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Non più gente, nè ossa A tratti nemmeno più polvere

Incastrato nel silenzio, innervato dalla neve, sento il mancamento sbadigliare lucido la propria presenza
Ci sono momenti in cui le parole non difendono più Tenti in tutti i modi di tenere in piedi il teatro, ma i personaggi sono momentaneamente troppo sfiancati per dissotterrare i lampioni Finiti in un paese di carta sgualcita dove la tragedia è  il modo per affermare l'importanza delle sciocchezze, della vanità, della supremazia...
Ci sono momenti in cui le parole non bastano più La storia continua ugualmente la sua striatura ferrosa costruita sui corpi spigolosi degli innocenti dimenticati Barriere che gemono nell'assenza di un perché, in risposte senza voce cadute prima dell'occasione di conoscere una versione con sfumature veritiere...
Ci sono momenti in cui le parole mi fanno vergognare di essere un uomo e le azioni della vita stessa Momenti in cui il terrore di un bambino, in un grido, spegne il sorriso del mondo Momenti in cui occhi inquinati di lacrime d'orrore rimangono fissi nelle macerie Momenti che non meriterebbero di essere rievocati e invece ti perseguitano finanche nei sogni...
E la speranza si lacera e la catena si spezza Siamo stati tanto, davvero tanto Un ricordo così vano
Ci sono momenti in cui le parole non hanno più il diritto di parlare
Non più gente, nè ossa

Solo fiocchi di neve sporca che si sciolgono impattando al suolo
Addio
(...Cronache di un disperato deluso...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora