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Il mostro si muove e logora...

In uno stato tachicardico continuo Bloccato in un timore arguto, tiro il fiato il più piano possibile per prestare attenzione ai rumori dintorno Attendo, non ne ho mai avuto capacità
Mi giro su un lato e rifletto La macchia del buio avanza tra la consapevolezza della lacuna che scalcia ed il punto finale Vacillo, senza espressione, ne lacrime Il mostro si muove e logora, al di là del mio passo Distante, troppo, nessuno potrà fermarlo intanto che attua la sua distruzione sopraffine Con le mani in catena osservo, ossessionato quasi dal farlo retrocedere Distante, troppo, eppure talmente vicino Ne sento il fiato ramificato sotto i pensieri mentre s'incunea e dilata il suo miserevole "lavoro" Sembra un incubo taciturno; morde conscio della sua deprecabile intangibilità Sta arrivando...
Impotente dinanzi alle imposte del tempo Stringo piano la tua mano e vorrei poterti dire che andrà tutto bene Invece preda di un singhiozzo congesto, inutile, sono solo l'eco di un pulviscolo di animo, introvabile, nell'insonnia crepitante Un buco nel vuoto, privo di scampo Mi giro di nuovo e sospiro forte

Farà così freddo per tutta l'estate
A presto e addio
(...Cronache di un disperato incapace...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora