CAPITOLO 64

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CAMERON
SONO COSÌ ARRABBIATO, MI HA RINFACCIATO IL IL MIO PASSATO, QUANTO ODIO QUESTO ARTEGGIAMENTO, però anche io non dovevo dirle quelle cose, forse dovrei parlarle, ma l'addio che ci siamo detti era serio questa volta. Sono indeciso su cosa fare, prendo il telefono in mano e lo fisso, in fondo noi facciamo sempre così litighiamo, ma poi facciamo subito pace. Continuo a fissare il display, quasi spero sia lei a chiamarmi. E così accade. Vedo il suo nome e subito premo il tasto verde, ma ha parlare non è lei ma sua madre disperata.
Madre Sara:"Tu- tu sei Cameron?" Dice singhiozzando
Io:"Sì che è successo?" Dico e lei mi spiega tutto, NO, NO, NO, È TUTTA COLPA MIA CAZZO, NON DOVEVO DIRLE QUELLE COSE.
Mi fiondo in ospedale e subito chiedo di lei.
Infermiera:"È nella stanza centoquindici, non può entrare è in pericolo di vita, tra qualche tempo sapremo se ce l'ha fatta"
Sconfitto vado a sedermi su una sedia e a farmi compagnia arriva qualcuno di inaspettato, indesiderato se proprio vogliamo dirla tutta.

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