Capitolo 68

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JUSTIN ##

Successe tutto troppo velocemente, lei che mi dettava l'indirizzo, io che guidavo in macchina a una velocità assurda con il cuore che mi batteva a mille...non riuscii a pensare lucidamente per un secondo, ero in uno stato di trance, non connettevo nulla, sapevo solo che dovevo arrivare lì, il prima possibile e portarla in ospedale.

Bussai alla porta con una forza disumana,mi aprì all'istante.

"Sel" il suo viso era fermo in un'espressione di dolore,si manteneva la pancia con le delicate mani.

Il sangue le aveva sporcato il vestito, non ero un dottore, ma sapevo già che non era un buon segno.

"Perchè non hai chiamato l'ambulanza?!?!" dissi arrabbiato

"V-volevo che rimanessi tu al mio fianco, non un estraneo"

La sua dolcezza mi fece sciogliere il cuore.

Chiuse improvvisamente gli occhi, L'afferrai prima che cadesse, la presi in braccio stile sposa e iniziai a scendere frettolosamente le scale.

Accostai l'auto senza neanche preoccuparmi di parcheggiarla o spegnerla, ripresi Sel in braccio e iniziai a correre verso l'ospedale.

"Aiuto, ha bisogno d'aiuto!" urlai

C'era solo un'infermiera dietro un bancone,fece una telefonata.

Dopo alcuni secondi degli uomini in camice bianco vennero con una barella.

"Posizionala qui" mi disse uno

Eseguii i suoi ordini.

"Cosa le succederà?"

Non risposero.

Li seguii.

Le strinsi la mano per un secondo.

Il dottore la adagiò su un lettino e subito dopo le attaccò un lavagetto al polso.

"Chi è lei?" mi chiese mentre prendeva degli attrezzi da un cassetto

"Il suo, il suo fidanzato" balbettai

"Mettiti questa" mi infilai la mascherina da lui porta

"Quand'è cominciata quest'emorragia? "

"Non lo so,10 minuti"

"Ho bisogno di un bisturi" disse

Le alzò il vestito fin sopra il petto.

Iniziò a tagliare la sua pelle.

Uscii fuori all'istante.

Non potevo guardare.

Mi faceva troppo male, così tanto che avevo paura di morire.

Mi sedetti su una sedia in sala d'attesa.

Sentii l'urlo di un neonato.

La porta si spalancò qualche secondo dopo mostrando una donna con un sorriso smagliante.

"Signore, la sua bambina è nata" immaginavo che fosse un'ostretica.

Lacrime di felicità riempirono il mio viso.

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