CAPITOLO 69

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SARA
D-do-dove sono? Ho la vista annebbiata, mi sento rigida, non riesco a muovere il polso, sono circondata da medici, sono in una stanza con le pareti bianche, quasi completamente vuota, l'unica cosa che c'è è un lettino su cui sono stesa, ho mille fili attacati ovunque, vedo la flebo, e la macchinetta che controlla il battito cardiaco. Sento i medici dire qualcosa.
Medico:"È fuori pericolo, lasciamola riprendere, poi faremo entrare quel ragazzo insistente" ragazzo insistente? CAMERON! Ma che cosa ho fatto, stavo per rovinare tutto, ho sempre pensato al male che avevo intorno senza guardare invece quanto bene avevo, senza guardare quanto è importante Cameron per me. Quest'anno è stato come un mare, agitato, forse un po' troppo, all'inizio l'acqua è bassa e puoi tranquillamente camminare, poi però andando avanti l'acqua si alza e non riesci più a stare in piedi, a quel punto dovresti nuotare, ma non lo sai fare, e quindi inizi ad annegare e non puoi fare altro che andare giù, ma è solo allora che potrai risalire, perchè bisogna toccare il fondo per tornare in superficie, allora salirai, rincomincerai a respirare, a vivere, incomincierai a nuotare e tornerai a riva, per riprenderti tutto quanto. Sono stata debole, non sciocca, perchè i sentimenti che qualuno prova non sono sciocchi, ma adesso mi riprenderò, così mi sono distutta, ho preso la vita è l'ho tirata, calpestata, maltrattata, ma lei è ancora intera, mi ha dato una seconda occasione, e gliene sono grata, adesso nulla potrà separami da Cam. Io e lui staremo insieme, era destino, dovevo solo capirlo, e non importa quanto sarà difficile, quanto litigheremo, siamo fatti per stare insieme. Improvvisamente sento bussare alla porta, e lo vedo, è il momento, Cam sta venendo da me, adesso e per sempre.

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