Cronache di un Disperato

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In una Stanchezza consunta

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei... Sono sbagliato, lo sono sempre stato Sarebbe dovuto finire tutto quel giorno di ventisette anni fa Invece mi salvarono Purtroppo ...sette, otto, nove...
Mai meritato di vincere, di vivere in un corpo che si rovina Odio tutto, odio me stesso e quello che sono Monopolizzare la vita altrui, perché io non ho mai funzionato Non merito niente, nè attenzione, nè compassione ...dieci, undici, dodici, tredici...
In una caratteristica sono eccelso, rompo ogni cosa, ho una innata Capacità intrinseca di perdita di tolleranza ...quattordici, quindici, sedici...
Credevo davvero fosse arrivata la mia occasione, invece non imparo mai Sono un danno, dannoso per ogni singola persona che mi resta accanto Troppo marcio, eccessivo ...diciassette, diciotto, diciannove, venti...
Sento le membra ammonirmi, una spiaggia s'arrabbia e calpesta la temerarietà, una delusione esaltata e stritola l'addome, spasmi m'avvisano di esser indisposto Lo sono stato dall'origine Pateticamente ...ventuno, ventidue, ventitré, ventiquattro....
Sono un'affezione senza rimedio Un futuro che non posso promettere, un destino che non arrivo a corrompere, una galleria buia a fondo cieco ...venticinque, ventisei, ventisette...
Ho male ovunque, una pena che macchia i tessuti e si espande or ora Non posso spiegarlo come è doveroso, duro a mostrare e tre volte in più a comprendere
Deforme pari al fumo di questo maledetto sigaro, nuoccio gravemente alla salute senza poterne fare a meno È un rapporto contorto È dipendenza Che poi alla fine evaporo come Tomas Dispert

Stanco e vecchio per continuare a combattere
A presto o addio
(...Cronache di un disperato marcio...)

Tomas Dispert