgli? Ero stato uno stronzo ed un opportunista, non avevo nessuna giustificazione e nemmeno ne avrei trovata una. Mi ero illuso che pentirmi dopo aver baciato Adhane risolvesse le cose, ma forse le mie bugie erano diventate così radicate in me, da mentire bene anche a me stesso. "Non capisco perché tu te la prenda tanto, Draco. Io e te ci siamo baciati, più di una volta, ma non abbiamo alcuna relazione. Non mi sembra di essere diventato il tuo ragazzo, o qualcosa del genere..."
Dissi. Per quanto io fossi consapevole dei miei sentimenti, ed in parte anche di quelli di Draco, nessuno dei due aveva mai accennato ad una dichiarazione, figuriamoci ad una relazione stabile. Ad essere sinceri dopo aver dato spettacolo alla stazione, non ci eravamo nemmeno sfiorati per sbaglio.
"È così che te la vuoi giocare, Harry? Mi stai dicendo che sono un coglione perché ho sperato di esserti più che amico?" A questo punto Draco si alzò, minacciandomi con la sua figura.
"Non fraintendermi, Dray. Tu mi piaci, tanto e da tanto tempo, questa cosa non cambia. Sto solo dicendo che non puoi arrabbiarti per quel bacio, considerandolo un tradimento. Non quando io e te non siamo neppure una coppia effettiva." Spiegai.
Draco rimase in silenzio per un minuto, forse ragionando sulle mie parole, poi si riscosse e puntò i suoi occhi ghiaccio nei miei.
"Forse sei più simile a lui di quanto non pensassi. Forse è con lui che dovresti stare." Sputò.
Non mi aspettavo una piega simile nella nostra conversazione. Davo per scontato la presenza di Draco al mio fianco, era pur sempre il mio migliore amico da anni, ed anche se la nostra relazione si era spostata su un piano più intimo, io continuavo a vederlo come il ragazzo di sempre. Non era il mio fidanzato, io non avevo con lui alcun vincolo. Avrei voluto dire quelle parole a voce alta, ma non ero convinto che Draco le avrebbe capite nel modo giusto. "Sai una cosa? Credi che nell'ultimo periodo io ti abbia detto un mucchio di cazzate. Bene, allora è arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola. Mi piaci da anni. E tu quindi ti chiederai: la storia con Theo? Beh... Vedevo che ti dava fastidio, non sapevo in che modo, ma adoravo vedere la gelosia nei tuoi occhi, anche se credevo fosse la gelosia disinteressata di un amico.
Quando ci siamo baciati al Manor, ho capito che forse avrei avuto una chance con te e ne sono stato felice, ma tu continuavi a tenermi nascoste le tue cose e io mi sentivo preso in giro. Ho visto in Adhane qualcuno sincero, qualcuno che mi avrebbe detto le cose come stavano... questo non mi giustifica affatto. Sono stato uno stronzo a baciarlo, ma in realtà non ho fatto nulla di sbagliato. Io e te non stiamo insieme, io non ho tradito nessuno. Ero confuso, credevo di provare qualcosa per lui e quel bacio mi ha scombussolato ancora di più. Eppure su una cosa avevi ragione, sono tornato da te. Avrei potuto far finta di nulla, venire da te quella sera stessa e approfittare di quello che provavi. Ma non l'ho fatto. Dici che sono scappato via con la coda tra le gambe, in realtà sono andato via per ragionare su quale fosse la cosa giusta da fare, su cosa sentissi veramente. E ho scelto te. Il mio migliore amico, il ragazzo di cui mi sono innamorato e che non ho voglia di lasciare andare." Ammisi. Mi costava molto farlo, ma a quanto pareva io e Draco avevamo bisogno di dirci le cose in faccia, così come ci passavano per la testa, altrimenti non avremmo avuto pace.
"Cos'è per te Adhane?" Chiese a bruciapelo. Ridacchiai, commosso dalla sua insicurezza. Era curioso come un ragazzo come Draco, trovasse la sua debolezza quando si trattava di me.
"È qualcosa che si avvicina molto ad un amico. Da quel poco che lo conosco mi sembra un ragazzo davvero maturo, e sai una cosa? È  stato proprio lui a farmi rendere conto che forse mi stavo innamorando di te." Il biondo parve vacillare a quelle mie parole.
"Quindi cosa sono per te, io?" Chiese ancora.
"Tu sei il mio migliore amico Dray. Lo sei stato per anni e mi è difficile pensarti in maniera diversa, ma sono pronto a provare qualcosa di più."
Dissi sincero. Lo sguardo di Draco si illuminò. "Aspetta. Devo darti una cosa." Corsi al mio baule e presi il pacchetto che mi portavo dietro da Natale. Non avevo trovato il momento adatto a consegnarlo al legittimo proprietario, fino a quell'istante.
Afferrai la mano di Draco e misi il pacchetto sul suo palmo.
"È il mio regalo di Natale. So che forse è troppo tardi, ma credo che adesso valga davvero più di prima. Non volevo comprarlo in realtà. Non sapevo ancora che tipo di relazione volevo avere con te, ma ora mi sembra chiaro." Draco aprì la scatola e i due braccialetti di perle brillarono alla luce della luna.
"Sono bellissimi." Mormorò il biondo. Pareva emozionato all'idea che li avessi comprati pensando a lui. Evitai di ammettere che a comprarli era stato suo cugino, molto più previdente di me.
"Suppongo che uno sia tuo."
Draco fece per porgermi quello bianco con la perla nera, ma io lo bloccai e lo misi al suo polso, infilando l'altro al mio braccio.
"Sei tu la luce tra i due." Confessai a bassa voce. In quel momento pensai a che fortuna avevamo avuto quella sera a trovarci da soli in camera nostra. Era stata una piacevole coincidenza il fatto che per quella notte Blaise Zabini avrebbe infranto le regole e passato la notte fuori con la sua fidanzata, graziandoci con la sua assenza. Lo ringraziai nei miei pensieri mentre le mie labbra si fiondavano su quelle di Draco.
"Ora posso dire che sei il mio ragazzo?" Sussurrò il biondo, mantenendomi per le spalle in modo che il mio viso fosse a debita distanza dal suo. Sghignazzai. "Sì, ora sono il tuo ragazzo." Dissi tornando a baciarlo, ma lui si fermò ancora.
"Bene. Questo vuol dire che la prossima volta che avrai intenzione di baciate qualcuno che non sia io, potrò dire che mi hai tradito." Fece soddisfatto. Alzai gli occhi al cielo.
"Mi spiace per te, ma non ho intenzione di baciare nessuno che non sia tu."

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora