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Allo scoccare dell'insonnia

Sono un pazzo a confessarti cose che non dovrebbero essere lette D'altronde sono il proprietario di quest'anima che da vapore impalpabile sragiona sulla scioccante verità acquisita di recente
Non metterò punti cosicché il discorso non si gonfi troppo, non suggestioni e lambisca poco ma ovunque
Accogli il mio delirio da folle consapevole, senza incupirti troppo come ti è solito per fratellanza
Volevo essere diverso Di più di tutto Volevo essere vento Con l'irrefrenabile sottile malinconia da caos calmo Un'atmosfera inducente ondate di responsabilità
Volevo essere libero oltre ogni altra cosa Di più di tutto Volevo sprigionarmi da questa carcassa Come una farfalla bianca battere senza vincoli Un uragano dall'altro capo del filo
Volevo essere migliore Volevo essere anzitutto Essere me stesso? Per nulla al mondo
Non so chi sono, non ho risposte, poche certezze, troppe parole
Volevo solo essere abbastanza Starci in questo limbo stretto ai confini della bellezza Purtroppo sono svanito prima
Ogni cosa perde significato ora che non sono più Né più mai potrò essere
Ho finito per incatenarmi ad affetti destinati alla fine, proiettato in un qualcosa al di là delle percezioni sensoriali
Ho collezionato pergamene logore di convulsi ricordi Ora fanno solo tanta tristezza
Ho rinchiuso ciò che percepivo fino a diventare vittima del mio corpo Incatenato alla morte più della vita stessa
Volevo essere abbastanza Far parte di un qualcosa di meglio Portare la luce di una lucciola intermittente
Ho peccato di testardaggine come di consueto Un appuntamento inflessibile col mio caparbio mostro interiore
Perduto in una magagna nelle fattezze spudorate di un'avvilita nostalgia che non demorde Vago nei lineamenti di ciò che non è mai accaduto Ero pioggia calda di lividi dipinti in tanti occhi Non guardati
Non so dirti chi ero Né cosa sono stato Forse un bacio riservato ad una donna rubata prima dell'evento Un bacio mai dato Volevo solo essere completo Provare il brivido dell'infinito in un dolce sospiro profumato
Arrogante, bisbetico, matto, domato da una cavità che nel pulsare ha finito da un conglomerato di delusione
Per ogni smarrimento bruciavo la frase di circostanza del non importa Bramavo in uno schifo ripagato
Ho osato crederci fino a consumare ciò che ero
Non è rimasto più nulla
Polvere spettatrice ingrata, integrata nel segreto dell'universo Né più Né meno Né troppo Né abbastanza
Atto fuggevole già ricoperto dall'oblio
Il nulla or sono

Per il momento non ho da dirti altro
A presto o Addio
(...Cronache di un disperato...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora