You got me Begging

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Prendo fiato, cercando di introdurre più ossigeno possibile nei polmoni.

"W.o.w."


Sento che, al mio fianco, anche Beka respira a fondo, sdraiato supino, col petto che si solleva seguendo la sua ricerca per l'aria.

Quando lo guardo mi sento travolgere da una tempesta che vorrebbe scagliarglisi addosso, per risentire di nuovo tutte le sensazioni di poco prima.
Il suo volto è arrossato e i capelli sono scompigliati; sul viso scorrono alcune goccioline di sudore. Le labbra schiuse sono umide e invitanti, gli occhi chiusi fanno si che le ciglia proiettino delle ombre sugli zigomi. Prendo un'ultima boccata d'aria, più profonda, prima di avvicinarmi a lui il più delicatamente possibile, per lasciargli un bacio leggerissimo sulle labbra, mentre ha le palpebre abbassate.

Ci sfioriamo appena, ma in quell'attimo sono racchiuse mille parole che vorremmo dirci, ma che non riusciamo a proferire; non servirebbero nemmeno, perchè le parole non sarebbero abbastanza per descrivere il sentimento che abbiamo condiviso e che, tutt'ora, ci unisce.

Mi adagio su di lui, con il viso nascosto sul suo collo caldo.  Dopo qualche istante mi accorgo che abbiamo sincronizzato i respiri, ma soprattutto, che si è addormentato.

Nel modo più silenzioso possibile vado alla ricerca del piumino, ormai caduto a lato del materasso, e lo sollevo per coprirci.
Mi accoccolo al suo fianco e lui volta il viso verso di me; la sua espressione rilassata e pacata mi trasmette un senso di leggerezza e gioia che mi inonda partendo dal cuore.


Non sono mai stato più felice.







"Sete.
Sto morendo disete.
Passami il bicchiere, per favore".

Una mano allunga un bicchiere pieno d'acqua verso di me, ma non riesco ad afferrarlo.

" Più vicino, non ci arrivo!",dopo un ultimo stento riesco ad afferrarlo.

Porto il vetro alle labbra e provo a bere tutto d'un fiato.

"Ma dov'è l'acqua?", credo di avere sbagliato qualcosa e non aver bevuto realmente; riprovo.

"Perchè non mi disseta?", non sento il sapore dell'acqua, non sento il fresco scendere in gola, non sento nulla tranne che la sensazione opprimente della sete che aumenta.

"Perchè?! Io ho sete!" ,mi scivola il bicchiere dalla mano e si schianta a terra.

O almeno credo: mi sono svegliato di sobbalzo appena prima che questo toccasse il pavimento.

Era un sogno; un sogno terribilmente realistico.

Ho davvero sete.

Beka è ancora al mio fianco, siamo aggrappati l'un l'altro, compressi nel mio letto singolo.

Si muore di caldo sotto le coperte.

Cercando di non svegliarlo mi allontano per andare a bere in cucina.

Appena apro lo sportello del frigorifero per cercare la bottiglia dell'acqua mi sento percorrere da una sensazione piacevole di fresco, che colpisce il mio corpo ancora nudo.

Un piccolo brivido mi percorre dopo l'impatto iniziale.

Afferro la bottiglia e me la poso sulla guancia, godendomi il freddo. Mentre mi avvio in cerca di un bicchiere cambio guancia, poi la poso sulla fronte, sul collo e sulle labbra.

Appena la poggio su queste vengo investito da un'ondata di calore dovuta ai ricordi della sera.

Non che mi fossi dimenticato di me e Beka in atteggiamenti particolarmente intimi, ma mi ero completamente dimenticato del calore avvolgente e delle scosse che mi hanno percorso.

More Than You Know ~OtayuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora