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Vorrei solo tanto caldo

Se potessi scegliere come finire vorrei farlo così, su due piedi, senza ripensamenti Quale egocentrico trasparente In un modo rapido che esuli da ulteriore rammarico
Cosa lascio? Probabilmente nulla più che due parole infreddolite, rannicchiate sulla carta di un ramo secco
Senza forza Senza speranza Senza paura
Se potessi scegliere come finire ignorerei una maniera precisa Figuro, però, l'immagine in dettaglio del trapasso Quasi percepisco il vostro calore Vedo te, in prima linea, soddisfatta dopo tutto questo tempo Lei col suo fare inconsueto, l'espressione ancora bambina disegnata sul volto Ancora pronti, dopo tanto, a cedere un po' del vostro ardimento in una tenace stretta di mano Consapevole che sareste lì, per me...
Se potessi scegliere come finire vorrei farlo senza timore, in un sospiro di sollievo lascerei la mia anima liberarsi del corpo per essere scortato, forse, in un luogo senza fine, oltre ogni razionalità
Se potessi scegliere come finire vorrei farlo ora per scantonarmi, come mi riesce meglio, dalle gravose responsabilità che solubilizzano il mio io Vorrei essere bollente, per dimenticare la morsa che mi ha costretto alla non vita, la caparbietà che mi ha fatto optare per la solitudine in prima linea
Tenendo tutti scostati non li ho contaminati col mio dispiacere nostalgico Per proteggerli ho potuto solo distanziarli, inducendoli a credere di non aver un animo Ma voi, che da tempo camminate negli anfratti bui delle mie stanze pulsanti, potete accorgervi di quanta inespressiva repressione, di quanta sofferta perdizione
E allora sì, sono egoista fino alla morte
Se potessi scegliere come finire vorrei poter bruciare, per urlare tutta l'inquietudine stratificata dall'inizio della mietitura

Senza forza, senza speranza, senza paura
A presto
(...Cronache di un disperato incompreso...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora