Capitolo 24 - Uno a zero per Malfoy-

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"A che ora torna Blaise?" Chiesi affannato, staccandomi per un attimo dalle labbra di Draco. Lui ridacchiò.
"Diciamo che non torna, per stasera." Fece, ghignando come chi la sapeva lunga. Ero quasi certo che avesse intimato al nostro compagno di stanza di starsene al largo per un po', ed ero altrettanto propenso a pensare che Blaise avesse approfittato dell'invito per passare del tempo con la sua ragazza. Quei due erano decisamente degli amanti passionali, e forse per la prima volta, la cosa giocava a nostro vantaggio.
Continuai a baciare il mio ragazzo, ora più tranquillo. Avremmo avuto tutto il tempo del mondo, o almeno, lo avremmo avuto quella notte.
Volevo approfittare di ogni momento con lui, godere fino in fondo della sua presenza... in tutti i sensi.
Arrossii per il mio stesso pensiero molesto, e ringraziai il cielo che la situazione fosse tale da non far risultate strana la mia reazione. Dray strinse con forza i miei capelli, facendomi gemere dal piacere. "Potrei decisamente farci l'abitudine." Mormorò compiaciuto. Alzai gli occhi al cielo e lo spinsi lontano da me. Per un attimo vidi un'ombra di delusione oscurare il suo volto perfetto, ma sparì non appena sfilai il maglione, rimanendo a petto nudo. "Adesso siamo pari." Sussurrai riferendomi al suo essere spogliato. Lui si morse un labbro. "Non direi..." Fece, indicando con il mento i miei pantaloni. Scossi la testa, alzai i fianchi e tolsi anche quelli, lanciandoli in un punto indefinito del materasso. "Meglio?" Chiesi alzando un sopracciglio, ironico.
"Molto meglio." Rispose il biondo, fiondandosi nuovamente su di me. Il suo corpo si scontrò rumorosamente con il mio, facendomi ansimare. Era strano che mi facesse quell'effetto? "Rilassati, Harry." Leggendomi nel pensiero, Draco mi accarezzò il viso con dolcezza. Annuii. "Scusa, è solo che... è come se aspettassi questo momento da tutta la vita." Borbottai. Il ragazzo sorrise. "Sono contento che tu lo abbia detto."

"Quelle sono mutante?! Oh mio dio, anche quelle sono mutande!" La voce di Blaise era talmente forte da perforarmi i timpani. "Avete recuperato tutto il sesso che non avevate fatto fino ad ora, eh?" Fece malizioso, scrutandoci curioso dal fianco del letto. Mi strofinai gli occhi, assonnato, e guardai l'orologio prima di fulminarlo con lo sguardo. "Che cazzo, Zabini. Sono solo le sei. Non potevi aspettare ancora un po' per esporci i tuoi commenti sulla nostra vita sessuale?" Gridai. Draco, piuttosto tranquillo, rotolò al mio fianco e riprese sonno sulla mia spalla, senza dire una parola. Blaise alzò le mani in aria, in segno di resa, poi si buttò sul suo letto, avvisandomi che avrebbe provato a schiacciare un pisolino per l'ora successiva. Cominciai a inveire contro di lui nella mia testa. Non avevo di certo l'intenzione di svegliarmi con le sue cavolate... avrei voluto più un risveglio dolce e romantico tra le braccia del mio amante, e invece no. Blaise aveva dovuto rovinare tutti i miei film mentali.
Me ne stetti a guardare per qualche minuto il soffitto, disegnando cerchi astratti sulla pelle di Dray, poi capii che non avrei più preso sonno, così mi alzai, improvvisando una corsetta poco virile verso il bagno, nel quale mi rinchiusi. Mi sciacquai la faccia e mi sedetti sulla tavoletta del bagno, prendendomi la testa tra le mani, sbuffando. Avevo passato la notte più bella della mia vita, e non avevo la minima intenzione di cominciare a pensare a qualcosa di potenzialmente distruttivo. Sapevo perfettamente che se solo avessi avuto la possibilità di farlo, avrei rovinato tutto con i miei dubbi esistenziali.
"Pensa a Draco. Pensa a Draco." Borbottai. Lui era la mia felicità, lui era la parte migliore di me, il mio tutto. Era quello e solo quello che contava. "Che problemi hai adesso? Vuoi buttare tutto all'aria per l'ennesima volta? Con quale scusa?" Chiesi a me stesso.
Non ottenni risposta. "Harry. I tuoi borbottii disturbano il mio sonno inquieto." Draco di affacciò dalla porta, con ancora gli occhi socchiusi, sbadigliando ferocemente.
"Diavolo, Dray! Non lo vedi che sono sul cesso!" Gridai. Lui sobbalzò, si guardò indietro e entrò nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi sopra. "Shhh. Sveglierai Blaise con il tuo essere così rozzo. Da quando hai vergogna di farti vedere sul cesso?" Disse, evidenziando volutamente la parola cesso. Ridacchiai. "Beh... tanto per la cronaca ho finito di utilizzarlo, era solo una comoda seduta, così ne ho approfittato." Lo avvisai. "E poi non ho vergogna, penso solo sia strano." Borbottai ancora. Lui alzò le spalle, come a comunicare la sua indifferenza e si trascinò in doccia. Sospirai. Possibile che avessi già combinato un altro guaio. "Allora? Che fai, non vieni?" Il sorriso malizioso e smagliante del mio ragazzo mi convinse che tutto era perfetto come la notte appena trascorsa. Sorrisi anche io, raggiungendolo.
Ovviamente, una volta usciti dal bagno, circa tre quarti d'ora dopo, fummo nuovamente in balia della parlantina del nostro migliore amico, che non fece altro che prenderci in giro fino a quando non uscimmo dai dormitori per andare a fare colazione.
"Finalmente la tortura è finita. Ero davvero convinto che non ne saremmo usciti vivi." Mormorò Draco, mantenendosi la testa con una mano. Ridacchiai. "Oh, andiamo... non essere drammatico, non è andata così male." Dissi convinto, il mio ragazzo mi fulminò con lo sguardo.
"Davvero? Nemmeno quando ci ha fatto il terzo grado per sapere chi dei due avesse toppato?"
Arrossii di colpo, guardandomi intorno, preoccupato che qualcuno potesse sentirci. Non che i nostri orientamenti sessuali fossero una novità, ma la mia storia con Draco era diversa... non volevo che finisse sulla bocca di tutti con tanta leggerezza. Fortunatamente anche se i corridoi erano pieno di studenti, la maggior parte di loro era troppo assonnata o troppo concentrata su altro per ascoltare la nostra conversazione.
"Forse un po' imbarazzante lo è stato." Ammisi dando ragione al biondo, che sorrise vittorioso.
"Malfoy! Potter!" Mi voltai verso il corridoio alle nostre spalle, sorpreso nel vedere Theodore che gesticolava nella nostra direzione. Draco si irrigidì al mio fianco, ma io intrecciai la mia mano con la sua, per farlo calmare.
"Vengo in pace!" Urlò Theo, piuttosto imbarazzato. "Blaise mi aveva avvertito che avrei dovuto correre per raggiungervi, ma non mi aspettavo foste già arrivati qui." Continuò, indicando la sala grande, a qualche metro da noi. Alzai un sopracciglio, interdetto. "Theodore. Che vuoi?" Chiesi a bruciapelo. Lui parve ricordare quale fosse il suo scopo lì, e si fece serio.
"La nostra squadra di Quidditch ha ottenuto un esonero dalle lezioni per degli allenamenti extra. A quanto pare alcuni soggetti sono calati nell'ultimo periodo, e Piton non vuole rischiare di ottenere una nuova sconfitta nella partita di domani." Raccontò. "Stai dicendo che passeremo il nostro tempo ad allenarci, fino alla partita?" Chiese Draco, sorpreso. Theo annuì.
"Cos'è Dray? Sei troppo vecchio per un po' di esercizio fisico?" Lo presi in giro, notando la sua disperazione. Lui scoppiò a ridere. "Non scherzare Potty. Avrei soltanto preferito starmene seduto in aula per un po'." Borbottò. Theo continuava a guardarci, come se stesse assistendo ad uno spettacolo di marionette.
"Grazie Theodore. Puoi andare." Gli dissi allora, con aria di sufficienza. Lui mi rivolse un mezzo sorriso.
"Prima ero Theo, per te..." Mormorò nostalgico. Alzai gli occhi al cielo.
"Pensavo che avessimo già discusso su questa faccenda." Feci severo. Lui annuì. "Sì, hai ragione. E per quello che vale, mi dispiace di aver fatto lo stronzo... soprattutto con te Draco." E detto questo, ci superò, allontanandosi velocemente. "Io scommetto che i suoi genitori gli hanno detto che noi saremo gli imperatori supremi del nuovo mondo, e lui se l'è fatta sotto." Ridacchiai. Draco fece lo stesso. "Per me è solo un coglione." Rispose.

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora