Confronti e sorprese

933 48 12
                                    

Ludovica's pov

Avevamo appena finito di pranzare a casa dei nonni di Filippo, come al solito l'atmosfera era stata molto accogliente, ogni volta ti facevano sentire a casa, coccolata e amata come se riuscissero a riscaldarti il cuore.
Per la prima volta Filippo mi aveva presentata come la sua fidanzata e la sensazione che avevo provato nel sentirlo pronunciare quelle parole era stata indescrivibile, con lui stavo bene, mi sentivo a mio agio, era il mio punto di riferimento, la mia certezza, la bussola che indica il nord quando perdi la strada per il ritorno. Sua nonna soprattutto, era stata contentissima di questa notizia, si vedeva da come ci guardava e da come le brillavano gli occhi.
"Hai gli occhi felici!" disse al nipote accarezzandogli dolcemente la guancia e lasciando un bacio tra i capelli, lui sorrise e di rimando guardò me per qualche istante.
"È merito suo" aggiunse poi avvicinandosi per darmi un bacio davanti ai sorrisi compiaciuti dei nonni.

Dopo aver chiacchierato un po' con gli altri, io e Filippo decidemmo di andare in balcone per fumarci una sigaretta, ma appena dopo qualche tirata venimmo interrotti da Jolanda.
"Filo, posso parlarti?" chiese in un sussurro fissandomi negli occhi per cercare un po' di complicità, lui annuì sorridendole anche se si vedeva dai tratti del viso appena tirati che non aveva voglia di affrontare l'argomento.
"Io vi lascio soli..." dissi accarezzando dolcemente la schiena di Jolanda per confortarla e spegnendo la cicca di sigaretta nel posacenere.
"No resta, ormai sei parte della famiglia" Mi disse Filippo fermandomi per un braccio prima di farmi rientrare in casa, io di rimando guardai Jolanda che annuì sorridendomi.
"Filo mi dispiace davvero tanto, non volevo succedesse qualcosa di brutto quella sera, mi sento tremendamente in colpa, posso solo immaginare quanto tu sia stato male quella notte, quanto quelle parole ti abbiano ferito e non so come chiederti perdono. Pensavo che papà la prendesse diversamente, che vedesse quello che è riuscita a vedere la nonna, che credesse in voi due e che così accettasse anche il tuo ritorno alla musica, ma non è andata così e..- la ragazza iniziava a sbattere gli occhi velocemente come se non riuscisse a reprimere le lacrime che teneva dentro - ...e non so che fare, so solo che a casa si sente la tua mancanza, mi manca il casino che lasciavi in giro perché non mettevi mai a posto nulla, il suono della tua voce e persino la musica alta a qualsiasi orario del giorno e della notte. Scusami."
Io ero seduta sulle gambe di Filippo, mi girai per un secondo a guardarlo e vidi il suo viso più disteso, come se queste parole lo avessero tranquillizzato, allora mi alzai e andai vicino a Jolanda abbracciandola, lei appoggiò il suo viso sulla mia spalla facendosi scappare qualche lacrima, poi guardò il ragazzo che non aveva ancora pronunciato una parola.
"Sono stato male, forse male è dir poco e accanto ho trovato solo lei- disse indicandomi con un cenno del capo -non riuscivo a pensare ad altro, ho rischiato di perdere la cosa più bella che mi fosse capitata perché Ludovica aveva iniziato a farsi delle paranoie credendo che potesse essere la causa della mia infelicità, papà non è mai riuscito a capirmi, mai! In questi giorni non ha alzato nemmeno la cornetta del telefono per chiamarmi o per vedere che fine avessi fatto, tantomeno la mamma o te..." disse con un tono duro nella voce e gli occhi che sembravano due fredde lastre di ghiaccio.
"Lo so, ho sbagliato tanto quanto loro due. Solo che so come sei fatto e sapevo benissimo che non avresti risposto nemmeno a me, mi tenevo in contatto con Lori, Ale e con Ludo per sapere come stessi perché immaginavo che sarebbero state le uniche persone che avresti voluto al tuo fianco in questo periodo. È per questo che ti chiedo scusa."
Io lo guardai negli occhi, cercando di fargli capire che era il caso di perdonarla, che infondo lei non aveva fatto nulla di male e nonostante tutto aveva provato ad esserci anche a distanza come presenza trasparente.
"Hai ragione, devi scusarmi anche tu, non ha senso prendermela con te che hai fatto tutto per farmi stare bene...poi soprattutto ho un po' paura delle occhiate che mi sta dando Ludo in questo momento, se non ti perdono mi fulminerà in un nano secondo!" disse ridendo e avvicinandosi alla sorella per stritolarla in un abbraccio.

Fino in fondo all'anima|| IRAMA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora