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Nell'altra faccia dell'albero di Natale

Uno stormo s'appresta a fuggire la neve, perché finanche l'amore muore negli inverni più freddi dell'io
Peccato non possa seguirli nella distesa sabbiata del vespro E la perversa malinconia mi persuade destreggiandosi abilmente in note senza musica Efficace viaggiare da fermi in microscopiche lesioni importanti...
Desolato, oggi mi specchiavo in una pallina di plastica, che non potrà sfiorare il puntale, sul bavero di una finestra che non avrà il colore delle vispe luci titillanti
Profugo nell'altro lato dell'albero, privo di decorazioni, tanto non può essere scorto
Chi, opera un giro completo? Chi, s'accorge del misfatto?
... "E quel vuoto sempre vuoto"...
Trapassato lo sfarzo, un albero tra tanti Disadorno della bellezza che un tempo lo rese invidiabile Superflo, fastidioso, che non vuol farsi spicciare
Eppure c'è stato un trascorso in cui ogni addobbo viveva il suo posto, nel cuore degli uomini; in cui le anime s'incastravano custodendosi in un incantevole prodigio nell'abbraccio dell'altro... C'è stato un tocco in grado di ricostruirmi e smembrarmi nello stesso autentico istante ed una fragranza in grado di bloccare questa fiumana alla deriva d'inquietudini che mi caratterizzano... Distante
S'appannano in suffumigi le ambizioni ed interdette s'incrinano al suolo Si diramano vie che slacciano il susseguirsi del costruire le proprie macerie Nè puntali, nè dolci, nè feste, in uno spazio in cui nemmeno l'eco persiste al dominio
E sono ostaggio di una distesa grigia invasa dall'ostinata sottigliezza di un logorio incoercibile, di un inconcreto crucciarsi borioso Solo nella mia prigione
Il mio domani s'è logorato

Sono fatto più d'ombra che d'ossigeno
A presto
(...Cronache di un disperato disfatto...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora