Capitolo 1 -Aries-

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Era ormai qualche settimana che frequentavo le lezioni ad Hogwarts, e dovevo ammettere che la magia era davvero il mio mondo. Quasi non riuscivo a credere di aver vissuto per anni senza quella parte di me, forse la migliore. I miei zii mi avevano trattato sempre come uno scarto, un qualcosa buono soltanto ad essere sfruttato per le faccende di casa o come giocattolino personale del loro amato figliolo... Ad Hogwarts invece ero finalmente padrone di me stesso. "Ehi, Potter. Ti sei perso di nuovo nel regno della fantasia?" Mi prese in giro Draco dandomi una spallata sul braccio, facendomi barcollare come un ubriaco e sbattere contro uno dei muri di pietra che affiancava il corridoio che stavamo percorrendo. Alzai gli occhi al cielo e mi rimisi in equilibrio, facendo finta di niente, per poi prendere la rincorsa e buttarmi sul  biondo. Questa volta fu lui a ruzzolare per terra, sotto il mio sguardo divertito e soddisfatto. Qualcuno rise della nostra scenetta, ma io non ci feci caso. Non mi dispiaceva per niente essere al centro dell'attenzione, per questo non facevo nulla per evitarlo. "Non ti facevo così vendicativo, Potty." Mi riprese Draco in tono di sfida, ma riuscivo a percepire l'accento scherzoso delle sue parole, così mi limitai ad alzare le spalle in segno di risposta. "Evidentemente devi conoscermi meglio, Dray." Risposi, ammiccando, porgendogli la mano in modo da aiutarlo ad issarsi in piedi. Lui ridacchiò e scosse la testa, ma accettò ugualmente la mia mano. Il terreno mi mancò sotto i piedi, e in meno di un istante, mi ritrovai sul pavimento anche io, con una fitta dolorosa alla gamba. Imprecai contro il biondo, ma non appena alzai lo sguardo, mi persi nei suoi occhi grigi. La sua risata fece eco nel corridoio, e sbuffando, mi ritrovai a ridere con lui.
"Ragazzi, andiamo! Le lezioni non sono nemmeno cominciate e già siete in quello stato!" Blaise ci raggiunse a passo di carica e ci fece alzare entrambi, tirandoci sù dai mantelli delle nostre uniformi. "Guastafeste." Mormorai a bassa voce, scatenando così le risate soffuse di Draco. "Ti ho sentito Potter. E non sono un guastafeste, sono quello che vi salva la pellaccia tutti i giorni." Borbottò Zabini di rimando. Annuii, aveva decisamente ragione. In due settimane io e Draco eravamo riusciti a legare tantissimo, e non avevamo smesso nemmeno per un attimo di combinare guai, cominciando dal rubare del cibo dal banchetto della prima sera e trafugarlo nelle nostre stanze, inaugurando la nostra convivenza con uno spuntino di mezzanotte. "Non ti aspetterai mica dei ringraziamenti Zab." Draco si avviò verso l'aula nella quale avremmo dovuto seguire l'ora di pozioni con il professor Piton, e noi lo seguimmo. Mi ero accorto di essere a dir poco incapace nella materia, ma fortunatamente il professore aveva un occhio di riguardo nei confronti dei suoi protetti Serpeverde, ed era costretto a chiudere un occhio se non voleva togliere punti alla nostra casa.
Motivo in più per proteggermi, era il fatto che condividevamo la sua ora con i Grifondoro, e lui non aveva la minima intenzione di far sfigurare la sua casa agli occhi dei nostri avversari. Da quello che avevo potuto capire ascoltando i vari racconti dei miei amici, la rivalità tra Grifondoro e Serpeverde era sempre esistita e affondava le sue radici nella convinzione che i componenti della casa Verde-Grigio fossero destinati ad essere malvagi. "Uh guardate un po' chi c'è. Carotina con i suoi amichetti." Ovviamente i Serpeverde non facevano nulla affinché questo pregiudizio si placasse, al contrario, si divertivano a disseminare discordia e cattiveria tra i membri delle altre case. Ghignai per la frase appena pronunciata dal Malfoy e mi sedetti al mio posto, facendo un cenno del capo al rosso, al cui fianco vi erano Hermione e quello che ricordavo essere Neville Paciock.
"Signor Malfoy, contenga la sua lingua lunga e prenda posto." La voce del professor Piton fece cessare le risatine che si erano scatenate al parlare del biondo, ma lui sembrava non essere per nulla colpito dal rimprovero del docente, al contrario, fece un mezzo inchino nella sua direzione e prese posto al mio fianco in estrema tranquillità.
Le successive ore furono un alternarsi di aule e spiegazioni che minarono la mia scarsa pazienza, fino a farmi sbottare all'ora di pranzo.
"Come può esserci così tanto lavoro da fare in così poco tempo! Due settimane e sono già indietro con lo studio!" Mi lamentai, sbattendo la forchetta nel mio piatto e sbuffando come una teiera impazzita. Draco al mio fianco scoppiò a ridere per il mio improvviso attacco isterico e fui costretto a fulminare con lo sguardo anche lui. "Dai Potty. Pensa positivo. Dovrai passare qui almeno altri sei anni della tua vita." Disse masticando con placida lentezza un pezzo di qualcosa che non riuscii ad identificare. "Spero che passino in fretta allora..." Borbottai. Ed in effetti fu proprio così. I giorni cominciarono a susseguirsi uno dopo l'altro e i mesi divennero anni, fino a quando non mi ritrovai a supplicare il tempo di rallentare, ma era ormai il quinto anno e i miei sedici anni non sembravano propensi a rimanere con me tanto a lungo quanto avrei sperato.
"Cazzo Potter, corri più veloce! Veloce!"
E fu in quel momento, nel bel mezzo dei corridoi di Hogwarts, che ricordai di quanto stupido fossi stato a desiderare che il tempo vissuto lì dentro, accompagnato dai miei migliori amici, si fosse esaurito velocemente. Lo capii mentre Draco mi imprecava addosso per aver fatto tardi come ogni mattina e io ridevo come un pazzo per il suo essere totalmente in disordine, con i capelli arruffati e la divisa al contrario.
Ridevo così forte da perdere il fiato e dopo un paio di metri fui costretto a fermarmi, rinunciando all'impresa di arrivare alle lezioni in orario.
Mi buttai sul pavimento e cercai di respirare a fondo per recuperare il respiro perso. Il Malfoy dovette sentire il cessare del rumore ritmico dei miei passi, perché dopo un po' anche lui si fermò, voltandosi nella mia direzione con un cipiglio sulla fronte. "Non ce la faccio, Dray. Dammi tregua!" Gridai, lui scosse la testa, ma al contrario di quel che credevo, fece la strada a ritroso e si buttò al mio fianco, lasciando che qualche ciuffo biondo gli ricadesse sulla fronte. Ridacchiai. "Quest'aria trasandata ti rende dannatamente sexy." Affermai, prendendomi la briga di spostare uno dei ciuffi ribelli, solo per specchiarmi nei suoi occhi grigi. Draco mi rivolse un ghigno dei suoi. "Ci stai provando con me, sfregiato?" Chiese in tono scherzoso. Era un suo rituale: quando voleva farmela pagare per qualcosa, o semplicemente prendermi in giro, mi affibbiava i nomignoli più cattivi che riusciva a trovare. Peccato che l'effetto su di me era tutt'altro.
"Io? Provarci con te? Dray devo ricordarti che io e te dormiamo insieme da anni. Se avessi voluto provarci con te, te ne saresti di certo reso conto." Annunciai fiero del mio salvataggio in calcio d'angolo. Il fatto che morissi dietro a Draco era del tutto scontato, e del tutto segreto. Lui era stato sin dall'inizio il mio migliore amico, ed anche se sapevo con certezza che tra i due non ero io quello più gay, mi ero sempre tenuto alla larga da situazioni compromettenti. Nell'ultimo periodo il mio evitare la situazione Crush per Malfoy, era stato accentuato dalla mia relazione con Theodore Nott, efficace valvola di sfogo per i miei istinti primordiali, e stuzzicante passatempo nel fine settimana. "Forse..." Sussurrò mettendo il broncio, fingendosi triste. Eppure i suoi occhi sembravano davvero aver perso un po' della loro luce, come se la mia rivelazione lo avesse fatto rimanere davvero male. Sorrisi serafico e lo spintonai per una spalla. "Parlando di cose serie. Tua sorella mi ha invitato a casa vostra per Natale." Dissi per cambiare argomento. Le feste di Natale erano alle porte e io avevo tutta l'intenzione di godermele. Draco alzò gli occhi al cielo e fissò lo sguardo sul muro davanti a noi. "Aries dovrebbe davvero imparare a stare al suo posto." Sussurrò tra i denti, infastidito. Tra lui e sua sorella non c'era un grande rapporto di amore reciproco, ma non credevo che a lui desse così fastidio che lei mi invitasse, infondo negli ultimi anni avevo passato gran parte del mio tempo a Malfoy Manor, e a lui non era mai dispiaciuto. "Se non vuoi che venga basta dirlo. Ari di certo non si offenderà." Dissi altezzoso, alzandomi in piedi e cominciando a camminare. Non sapevo cosa mi fosse preso, ma improvvisamente il pensiero di non essere accettato dal biondo, mi aveva fatto montare la rabbia.
"Ehi, Harry! Non intendevo questo!" Subito Draco mi raggiunse, bloccandomi per un polso e costringendomi a guardare nella sua direzione. Lo fissai con aria di sfida.
"Avrei voluto invitarti io, tutto qui." Ammise, e il suo tono fu talmente dolce da farmi dubitare della stessa identità del biondo. Se c'era una cosa negli anni che non era mai cambiata, era il nostro modo rude di approcciarci alla vita, ma ora... era come se ci stessimo rendendo conto pian piano di quel che eravamo davvero. Due ragazzi soli, plasmati dalla cattiveria degli altri. Due ragazzi senza una scelta, con il solo obbiettivo di vivere la vita nel miglior modo possibile. Dovette accorgersene anche Draco, dato che accennò ad un ghigno, spintonandomi poi lontano da lui e cominciando a correre nella direzione opposta.
"Basta correre, Dray." Mormorai, ma il ragazzo era ormai troppo lontano per ascoltare le mie parole, così fui costretto a seguirlo.

"Mi stai dicendo che le voci sono vere?"
La biblioteca era vuota, mentre il fuoco scoppiettava allegro nel camino e la maggior parte degli alunni si era ormai rintanata nelle proprie stanze. Aries, coperta dalla sua camicia da notte, si guardò intorno ed annuì cautamente. Se non avessi avuto la certezza che condividesse parte del suo patrimonio genetico con il mio migliore amico, avrei negato fino alla morte un suo coinvolgimento nella stirpe dei Malfoy. Aries aveva dei capelli castani che le arrivavano a stento sulle spalle, la pelle olivastra e gli occhi grigi come quelli del fratello, animati da una luce maliziosa e allo stesso tempo dolce. Aries aveva appena un anno in meno di noi, e vantava la nomina di più bella e più stronza della scuola. In realtà non avevo mai conosciuto un essere più incline di lei alla gentilezza, non per nulla era stata smistata in Grifondoro. Forse era proprio per questo che Draco non la sopportava molto...
"Allora è così. Tu e Blaise..." Ma non feci in tempo a terminare la frase che la ragazza mi tappò la bocca con una mano sottile. Ridacchiai.
"Non preoccuparti, tuo fratello non lo verrà a sapere." La tranquillizzai, costringendola a togliermi la mano dalla faccia in modo che potessi tornare a svolgere le mie funzioni vitali. Lei sospirò di sollievo, ma un attimo dopo cominciò a guardarsi nuovamente intorno. "Ari, anche se fosse, cosa ti preoccupa?" Le chiesi a bassa voce. Lei abbassò gli occhi verso il pavimento, torturandosi l'orlo della vestaglia con agitazione.
"Non vorrei dargli un altro motivo per odiarmi, Harry." Ammise.
"Odiarti? Dray non ti odia affatto. Per quanto possa sembrare un ragazzo freddo e distaccato, non potrebbe mai odiare qualcuno, figuriamoci odiare te." Le dissi con estrema tranquillità e sincerità. Per quanto potessimo divertirci a prendere in giro i Grifondoro in corridoio ed eleggerci a re del mondo, eravamo entrambi capaci di provare sentimenti. Forse non amavamo renderli pubblici, ma ero certo al mille per mille che eravamo capaci di provare emozioni piacevoli. "Non devi dubitare di questo Aries. Draco è la tua famiglia." La sgridai, lei annuì abbracciandomi.
"Bene, adesso torna dai tuoi amici santarellini." La staccai da me, a disagio e la spinsi ad alzarsi in piedi, facendola sbuffare per il mio cambio repentino di umore, per poi sorridermi divertita. "Non riuscirai mai a farteli andare giù, eh?" Chiese retorica. Le sorrisi di rimando. "Riesco a sopportare un solo Grifondoro alla volta, signorina Malfoy. E si dà il caso che la maggior parte del tempo quella Grifondoro sei tu."
La ragazza fece un mezzo inchino, alzando la gonna in un nobile gesto da fanciulla per bene, poi si avviò verso l'uscita. "Notte, Harry." Salutò uscendo dalla porta, in silenzio.
"Notte Aries."

#angolino autrice
Siete appena usciti da un buco nero che ha alterato lo spazio e il tempo e vi ha trascinato in una strana dimensione parallela; perché sì, siamo saltati al quinto anno, Draco Malfoy ha una sorella smistata in Grifondoro ed Harry è sensazionalmente fidanzato con Theodore. Cosa potrebbe succedere di peggio? Fatemi sapere cosa ne pensate lasciandomi un commento qui sotto e/o accendo la stellina.

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora