Capitolo 53

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"Sel" la chiamai

Eravamo arrivati.

Dormiva ancora, non volevo svegliarla ma ero costretto.

"Sel" ripetei

"Justin....mh" borbottó, aprí gli occhi

"Siamo arrivati" annunciai

"Dal tuo amico?" sbadiglió

"Si, piccola" sorrisi

"Per quanto ho dormito?" disse stupita

"Mh...piú o meno 6 ore"

"Cosa?!?!Dimmi che non ho russato..." si coprii la faccia con le mani dall'imbarazzo, era adorabile.

"Nah..." negai

"Sulserio? "

"No" risi

Mi diede un colpetto sulla spalla.

"Ah si?" iniziai a lasciarle dei baci su tutto il collo.

"Justin?" disse a malavoglia

"Mh?"

"Entriamo"

L'afferrai stile sposa.

"Non ho detto afferrami"  quelle fossette che amavo si riformarono sul suo viso.

"Tutto, per lei, mon vie"

"Hai studiato francese? "

"Un peu"

Presi la chiave dai miei jeans e entrai.

"Avevi le chiavi?" chiese curiosa

"In realtá, questa casa non é dei miei amici, l'ho comprata per noi"

"Avevi pianificato tutto?" disse pimpante come una bambina piccola

"Si" sorrisi

"E i soldi?"

"Ho usato i miei risparmi"

"Merci, mon amour" disse,mi bació le labbra

"Hai studiato francese? " chiesi

"Un peu" 

Sorridemmo.

"Posso lasciarti?" iniziava a pesare

"Rovini l'atmosfera" rise

"Ne avremmo di occasioni per creare l'atmosfera" le feci l'occhiolino

Arrossí.

Lasciai delicatamente la presa facendola poggiare con le punte sul pavimento.

"Ti va di cucinare qualcosa? Ho un pó di fame" sorrise

"Mh...ok" risposi

Andammo in cucina.

Sembrava trovarsi a suo agio in quel luogo, solo io stonavo come un orso in discoteca.

"Sai anche cucinare?" dissi divertito

"Si, me la cavo" rispose

"Allora, sei una donna da sposare"

"Non c'erano dubbi"

"Non mi copiare"

"Io? Non sto facendo nulla" si bagnó le labbra

"E no, non mi tentare" la avvisai

Il suo viso divenne pallido, si mantenne di nuovo la pancia come prima.

"Sel" andai vicino a lei

"Ho...bisogno del bagno" sussurró

La presi per mano,iniziammo a correre fin quando non trovammo quella maledetta stanza.

Si precipitò verso il water e inginocchiandosi inizió a rimettere.

Le tenni i capelli per non farla sporcare.

Finii.

"Sel...devi andare da un dottore"

"Sto bene" ripeté

"Non provare a dirlo, é la seconda volta che vomiti oggi"

"É solo una cosa momentanea, influenza"

"Ti porto domani all'ospedale" la avvisai

"No, passerá, aspettiamo qualche giorno, é inutile"
Qualcosa non quadrava, era tutto fottutamente misterioso.

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