Capitolo 26 -In campo-

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"Va bene ragazzi. È arrivato il vostro momento. Ricordate tutto quello che vi ho detto stamattina?"
Accerchiati prima della partita, ripassavamo mentalmente le tattiche di gioco programmate, mentre Piton, visibilmente nervoso, faceva eco alle nostre preoccupazioni. Quella partita era totalmente su un altro piano rispetto a quelle che avevamo disputato fino a quel momento, anche se non sapevamo in cosa fosse diversa.
"Sì, signore." Urlammo tutti in coro.
Faceva talmente freddo che le tribune sembravano riempite da enormi cuscino piuttosto che da studenti. Tutti, infatti, si erano coperti come meglio potevano ed erano scesi ad assistere, ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco.
Io e Draco ci scambiammo uno sguardo d'intesa, poi tutti salimmo sulle nostre scope e prendemmo posizione a centro
campo insieme alla squadra avversaria, in attesa del fischio di inizio. Quel giorno io avrei giocato come Cercatore, ruolo che di solito, veniva alternato tra me e Draco, che eravamo allo stesso livello di bravura.
Ovviamente il mio ragazzo non era stato molto felice della scelta, dettata da un giro leale di morra cinese, ma aveva dovuto starsene in silenzio. Conoscevo il motivo per cui preferiva fare il cercatore: aveva più libertà e con la scusa del boccino, poteva tenere tutto e tutti sotto controllo, soprattutto il sottoscritto. Lo sapevo perché era lo stesso per me. Il boccino e i bolidi vennero liberati, e la pluffa fu lanciata, segnando l'inizio della partita.
"E si comincia! La partita che tutti stavamo aspettando! Oggi i Serpeverde sembrano più carichi del solito! I giorni di allenamento intensivo avranno dato i loro frutti?" Inevitabilmente, con l'avviarsi del gioco, cominciò anche la cronaca costante di Lee Jordan, forse l'unica cosa che odiavo del Quidditch a scuola. Quel ragazzo aveva una voce a dir poco fastidiosa, per non parlare del fatto che i suoi commenti erano prevalentemente composti da frecciatine per noi Serpeverde. Feci un giro del campo, cercando di individuare  il boccino, anche se sapevo fosse quasi impossibile avvistarlo a così poco tempo dall'inizio. "Ehi, Potter. Tu e il tuo fidanzatino vi siete di nuovo scambiati i ruoli. Fate così anche a letto?" Mi istigò Michael Corner, il cercatore dei Corvonero, volandomi talmente vicino che allungando il braccio avrei potuto facilmente buttarlo giù dalla scopa. Strinsi i denti e mi trattenni dal disarcionarlo, non era il caso di ottenere un'ammonizione per un coglione del genere.
"Sai, almeno noi scopiamo. Per come sei frustrato, probabilmente dovresti trovare anche tu qualcuno con cui sfogarti." Lo rimbeccai, facendogli l'occhiolino per poi allontanarmi soddisfatto, lasciandolo lì come un allocco. Forse si era dimenticato di avere a che fare con delle Serpi.
Seguii la partita per qualche minuto, osservando con attenzione il gioco degli avversari, che sembravano già non riuscire a tenere il passo con noi. Gongolai soddisfatto e continuai a volare in cerca del boccino. "Serpeverde segna il primo goal della partita, assegnando 30 punti alla squadra." Annunciò Lee, facendomi esultare. Anche se la vittoria dipendeva da me, non ero affatto preoccupato, il boccino sarebbe stato mio, era solo una questione di tempo.
"Guarda sulla tribuna dei professori." La voce di Draco mi distrasse dalla ricerca del boccino, facendomi frenare di colpo la scopa. Mi guardai intorno, ma il biondo era troppo lontano, eppure ero certo di aver sentito la sua voce. "Coglione ti sei già scordato dell'incantesimo che ci ha insegnato Piton stamattina, per comunicare in campo?" Continuò imperterrito il Malfoy, mentre la sua voce rimbalzava nella mia testa come se provenisse direttamente dall'interno.
In quel momento mi venne in mente che il professore ci aveva fatto imparare una formula che ci avrebbe permesso di parlare tra noi senza essere scoperti. Alzai lo sguardo verso la tribuna dei professori e cercai di capire che cosa volesse farmi vedere Draco, fu così che adocchiai Silente parlare animatamente con qualcuno, un membro del ministero, forse?
