4 ~*~

20 4 3
                                    

Al calar delle ombre

Urlerei se potessi, per tutte quelle volte che, rinchiuso dietro maschere sorridenti di circostanza, non ho potuto farlo nel timore di ferire gli altri e ho negato me stesso senza meritarlo Sono uno sciocco, un vile usurpatore della verità Un codardo
Me ne sono accorto dopo aver sprecato tanti attimi Eccessivamente in ritardo
Era duro affrontare le questioni, spiegarle, farle accettare Non volevo Non potevo rischiare un rifiuto, un bisbiglio, un additamento Non ero pronto
Ho preferito restarmene in ombra Alimentare invidie scialbe, teorie ipossiche, muraglioni infondati
Come un intoccabile troppo toccato Me ne pento amaramente Ho sbagliato Maturando poi una visione diversa del mio pensiero distorto Tante vicende avrebbero potuto sbocciare in fiori odorosi e invece non è rimasta che la terra brulla assetata di cattiveria Una grande fetta di errore mi appartiene È Ingiustificabile Frutto dell'inganno e dell'è meglio così
Seppur da giovinotti è facile affogare in correnti sbagliate Mancava l'ossificazione completa da ambo le parti
Avreste voi capito il mio fare, forse, se magari avessi spiegato, lievemente, qualche sospiro Inoltre la compassione si sarebbe potuta smorzare dimostrando i denti digrignati e lo sguardo spietato di chi non si sottomette alle vicissitudini
Invece ho urlato col silenzio tutto ciò che avevo Ed il silenzio, si sa, è per la penna che carezza ogni pezzo di vetro aguzzato nella pelle livida e lo decanta, è per la musica che abbraccia ogni fibra del dolore afferrandoti ed esprimendolo al tuo posto
Il silenzio è amico dei pensieri friabili che di friabile hanno solo lo scheletro e che spesso tradotti in poesia spiccano di incommensurabile bellezza
Quella dell'immensità racchiusa in un'anima
Quella nostra

Allora va bene così
A presto
(...Cronache di un disperato rammaricato...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora