Dieci

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«Arrivo» urla Jimin girandosi verso Yoongi che inizia ad innervosirsi.

«Vai» dico ridacchiando.

Corre verso di me e mi abbraccia calorosamente, staccandosi poco dopo e correndo verso gli altri, salutandomi con un gesto di mano. Scuoto la testa e inizio a camminare, rimettendomi le cuffie ed alzando il volume della musica al massimo. Mentre cammino mi guardo intorno, notando parecchie signore in giro con il proprio cane al guinzaglio, mamme che portano i propri bambini a scuola, macchine e scuolabus che sfrecciano in strada lasciando un venticello che mi fa portare i capelli all'indietro. Da lontano noto una bambina piangere in ginocchio. Spengo la musica e tolgo le cuffie, mettendole in tasca. Corro da lei, ma poco prima di arrivarci inciampo e mi sbuccio una mano e le ginocchia. Non conosco nessuna ragazza più imbranata di me! Mi rialzo con una smorfia di dolore e vado da lei, inginocchiandomici di fronte.

«Hey piccola, ti sei persa?» domando dolcemente.

Smette di piangere e si lancia a peso morto su di me, accogliendomi in un abbraccio.

«Non trovo la mamma» dice tra vari singhiozzi.

«Tranquilla, la troveremo insieme ok?» dico massaggiandogli la schiena in modo lento e dolce.
Sento che smette di singhiozzare, così stacco l'abbraccio e la fisso negli occhi sorridendole.

«Andiamo.»

La prendo per la sua piccola mano e ci alziamo.

«Ti sei fatta male?» domanda fissando le ginocchia che sanguinano leggermente come la mano libera.

«Non è nulla di grave, tranquilla» dico sorridendole «dove l'hai vista per l'ultima volta tua madre?» domando.

«Al Miol Studios» dice guardandomi dal basso.

«D'accordo, probabilmente sarà ancora lì a cercarti, andiamo.»

Iniziamo ad incamminarci verso lo studio.

«Come mai sei uscita dallo studio?» domando poco dopo.

«Pensavo fosse uscita» risponde.

Annuisco e continuo ad incamminarmi mano per mano con la dolce bambina.

«Come ti chiami?» chiedo guardandola dall'alto.

«Nayeli.»

«Emanuela» dico sorridendole.

Ricambia il sorriso e torna a guardare davanti. Dopo vari minuti arriviamo di fronte all'edificio alto. Lo fisso curiosa e faccio per entrare ma Nayeli mi ferma tirandomi il braccio. Abbasso il volto per fissarla.

«Mi prendi in braccio?» domanda dolcemente.

Gli sorrido e la prendo in braccio, lasciando che si attacchi come un koala alla mia vita. Entro dalla porta scorrevole e inizio a guardarmi intorno, vedendo molti uomini e donne camminare velocemente vestiti tutti eleganti senza avere nulla fuori posto, squilli di telefoni che rimbombano per tutta l'entrata e persone che parlano al cellulare.

«Sarà un'impresa trovarla» dico tra me e me.

«Deve essere allo studio numero 5» dice la bambina.

«E sapresti dirmi da che parte è?»

«Sì, devi andare a sinistra, prendi l'ascensore per arrivare al quarto piano e poi cammini per tre porte sulla destra» spiega.

Questa bambina è davvero strana. Se sapeva che sua madre era qui perché è uscita? Annuisco e seguo le sue indicazioni, arrivando di fronte alla porta blindata dello studio numero 5. Busso e dopo vari secondi di ansia mi apre una giovane donna.

«Nayeli!» urla togliendomela dalle braccia e portandosela nelle sue «dove eri finita? Ti ho cercato da per tutto!» continua accarezzandogli una guancia.

Mi sento esclusa.

«L'ho travata da sola così l'ho aiutata» mi intrometto.

«Emanuela» sento chiamarmi da dietro la donna.

Mi sposto leggermente verso sinistra per vedere da chi è uscita quella voce, notando i ragazzi seduti su un divanetto di pelle rosso.

«Ragazzi?» dico confusa.

«Ti sei fatta male? Aspetta che ti porto del disinfettante» dice la donna allontanandosi con la bambina tra le braccia.

In una frazione di secondo trovo Jimin di fronte a me che mi squadra.

«Che hai combinato?» domanda preoccupato.

«Sono caduta» affermo grattandomi la nuca imbarazzata e ridacchiando.

Il mio sguardo finisce dietro al rosa, incrociando lo sguardo di Taehyung che mi fissa le ginocchia sbucciate con un'espressione incomprensibile.

Scusa ma scelgo te||Kim Taehyung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora