Capitolo 63

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SPAZIO AUTRICE
HEY, COME STATE? IO HO LA FEBBRE, SÌ, LA FEBBRE AD AGOSTO,NON SONO NORMALE.PROVO A SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, MA VI AVVERTO POTREI SVENIRE SULLO SCHERMO DEL CELLULARE XD.
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"Non voglio uccidere mio figlio! " urlai

"Cazzo" imprecó Justin, diede un pugno sul tavolo della cucina.

"Non posso rischiare di perderti!" abbassó lo sguardo, gli alzai il viso con le dita, facendo congiungere di nuovo i nostri sguardi.

"Non succederà" provai a rassicurarlo

I suoi occhi peró,ardevano di rabbia.

"Ho paura, sono preoccupato per te" disse con voce rotta, mi faceva male vederlo così debole e soprattutto se era colpa mia.

"Se mi ami dovresti capirmi" insistetti

"Non voglio comprendere qualcosa che ti potrebbe allontanare da me per sempre"

Sospirò.

"Ti prego Sel,so che è difficile, ma, non sarà l'ultima gravidanza che farai, c'è ne saranno altre" provava a convincermi, ma era tutto inutile,  quando mi mettevo una cosa in testa, era difficile farmi cambiare idea.

"Non voglio aspettare, voglio questo bambino, è una parte di me, il più grande simbolo del nostro amore"

"Ti stai comportando...da...da...egoista" balbettò

"È inutile che stia qui a parlarti" sbuffai,stavo per esplodere emotivamente.

"Già...inutile, sto, stiamo perdendo il nostro tempo!" inizió a salire le lunghe scale in legno.

"Non pensi a me?!?" aggiunse come offeso, si voltó per un secondo, urlava, dal dolore, si perchè con la mia scelta gli stavo facendo male.

Sapevo che in fondo aveva un pizzico di ragione, ma ero troppo cocciuta per ammetterlo.

"Spero tu possa perdonarmi" sussurrai

Sì bloccò alle mie parole.

Non rispose.

Ricominciò a camminare.

Sbatté la porta della camera da letto.

Sarebbe stato difficile per lui accettare la mia decisione.

***

JUSTIN ##

Avevo bisogno di dimenticare, di smettere di soffrire per un secondo.

Fu quest'idea che mi spinse verso sera ad uscire da casa e andare in un locale consigliatomi dai miei amici.

Il "Manny's".

Pff...spero ci sia qualcuno per cui valga la pena restare.

Mh, può andare.

Molti alcolici, ma soprattutto una marea di ragazze semi-nude, il posto per me.

Bevvi all'istante un bicchiere di vodka,ne afferrai un altro, e un altro ancora, fin quando la testa non mi girava e finalmente mi sentivo libero.

Durante queste ore molte ragazze mi si erano avvicinate, ma nessuna era cosí interessante, aspettavo qualcosa di molto meglio.

Finalmente si ragionava, una mora dalle forme prosperose si stava avvicinando con due drinks in mano.

Me ne offrii uno che accettai molto volentieri.

"Hei" sussurrò con voce roca

si portò alle labbra il bicchiere d'alcool e con la lingua iniziò a leccare in modo seducente il contenuto.

"Mi sento sola" sorrise maliziosamente, mi avvicinai a lei e iniziai a palparle il seno.

Iniziò ad ansimare.

"Sulserio?Oh, adesso c'è Juss, ci pensa lui" risi senza una spiegazione, Dio, se ero sbronzo.

In un attimo la sua lingua fu contro la mia, iniziarono insieme a danzare in modo sincronizzato.

La portai nel bagno e iniziai a spogliarla.

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