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In un lembo di cuore

Fu un giorno cupo quando realizzai che la mia casa non aveva radici, che palpitava a migliaia di strade dal mio punto di repere Evadeva senza vincoli di aspettativa macinando chilometri come fossero brecce Sempre più lontano
Rammaricato di non essere riuscito a fermare, in quel tempo, il suo volo soave D'altronde un passerotto è meraviglia nella libertà delle nuvole, mai in un recinto
Era un essere bello più delle stelle, col profumo dei ciclamini sfiorati dalla rugiada Venne dal nulla come ospite del motel di famiglia Inconsapevole delle conseguenze del suo lieve sorriso Mi ingannò con un ciao che tinse la tela dei più intensi colori autunnali Era di quella musica che ti si aggrappa dentro e risuona nelle pareti toraciche, vibrando nei singulti più profondi dell'animo S'incastonò nella mia trepidante felicità col suo solo semplice fare Era di quei tramonti al sapore delle pesche che tanto adorava, un'alba osservata con le gambe penzoloni verso i due mari che non si mescolano mai Era di quelle occasioni che capitano una singola volta, una luna blu... Era una magia Era lei, la mia casa
La rincorsi per campagne e città, la trovai in un grattacielo di vimini sul bordo del matrimonio e non seppi proferire una frase che non fosse una preghiera di sposare me Col brillore negli occhi, che urlavano l'irrazionalità dell'accaduto: "Come può un'unione fondarsi sul nulla dell'amore"? Mi spezzai D'altronde aveva ragione Necessitava del concreto, non di certo di un bambino innamorato con un pugno di sabbia in tasca Ripercorsi la rotta a ritroso
Forse avrei dovuto dirle di più dell'amore, no, avrei finito per descriverla in tutte le sfaccettature del mio esiguo vocabolario Forse avrei potuto dirle che l'amavo più di me stesso, non sarebbe stato abbastanza
Forse dovevo semplicemente dirle che il mio cuore batteva solo per lei, ma l'amavo quindi non l'avrei ostacolata Rispettai quella dura decisione Il saperla serena, felice, in qualche modo mi acquietò Bramavo solo il suo bene e se ciò distanziava da me lo accettavo ugualmente

Fu un giorno cupo quando realizzai che la mia casa non ci sarebbe stata... che nessuno mai avrebbe potuto sostituirla
A presto
(...Cronache di un disperato innamorato...)

Tomas Dispert

Cronache di un DisperatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora