Parlami ancora di te

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All'inizio è sempre dura riuscir a far decollare un rapporto, l'orgoglio e la paura spesso si mettono di mezzo cercando di tagliuzzare quel filo invisibile che lega due persone.
La paura di non essere abbastanza. Abbastanza pronti, forti, vicini, maturi. La pura di non farcela, di soffrire troppo, di scoprire i propri sentimenti, di mettere a nudo le proprie insicurezze. Di mettere il proprio cuore nelle mani dell'altro accettando il rischio.

Ludovica's pov

"È meglio che ti dia la buonanotte tra tre ore devo partire per Milano e rischio di non smetterla più di scriverti. Notte piccola 🌹"

Era questo l'ultimo messaggio che avevo ricevuto da Filippo, arrivato dopo la nostra serata e dopo le ore passate a messaggiare senza riuscire a staccarci. Erano passati giorni interi, senza una sua chiamata, un suo messaggio, un suo gesto. Aveva promesso di esserci, di provarci, stava nascendo una bella complicità e invece mi aveva solo illusa. Probabilmente era tornato a Milano dimenticandosi tutto e mettendoci una croce sopra, mentre io ero qui con il telefono accanto sperando di leggere il suo nome nel display. Mi sentivo una stupida. Aver sperato così tanto in una persona quando sapevo benissimo di non potermi fidare di nessuno, perché tutti prima o poi ti deludevano. Ero abituata ad essere delusa talmente tanto da aver smesso di affidarmi alle persone e aver chiuso a chiave i sentimenti.
Era sera, io ero stesa sul mio letto con la faccia contro il cuscino cercando di ricacciare indietro le lacrime. Avevo litigato per l'ennesima volta con mio padre ed ero a pezzi. La testa mi scoppiava, il viso rigato dalle lacrime miste al mascara, le mani che tremavano e una strana sensazione dentro il cuore. Un freddo gelido per l'ennesima delusione.
"Ho voglia di farti ascoltare quella canzone, mi manchi! F. 🌹"
Sentii il telefono vibrare accanto a me, lessi il messaggio e avrei solo avuto voglia di lanciarlo e vederlo frantumare in mille piccoli pezzettini. Era spartito per giorni, senza darmi una spiegazione, dopo tutte quelle cose belle che avevamo vissuto era scomparso nel nulla e adesso pensava di tornare così con un semplice messaggio? Non avevo voglia di rispondere, dopo alcuni minuti sento il suono di una chiamata in arrivò, era di nuovo lui. Decisi di rispondere.
"Pronto."
"Ludo, sono Filippo, scusami se non ti ho cercata, ho bisogno di vederti per spiegarti tutto."
"Filippo ascolta ora non sono proprio in vena di parlare, non ne ho voglia."
"Hai una voce strana, che succede?" Mi chiese
"Niente solo che non voglio parlarti, non mi va punto."
"Io ho bisogno di vederti, a costo di stare in macchina sotto casa tua non mi interessa, tra cinque minuti parto da casa e ti raggiungo. Voglio vederti, devo parlarti e capire cosa succede." Non mi diede neanche il tempo di rispondere che terminò la chiamata.
Passò qualche ora, sentii la vibrazione del telefono che mi svegliò. "Sono qui, scendi?"
Mi alzai da letto andando verso la finestra, scostai la tenda e lo vidi appoggiato alla macchina intento ad accendersi la sigaretta. Presi il pacchetto di sigarette e lo raggiunsi. Non appena incrociò il mio sguardo mi venne incontro e io sprofondai nel suo abbraccio iniziando a piangere, lui continuò a stringermi sussurrandomi che andava tutto bene. Quella sera non avevo davvero voglia di raccontare cosa era successo o di parlare con qualcuno, ma in quegli istanti coccolata tra le sue braccia, capii che non sarei voluta essere altrove.
"Mi porti a fare un giro?" Gli chiesi, lui si staccò dall'abbraccio e salimmo in macchina. Non parlammo per tutta la durata del viaggio, non ce n'era bisogno, io con la testa appoggiata contro il finestrino e lui che ogni tanto si soffermava ad osservarmi. Arrivammo in un posto famigliare, era casa di Lorenzo, il posto dove ci eravamo conosciuti. Era una casa bellissima color giallo con il muro in pietra, vista sul mare, piena di alberi e fiori. Margherita mi aveva detto che la usavano solo d'estate per le vacanze, per il periodo natalizio o per qualche festa durante l'anno.
Ci sedemmo uno accanto all'altra su un divanetto nella veranda. "Ti va di parlarne?" Mi chiese accarezzandomi i capelli. "Sto di merda Filo, ho litigato con mio padre e mi sento svuotata." Mi strinse forte a sè e io ricominciai a piangere.
"I miei genitori si sono separati quando ero ancora una bambina. Io adoravo mio papà, era il mio principe azzurro, il mio primo amore. Quando se ne andò di casa non mi cercò per un anno intero, questa cosa mi distrusse e mi fece soffrire tantissimo. Mi ricordo ancora quel capodanno quando mi rinchiusi in bagno anzi di festeggiare con gli altri chiedendomi perché fosse successo proprio a me, perché dovessi stare così male, perché quella mancanza non si placava mai. Poi dopo qualche mese iniziò di nuovo a far parte della mia vita, anche se non era la stessa cosa però cercava di esserci comunque anche se non avevo un rapporto con la sua nuova compagna. Dopo qualche anno nacque mia sorella Celeste, io la adorai da subito, fu amore a prima vista. Passarono ancora alcuni anni, riuscii ad instaurare un buon rapporto anche con la nuova famiglia di mio papà anche se lui continuava ad allontanarsi. E continuò così, allontanandosi sempre più. Ormai sono quasi una donna e lui di me non conosce niente capisci? Non sa cosa mi piace, se mi sono mai innamorata, che musica ascolto, qual è il mio fiore preferito o il posto dove mi sento a casa. Non conosce il mio carattere, i miei punti deboli, le mie paure o le insicurezze più grandi. Non c'è mai stato quando avevo bisogno di lui. Quando mi coprivo sotto le coperte la notte e mi addormentavo piangendo perché mi mancava, quando ho preso la patente, i primi giorni di scuola, quando iniziarono a prendermi in giro e tornavo a casa piangendo sentendomi una nullità, durante le feste di compleanno quando spegnevo la candelina esprimendo il mio desiderio, quando avevo la febbre o stavo male, quando addobbando l'albero di Natale un pensiero nella mia testa andava sempre a lui, di notte quando avevo paura del temporale o quando non riuscivo a dormire. Non c'è mai stato e ora pretende che io mi comporti in maniera normale, che non gli sputi addosso tutta la mia rabbia e la mia delusione. Mi sono sempre sentita una nullità per lui, l'ultimo pensiero, mi ha fatta stare male troppe volte...è stata la delusione più grande della mia vita." Ormai le lacrime uscivano senza sosta e sentivo il mio cuore frantumarsi. Mi guardò senza dire niente, sapeva benissimo che ciò che mi serviva era solo tranquillizzarmi tra le sue braccia. Mi addormentai accoccolata a lui mentre continuava ad accarezzarmi i capelli lasciandoci qualche soffice bacio. Ogni sua carezza era un tocco delicato che arrivava dritto sul mio cuore.
Mi svegliai di scatto, era l'alba, socchiusi piano gli occhi vedendo Filippo sveglio accanto a me mentre tra le labbra teneva una sigaretta. La rabbia di ieri sera era passata, lasciando spazio solo all'ennesima delusione, ma ormai ci ero abituata.
"Buongiorno.." Mi sussurrò "Buongiorno" sorrisi rubandogli la sigaretta e facendo un tiro.
"Sai stanotte non sono riuscito a dormire, ti guardavo e pensavo solo a quanto sono stato stronzo. Non dovevo sparire scusami Ludo, davvero. Non dovevo farti stare male, precludendomi una cosa così bella come la nostra conoscenza. Non volevo farti soffrire o deludere, sono stato tanto bene anch'io con te, forse pure troppo...ecco è per questo che non mi sono fatto sentire, ho avuto paura. Paura della distanza, del modo in cui mi è venuto naturale mettermi a nudo con te raccontandoti pezzi della mia storia , paura di non essere pronto per viverti a pieno e dei sentimenti che sto iniziando a sentire....paura perché da quando ti ho visto quella sera non riesco a pensare ad altro, ti ritrovo in qualsiasi cosa. Penso a te quando ascolto una canzone, quando sento il telefono vibrare sperando sia arrivato un tuo messaggio, mentre scrivo...in così poco tempo sei diventata parte della mia quotidianità e forse è proprio questo che mi spaventa." Disse tutto d'un fiato quasi senza tirare un respiro con lo sguardo fisso nei miei occhi. "Sono stata male in questi giorni perché con te ho vissuto emozioni che non mi era mai capitato di provare e tu sei sparito, pensavo non ti importasse nulla...anch'io ho paura di ascoltare il mio cuore, ma diamoci una possibilità. Prendiamola con calma, viviamoci giorno per giorno senza progetti, d'istinto senza piani e vediamo cosa sarà. Ho voglia di stare con te perché tra le tue braccia mi sento a casa, so solo questo e per ora mi basta." Mi fissò per qualche istante, aveva gli occhi che brillavano, delle piccole rughe attorno ad essi ed un sorriso disarmante. "Devo farti ascoltare quella canzone, appena sono tornato a Milano l'ho incisa, non vedevo l'ora di vedere la tua reazione" disse prendendo il cellulare e le cuffiette, me ne porse una e fece partire la melodia. Aveva un testo bellissimo, parlava della sua storia, c'erano pezzi di lui nascosti tra le righe come se si mettesse a nudo, di tutto quello che aveva messo in gioco per la musica e di quanto fosse forte il suo sogno. Mi commossi tantissimo. "Quella sera dopo la festa avevo bisogno di scrivere, mi avevi dato l'ispirazione giusta, aprirmi con te mi ha fatto bene venivo da un periodo un po' brutto, ero stato intrattabile e arrabbiato per tanto tempo e dividermi qualche sigaretta e qualche chiacchiera con te mi è servito tantissimo, sono riuscito a sputare tutto quello che mi ero tenuto dentro. Ho vissuto brutte situazioni, cose più grandi di me che mi hanno ucciso dentro lentamente. Sai mi hai dato la forza di fare una cosa, ho pensato di provarci davvero, ho voglia di crederci e bisogno di realizzarmi. Mi sono iscritto alle selezioni di Sanremo giovani e ho mandato il provino di questa canzone" Rimasi stupita dalle sue parole, gli sorrisi e lo strinsi forte in un abbraccio. Restammo così per tutto il tempo, la giornata passò parlando e coccolandoci. "Dormiamo qui insieme stanotte?" Mi chiese, le mie paranoie presero subito il sopravvento, non sapevo cosa rispondere, avevo paura di affrettare le cose, ma volevo anche vivermelo il più possibile. "Va bene, però devo inventarmi qualcosa con mia mamma" Le inviai un messaggio dicendole che sarei stata da Alice e che mi sarei fermata anche a dormire. Ordinammo il sushi e passammo la serata insieme, godendoci ogni attimo. Stavo bene, ero felice, con lui mi sentivo in un altro pianeta con la testa libera dai pensieri. Ogni sguardo, ogni carezza, ogni abbraccio mi riempivano il cuore.
Parlammo tanto come al solito, mi raccontò del gruppo che aveva quando era un ragazzino, del parchetto dove si ritrovavano per buttar giù qualche rima, mi parlò anche della sua famiglia in particolare di sua nonna. Di quanto importante fosse nella sua vita, l'unica che aveva sempre creduto in lui e nella sua passione, quella che cercava di comprenderlo anche quando combinava i casini e non sapeva come uscirne. Mi parlò di quando si presentò a casa sua facendole vedere i tatuaggi che si era fatto, lei odiava i serpenti ma gli disse che erano belli comunque, io sarei stata ore ad ascoltarlo perdendomi nelle sue parole.
"Guardiamo un film?" Mi chiese sdraiandosi sul letto "Certo però decido io" dissi facendo partire Harry Potter e la pietra filosofale, lui si girò sorridendomi e iniziando a battere le mani felice come un bambino. Passarono le ore, parlammo per tutta la durata del film, giocammo facendo finta di essere anche noi parte della storia mentre agitavamo i telecomandi come fossero bacchette o anticipando tutti i dialoghi fino ad addormentarci stretti l'uno nell'altra mentre io accarezzavo dolcemente i lineamenti del suo volto sognando di rimanere in quelle braccia per sempre.



Buonasera a tutti,
Ieri abbiamo raggiunto le 100 visualizzazioni e so che può sembrare un piccolo risultato o una stupidaggine, ma sapere che le mie emozioni, esperienze e sensazioni vengano lette ed apprezzate mi rende immensamente felice! Quindi vi ringrazio davvero tanto! ❤️❤️❤️
Eccoci con il quarto capitolo della storia, fatemi sapere cosa ne pensate, i vostri pareri e commentate!
In questo capitolo c'è davvero tanto della mia storia, ci tengo molto, ho dato libero sfogo alle parole in queste righe e spero apprezzerete, un abbraccio!
R.🦋

Fino in fondo all'anima|| IRAMA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora