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Io con me, ma senza di me

E di nuovo soltanto il vuoto a cullare ciò che resta in vita
Totalmente disincantato a stringermi in una coperta di ciniglia che non mi darà il calore che necessito
Rannicchiato nell'oscurità sibilante Un tempo talmente profondo da fuoriuscirne disfatto
Solo pareti macchiate a sorreggere il nulla assoluto Con le gambe circondate dalle mie stesse braccia, tirate in una certezza che fa vacillare il fiordaliso dei miei occhi per lasciar spazio all'ardesia investito di cenere L'assenza dell'anima è trafittiva e nauseante
Eppure persiste nelle fibre di ogni singola molecola che sfacciata si esibisce nella curiosità del dintorno
Sapevo che sarebbe accaduto, che avrei perso la piccola porzione che rimaneva di questa quasi del tutto utilizzata
Ma sarebbe stato un per sempre improbabile, come il fumo di un sigaro che si dilegua nell'oscurità
...Sono troppo stanco per spiegare come, in ogni occhiata, un pulviscolo di essa è rimasta incastrata in ogni cosa, essere vivente o panorama sconvolgente... Difficile da spiegare e quasi impossibile da comprendere...
È sfiancante vivere così intensamente da consumarsi prima di finire davvero
Con il cuore rassegnato al da farsi, lui che da tempo ha smesso di protestare cedendo al fischio stridente le emozioni implacabili, lui che mi ha tradito, perché forgiato non abbastanza forte da reclamare la corona e riprendersi il trono
Così con l'indifferenza gelida rotolo nel nulla destinato a regnare
Le palpebre ricadono tra incubi e sussulti in un sonno, da anni senza riposo, ad evidenziare il più oscuro tra i mostri che si arrampica sotto la pelle

Sono solo io, il freddo del vuoto e basta
A presto
(... Cronache di un disperato bucato...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora