Capitolo 67

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SELENE##

"Sele" mi chiamò Niall

Mi aveva dato questo soprannome di recente, non era il mio preferito ma era carino dopotutto.

"Si?" sorrisi

"Devo parlarti" sembrava serio

"Brutte notizie?" chiesi ansiosa

"Non so, come la prenderai"

"Dimmi"

"Justin" sussurrò

Quel nome mi fece rabbrividire.

Annuii.

"È qui, in questa città, a Stratford"

"Come lo sai?"

"Le voci girano subito, Selene"

Sospirai.

"Perchè me lo dici?"

"È giusto che tu lo sappia, so benissimo che lo ami ancora"

Aveva ragione sfortunatamente ma il cuore era il cuore.

"Vuoi che vada da lui?" dissi esterefatta, forse si era stancato di me.

"No" rise

"Sciocca" mi sfiorò la guancia, mi persi al suo tocco.

"Voglio solo che tu pensi al tuo futuro, a quello di Rosie" passò ad accarezzarmi la pancia dolcemente.

Già, aspetto una bambina,la mia piccola metà, Funny ne sarebbe stata felice.

"Sei gentile, ma credo sia meglio che resti con te, mi trovo bene qui"

"Hai detto che credi, ma questo non vuol dire che tu lo voglia fino in fondo"

Aveva ancora ragione.

"Niall"

"Hai bisogno di tempo" sorrise

"Sei il mio angelo custode"

"Già"

Gli baciai la guancia.

Era rosso in viso, era tenero.

"Devo andare a lavoro" mi informò

"Di già?"

"Si"

"Ok" dissi tristemente

"Tornerò presto, " lo abbracciai, mi strinse a se.

JUSTIN##

Bussai con decisione alla porta.

"Chi è?"

"Sono io, apri mamma" risposi

"Oh, Justin, amore" mi baciò dolcemente la fronte.

"Che ci fai qui? Da solo poi"

Sapevo a cosa si riferiva con quel 'da solo" e ammetto che un pizzico di rabbia raggiunse il mio cuore.

"Vengo dall'aeroporto, mi sei mancata"

"Oh, e Selene?" la mia mente ritornò a vagare tra i ricordi per un secondo, la mia Sel.

Il cuore iniziò di nuovo a martellarmi furiosamente in petto.

"È una lunga storia" risposi amareggiato

"Entra" mi invitò, la seguii al solito salotto e mi accomodai sulla poltroncina singola di fronte al tavolino in vetro.

"Cos' è accaduto?"

Mi spettinai nervosamente il ciuffo.

"Mi ha lasciato"

"Come?!?!" quasi urlò

Respirò ripetutamente, poi, si sedette al suo posto.

"Perché?"

"L'ho tradita mamma" la informai, mi odiavo ancora per quel che le avevo fatto.

Annuì afflitta, avevo deluso anche lei.

"Sono stato un imbecille,io la amo, l'ho dimostrato, ho lasciato tutto per lei"

"La tua famiglia anche" abbassò lo sguardo

"La mia famiglia anche" mi alzai correndo ad abbracciarla, il suo profumo mi invase le narici, mi era mancata, era pur sempre mia madre.

"Io non so, ero preoccupato per mio figlio, per lei, ero ubriaco, parliamoci chiaro, io non so risolvere i problemi" mi sentivo morire dentro per i miei errori, per le lacrime che non avevo mai versato.

"Ho bisogno che ti mi stia accanto e non contro"

"Justin"

Fece una pausa.

"Te lo giuro, ci ho riflettuto ed ho compreso di aver sbagliato, ma stavo attraversando un periodo difficile, spero tu possa capire" sorrise

"Anche Sel, stava male ma tu...cazzo, la sto ancora difendendo"

"Sei innamorato, è normale" sorrise dolcemente, dopo tanto tempo.

"La rivoglio con me"

"Vedi che tutto si risolverà"

"Lo spero" sospirai
Il mio telefono squilló improvvisamente, guardai il nome sullo schermo illuminato.
"Chi è?" mi chiese mia madre
"Selene" risposi incredulo
"Su, cosa aspetti a parlarle" mi incoraggió
"J-J-Justin" balbettò lei, la sua voce era debole.
"Sel, cos'è successo?" avevo paura, tanta.
"Sono sola, a casa d-di N-Niall"
"Sei da lui?" dissi arrabbiato
"Non è il momento" disse
"Ahi" si lamentò
"Sel"
"Justin, Niall non c'è e credo che sia arrivato il momento, ho bisogno che tu venga"

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