Come da tradizione, il pranzo lo passammo insieme all'intera famiglia, dove ebbi occasione di salutare anche Narcissa e di conoscere Bellatrix, la sorella di quest'ultima, nonché la madre di Galen.
Per quanto il legame di parentela fosse stretto, Bellatrix non andava quasi mai a fare visita al Manor, per cui quel Natale era davvero un Natale speciale, per tutti i presenti.
Galen, che aveva preso posto davanti a me e accanto a sua cugina Aries, continuò per tutto il tempo a scherzare con me, facendomi divertire come non mi capitava da molto tempo. Era un ragazzo davvero in gamba e da quel poco che avevo potuto vedere, vantava di molte qualità, tra le quali spiccava quella di musicista. "Suoni uno strumento?" Chiesi con gli occhi che sicuramente si erano trasformati in due enormi cuoricini. Il ragazzo sorrise annuendo. "In realtà tre: chitarra, pianoforte e voce." Ammise. La lista delle qualità continuava ad allungarsi...
"Posso farti sentire qualcosa se ti va." Propose un attimo dopo, mantenendo lo sguardo serio, fisso nei miei occhi. Era strana la magnetica attrazione che riuscivo a sentire per lui; se non avessi avuto Draco al mio fianco, probabilmente avrei tentato di approcciare con suo cugino in maniera diversa. Proprio come se avesse letto nei miei pensieri, il biondo mi diede un calcio sotto al tavolo, comunicandomi a chiare lettere che non avrei dovuto accettare l'invito dell'altro.
"Sarà per un'altra volta." Sorrisi celestiale. Galen perse un po' del suo entusiasmo iniziale, ma continuò a chiacchierare fino alla fine del pasto.
"Allora, quali programmi abbiamo per questo pomeriggio?" Chiesi a Draco, una volta finito di mangiare. Lui si strinse nella spalle. "Pensavo di andare all'M&P." Propose. Annuii felice. L'M&P era una grande casa sull'albero più grande di quanto io avessi mai visto nel mondo babbano. Draco ed io l'avevamo costruita durante le prime vacanze estive che avevamo passato insieme. Ovviamente non avevamo potuto utilizzare la magia per metterla in piedi, e dopo ore di duro lavoro sotto il sole cocente, eravamo riusciti soltanto a dare vita ad un ammasso di assi di legno, messe l'una sull'altra. A venire in nostro aiuto fu il maggiordomo del Manor, che accontentando i nostri capricci -o meglio, gli ordini del padroncino Draco- mise sù una piccola baita sui rami dell'enorme albero, e con un incantesimo di estensione irriconoscibile, rese il suo interno così grande da contenere gran parte dei nostri averi. Avevamo passato il resto di quell'estate a trafugare mobili e mille altre cose dalla villa, per portarli lì, e avevamo continuato a farlo anche per gli anni successivi. Adesso la casa sull'albero era piena zeppa di cianfrusaglie, ma era decisamente accogliente.
Appesa alla porta principale vi era un piccolo cartello sul quale spuntava la scritta in verde e grigio: siete arrivati all'M&P, ora però andate via.
Sorrisi. "Abbiamo davvero chiamato questa baracca M&P in onore dei nostri cognomi?" Chiesi retoricamente, attendendo che Draco finisse di salire le scalette in legno, per trovarsi davanti a me sulla veranda esterna. "Harry, dovresti sapere meglio di me quanto egocentrici possano essere due Serpeverde a undici anni." Disse, ridacchiando anche lui. Aprii la porta della casetta ed entrai dentro, respirando il profumo che invadeva l'ambiente. Per quanto fossimo due ragazzi, adolescenti e pigri, i locali erano perfettamente in ordine.
"Mi mancava davvero troppo questo posto." Mormorai più a me stesso che a Draco, ma sapevo di esternare i sentimenti di entrambi.
Accennai qualche passo in avanti, poi mi bloccai. "Ma quella è..." Mi voltai verso Draco in attesa di una conferma, lui annuì. "È la scopa con cui ha giocato Krum nello scorso campionato. Mio padre l'ha comprata qualche mese fa." Rivelò sorridendomi sornione. Alternai lo sguardo tra la scopa e il ragazzo, poi mi concentrai su quest'ultimo, cominciando a fargli gli occhi dolci.
"Sì, Potter. Puoi farci un giro." Concluse senza che dicessi neppure una parola. Io saltellai felice buttandomi addosso a lui per abbracciarlo. Non ero una persona propriamente coccolosa, ma Draco meritava di certo tutta la mia dolcezza. Alzai lo sguardo per ringraziarlo e i nostri visi furono così vicini da farmi avvampare. Ricordai il bacio di quella mattina e subito arretrai, facendo finta di nulla.
"Vai a prendere la tua. Ci alleniamo un po'." Feci altezzoso, con un sorriso di sfida sulle labbra. Sapevo che il biondo non si sarebbe mai sognato di tirarsi indietro ad un'offerta del genere ed infatti...
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Double Trouble || Drarry
Fanfiction"[...] Serpeverde!" Annunciò a gran voce il cappello, un sospiro di sollievo mi uscì dalle labbra e un sorriso mi affiorò al viso come un istinto irrefrenabile. Saltellai giù dagli scalini e mi precipitai al tavolo Serpeverde, tra le braccia del bi...