«L-Lay» sussurro guardandolo «c-come sei entrato e-e arrivarci qui»
Lay sorride e si avvicina piano.
«Oh, sorellina lo sai bene che per me non è difficile trovarti, l'ho fatto un sacco di volte in tutti questi anni. Gli sbirri ci vogliono dividere» dice sussurrando «anche quel ragazzo, come si chiama? Ah, Park Jimin. Sai non è una cosa bella la vostra relazione, lui è il tuo professore e poi è troppo grande per te»
«Lay per favore lasciami andare» dico quasi in lacrime.
«No no no, ora tu ti vesti e verrai con me, questo lo tengo io» dice Lay mettendo il mio telefono nella sua tasca.
«O-Okay mai vorrei rimanere sola, ti prometto che non farò nulla mi vestirò soltanto» dico guardandolo «tanto non posso fare nulla qui, non posso scappare perché è troppo alto»
Lay mi guarda negli occhi «prova a fare qualcosa e io ammazzo tutti» dice sussurrando.
Io annuisco terrorizzata.
Lay esce dalla camera chiudendo la porta.
Mi appoggio al muro e mi metto una mano sul petto.
Come posso lasciare un messaggio a Jimin senza che lui se ne accorge?
Mi guardo intorno e trovo una felpa di Jimin, prendo un foglio di carta e inizio a scrivere per poi piegarla e metterla dentro ad una tasca della felpa.
Mi avvicino all'armadio e mi vesto. Metto le scarpe e guardo la porta, chiudo gli occhi e provo a tranquillizzarmi.
Non mi farà del male, non ci riuscirebbe.
Esco dalla camera trovando Lay di fronte a me.
«Bene ora andiamo.» dice Lay freddo.
«A-Aspetta» lo guardo «vorrei sapere se sarà un viaggio lungo» sussurro «così mi porto qualcosa per dormire comoda»
Lay mi guarda sospettoso «ho già il necessario quindi ora muoviti» dice poi freddo prendendomi il polso e trascinandomi fuori.
Mi spinge in macchina, sale lui dalla parte del guidatore e parte veloce.
Mi prendo le gambe e le stringo forte a me.
«Perché fai così? S-Sono tua sorella Lay» sussurro iniziando a piangere.
«Perché tu non hai scelto me» risponde freddo tenendo lo sguardo sulla strada.
«Ma non è vero Lay, anche se avevo persone vicino a me non vuol dire che non ti volevo» sussurro provando a fargli cambiare idea.
«Tu hai sempre avuto paura di me!» urla stringendo il volante «andavi sempre da tuo padre e dirgli che io ero strano!»
Non rispondo, non riesco a dargli una risposta. Il perché? Perché ha ragione.
Ho sempre avuto paura di lui, sempre. Non volevo accettare i suoi motivi del perché si comportava così con me, non volevo conoscerlo e non gli davo la possibilità di farsi conoscere.
Tutto questo è stato causato per colpa mia.
«È colpa mia» sussurro non accorge domi di averlo detto ad alta voce.
Lay mi guarda dallo specchietto «Cosa?»
«È tutta colpa mia Lay, me lo merito.» sussurro in lacrime.
Lay continua a guardarmi freddo per poi distogliere lo sguardo.
Mi distendo sul sedile continuando a piangere.
È soltanto colpa mia.
Chiudo gli occhi provando a dormire.
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Jimin pov.
Parcheggio la macchina e scendo.
Strano.
Mi guardo intorno e noto un poliziotto per terra svenuto.
No cazzo.
Corro dentro e provo ad accendere le luci ma niente.
«Stefy!» urlo chiamandola.
Sento la voce di Jin dietro di me.
«Jimin che succede?»
«È tutto troppo strano qui dentro, il poliziotto è svenuto e poi le luci non funzionano.» dico preoccupato.
«Stai calmo, forse è saltata la corrente, qui capita spesso.» dice Jin provando a tranquillizzarmi.
Non dico nulla e corro in bagno.
Apro la porta e vedo ancora la vasca piena d'acqua, mi guardo intorno e noto che non c'è l'asciugamano.
Dio ti prego no.
Vado in camera e mi guardo intorno. L'asciugamano e per terra ma non vedo Stefy da nessuna parte.
Inizio ad agitarmi.
Cerco ogni minima traccia per tutta la camera, ma nulla.
Mi accascio vicino al letto, mi prendo la testa tra le mani e chiudo gli occhi.
Stefy
Poco dopo riapro gli occhi e noto la mia felpa per terra. La prendo e mentre l'appoggio sul letto, cade un foglio ripiegato.
Prendo il foglio e lo apro iniziando a leggere.
Amore non sapevo come lasciarti un messaggio, quindi ho pensato soltanto in questo modo.
Lay mi ha trovata e ora mi sta aspettando, vuole che io vada con lui da qualche parte che non so.
Lui ha il mio telefono.
Non fare pazzie, non voglio vedere morto l'unica persona che amo.
Jimin, mi dispiace per tutto. Non mi farà del male perché non è in grado di farmi male, neanche da piccoli ci è riuscito.
Ho voluto lasciarti questo messaggio per farti sapere che sto bene, o almeno credo.
Jimin, ti amo e ti amerò per sempre qualunque cosa accada.
Ti amo.Stringo il foglio in lacrime per poi iniziare ad urlare.
Mi ha portato via la persona che amo.
Sento i passi di Jin e poi la sua voce «Jimin ehi»
Non riesco a fermare le lacrime e i singhiozzi.
«Me la portata via Jin» sussurro piano in lacrime «mi ha portato via la mia unica ragione di vita»
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Serenditipy ~Park Jimin~ REVISIONATO
FanfictionDove Jimin è un professore e Stefania una sua alunna. ☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆ «Stiamo spezzando un filo che poi sarà difficile riaggiustarlo» sussurra Jimin. Io lo guardo ormai arresa dal suo fascino. «E allora spezziamo questo filo» dico sussurra...