"Credi sia qualcuno che sappia cosa abbiamo intenzione di fare?" Chiesi a Draco dopo aver pronunciato la formula che ci avrebbe messo in contatto.
"Credo sia una spia. Qualcuno mandato dagli ultimi focolai di ribellione, forse per fare una soffiata a Silente." Rispose Draco. Guardai per un attimo nella sua direzione, ma sarebbe stato impossibile per qualcuno esterno a noi, capire che stesse intrattenendo una conversazione con me, dato che le due capacità di gioco erano rimaste invariate.
"Che cosa facciamo? Non sappiamo se gli abbia detto anche della nostra parte. Insomma, se lui sapesse che noi tenteremo di fermarlo, probabilmente se ne andrebbe prima, non credi?" Chiesi ancora, tenendo lo sguardo fisso sul preside, continuando comunque a girare in tondo, in cerca del boccino.
"Tom e gli altri assalteranno il ministero domani. Se Silente se ne andasse adesso, con l'idea di anticipare le nostre mosse sarebbe un vero problema." Rifletté Draco. Io annuii in accordo, pur sapendo che non avrebbe potuto vedermi.
"Ho un'idea." Dissi ad un certo punto.
"Contattiamo Aries, lei e Blaise saliranno sugli spalti dei professori e rimarranno nascosti fino al mio segnale. Farò finta di avvistare il boccino e nella foga di prenderlo, andrò a sbattere contro le tribune dove c'è Silente, distraendolo in modo che Aries lo possa facilmente disarmare. A quel punto la professoressa McGranitt che è proprio seduta al fianco del preside, si smaterializzerà con lui all'interno delle mura, in modo che lui non possa chiedere aiuto." Spiegai. Suonava meglio di quanto credessi, forse sarebbe stato anche meglio del piano originale.
"Credi possa funzionare?" Chiese Draco. "Ne sono certo." Dissi sicuro.
"Bene. Accertati che Silente non si allontani. Io avviso Aries." Mi comunicò, prima di interrompere il contatto con me. A quanto pareva Piton era stato lungimirante e aveva messo noi tutti nella posizione di essere in grado di affrontare qualsiasi problema. Cercai Michael con gli occhi, per accertarmi che non avesse adocchiato il boccino, poi tornai a guardare Silente. Non riuscivo ad inquadrare bene la sua espressione, a causa della distanza che ci divideva, ma mi pareva fosse piuttosto rilassato. Evidentemente sapeva soltanto dell'attacco al ministero, e credeva che il solo saperlo, lo ponesse in vantaggio rispetto a Tom. Questo ci concedeva più margine per le nostre azioni. ''E i Corvonero pareggiano, ma la pluffa torna subito nelle mani dei Serpeverde, che riacquistano campo. Nott viene sfiorato da un bolide, ma riesce a rimanere in piedi sulla scopa, lanciando la pluffa verso il cerchio centrale e... gol! Serpeverde arriva a 60 punti.'' Commentò Jordan Lee con la voce tremante a causa dell'emozione. Era raro che una partita che non vedesse in campo i rosso-oro lo prendesse così tanto. Evidentemente stavamo dando davvero spettacolo. ''Harry. Tutto sotto controllo. Concentrati sulla partita e trova velocemente il boccino. Prima finiamo, meglio sarà.'' La voce di Draco tornò a fare capolino nella mia mente, ma io non mi diedi la pena di rispondere, perchè un luccichio famigliare all'angolo della mia visuale, attirò la mia attenzione. Ne ero certo. Era il boccino. Michael era dall'altra parte del campo, ma se lo avesse visto in quel momento, probabilmente sarebbe arrivato prima.  Strinsi i denti e decisi di rischiare il tutto per tutto, accelerando per poter arrivare al boccino per primo. Michael, vedendomi scattare, guardò nella direzione verso la quale puntavo, lo vidi borbottare qualcosa con la mascella serrata, poi anche lui scattò verso il bagliore prodotto dal boccino. Quest'ultimo continuava a spostarsi, furtivo, ma sapevo che presto sarebbe stato mio. Dovevo vincere la partita, così mi sarei potuto dedicare completamente al piano. ''Avanti.'' Gridai, come a motivare la mia scopa ad essere più veloce. Dovette sentirmi, dato che con uno scossone, raddoppiò la velocità. Staccai la mano dal manico della scopa e la allungai avanti a me. Mancava così poco... ''Potter è in vantaggio sul boccino. Corner tenta un placcaggio, ma rimane troppo lontano e non riesce in alcun modo a colmare la distanza tra la sua scopa e quella del Serpeverde. Malfoy colpisce un bolide che si dirige a piena velocità contro l'inseguitore di Harry! Michael è costretto a frenare per non essere colpito. Harry ora è solo, si alza in piedi sulla scopa e cerca di afferrare il boccino spostando il peso in avanti. E lo prende! Ragazzi Potter prende il boccino e chiude la partita a solo mezz'ora dall'inizio. Devo ammetterlo, la vostra bravura nel Quidditch è proporzionale alla vostra cattiveria e stronzaggine!'' Le ultime parole gli costarono un sonoro scappellotto da parte della professoressa McGranitt, ma io ero troppo felice per accorgermene. Planai verso terra, con il boccino tra le dita. Il freddo della velocità mi aveva ghiacciato la pelle tirata del viso, eppure quella vittoria riusciva a scaldarmi il cuore. Ce l'avevamo fatta. Draco smontò dalla scopa, e insieme agli altri, venne ad abbracciarmi. ''Sapevo che ce l'avresti fatta.'' Esultò. Io sorrisi, lasciando che il resto della squadra si complimentasse con me.  ''Oserei dire che con te giocare è quasi noioso. Insomma, potevi lasciare che ci divertissimo un po' prima di chiudere la partita.'' Si lamentò Theo bonariamente, lasciandomi una pacca sulla spalla, ovviamente sotto lo sguardo attento e infastidito del mio ragazzo. Alzai gli occhi al cielo, e in quel momento mi accorsi che Silente era sparito dagli spalti, e con lui anche la professoressa McGranitt. Ora che ci facevo caso, anche Piton aveva lasciato l'area di gioco.  ''Non dovremmo festeggiare?'' Chiese il capitano, ridendo felice. Alzai le spalle, indifferente. ''Credo sia meglio festeggiare quando avremo in mano la coppa. Ora sarebbe inutile.'' Mormorai saggiamente. ''Oh andiamo Potter. Non dobbiamo mica organizzare la festa dell'anno. Ci beviamo una cosa. Solo noi.'' Tentò di convincermi. Io sospirai. ''Fate quello che volete.'' Borbottai, lui scoppiò a ridere. ''Andiamo ragazzi! Tutti in doccia!'' Urlò. Scossi la testa, quei ragazzi erano davvero dei casinisti. Lasciai che il gruppo si portasse verso gli spogliatoi, rimanendo di proposito indietro insieme a Draco. ''Dove lo hanno portato?'' Chiesi in un sussurro. Il biondo si guardò intorno. ''Non lo so, ma dobbiamo andare a cercarli.'' Fece preoccupato. Annuii. 

Saltammo la doccia e, ancora in divisa ci avviammo verso il castello in fretta e furia, evitando le domande dei nostri compagni. Avremmo avuto il tempo per le spiegazioni più in là. Attraversammo velocemente l'atrio e ci beammo per qualche istante dek torpore che ci accolse quando mettemmo piede nell'ingresso. Afferrai il cellulare dalla tasca e scorsi i pochi numeri in rubrica, prima di trovare quello che stavo cercando, sperando di ricevere risposta.
Fortunatamente, dopo alcuni squilli, la voce di Aries echeggiò nell'apparecchio. Sospirai, sollevato, mentre Draco mi guardava, in attesa di una mia reazione.
"Aries, dove siete?" Chiesi, senza sciogliermi in convenevoli.
"Secondo piano. Alla fine del corridoio a destra c'è un ufficio inutilizzato, ci trovi qui." Mi avvertì. Annuii e chiusi la chiamata, facendo cenno a Draco di continuare a salire le scale. Lui si limitò a farmi passare avanti, in modo che lo potessi guidare. Fu facile trovare l'ufficio, dato che non appena voltammo l'angolo, trovammo Blaise appoggiato al muro in pietra. Lo superai senza cerimonie ed entrai nella stanza, capendo subito il motivo per cui avevano scelto di portare Silente proprio lì. La camera era completamente spoglia, nessun quadro, nessun arredamento. C'era soltanto una scrivania polverosa accantonata in un angolo. "Harry! Congratulazioni per la vittoria." Aries mi corse incontro spensierata, facendomi vacillare. Draco, dietro di me, mi prese al volo, tenendo una mano appoggiata sulla mia schiena, in modo che potessi rimanere in equilibrio. Poi, fulminò sua sorella con uno sguardo, facendola arretrare, e ritornare seria. Scossi la testa e mi diressi verso il gruppetto presente poco più in là. Silente era seduto a terra, con l'abito che si allargava scomposto sotto di lui, dando l'impressione che fosse coperto da un lenzuolo cremisi. Ai suoi lati c'erano il professor Piton e la McGranitt. Erano entrambi rivolti verso il preside, e lo guardavano con attenzione midta a disgusto. Mi chiedevo come doveva essere stato per loro lavorare al fianco di qualcuno che non sopportavano.
"Oh Potter, vedo che sei qui anche tu..." Borbottò Silente, alzando lo sguardo, puntando i suoi occhi chiari su di me. Metteva i brividi, come se fosse stato in grado di arrivare alla parte più profonda del mio essere senza nemmeno muovere un muscolo. Strinsi i denti e vietai a me stesso di arretrare.
"Mi dispiace averla messa in questa situazione, Professor Silente." Dissi fintamente, facendolo sorridere.
"Oh lo ammetto Potter, mi avete davvero sorpreso. Non mi aspettavo che la corruzione dei mangiamorte fosse riuscita a penetrare in modo così radicale all'interno della mia scuola." Ammise colpito. Fu il mio turno di ridere.
"Deve aver sottovalutato il nostro potere, signore." Borbottai, poi, senza aspettare una risposta da parte sua, mi voltai e trascinai il mio ragazzo con me verso la porta. "Non ti sembra sia stato troppo facile?" Chiesi in un sussurro. Draco aggrottò le sopracciglia, confuso.
"Sì, insomma, Silente è l'unico che può fermare i nostri genitori... E noi siamo riusciti a fermarlo con così tanta facilità..."
Precisai, continuando a mantenere il tono di voce basso, in modo che nessuno potesse capire le mie parole.
"Harry, per quanto la sua esperienza e il suo intelletto siano fuori dalla nostra portata, quello è un mago come un'altro." Mi tranquillizzò Draco. Guardai Silente. In effetti non sembrava essere affatto un tipo pericoloso, ma era proprio la sua tranquillità a spaventarmi. Non poteva essere così calmo nella situazione in cui si trovava, a meno che non avesse una scappatoia. "Ci deve essere qualcosa che ci sfugge..." Sbottai. Mi sentivo come se ci fosse qualcosa nel mio cervello che premesse per uscire, ma che non riuscisse a trovare il modo per farlo, come quando senti una parola sulla punta della lingua...
"Harry? Dovremmo avvisare zio Tom?" Aries interruppe i miei pensieri. Feci per risponderle, e fu proprio in quel momento che tutto ebbe un senso. Sbarrai gli occhi, dandomi dello stupido per non averlo capito prima.
"L'informatore!" Quasi urlai. Aries e Draco mi guardarono come se fossi impazzito. Io per tutta risposta li afferrai e li portai fuori dalla stanza. Blaise vedendoci uscire si avvicinò, unendosi a noi.
"Non capite? Se Silente ha ricevuto una soffiata vuol dire che anche gli ultimi sostenitori del ministero sanno che stiamo arrivando. E con una buona organizzazione anche una minoranza può essere pericolosa. Se perdiamo l'effetto sorpresa forse il nostro piano non avrà lo stesso epilogo, non credete?" Dissi con la voce rotta dalla preoccupazione.
I miei amici rimasero in silenzio, dandomi il tempo per riflettere su quello che avremmo dovuto e potuto fare. La mia mente sembrava lavorare a ritmo accelerato, quasi avesse capito che era il momento di essermi utile.
"Blaise, Aries, radunate tutti i figli dei Mangiamorte. Draco, avvisa Piton di tenere d'occhio Silente e digli che noi non ci saremo per un po'. Ci rivediamo alla stanza delle necessità tra quindici minuti."
Ordinai prima di cominciare ad allontanarmi. "Tu dove vai?" Chiese il mio ragazzo, facendomi fermare. Sorrisi.
"A prendere dei vestiti puliti per noi, mi sembra ovvio." Dissi ghignando. Draco scosse la testa, sorridendo sornione, così io mi affrettai, andandomene.
Scesi le scale e cacciai il telefono dalla tasca. Non dovetti nemmeno guardare lo schermo per comporre il numero che mi serviva. Come al solito dovetti aspettare soltanto qualche secondo prima di ottenere risposta.
"Harry? Tutto bene?"
"Adhane. Ho bisogno di te."

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora