Venti

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«Che vuoi?» sbotto.

Non parla, si limita solo a fissarmi serio. Ormai stufa di questa situazione tolgo violentemente la sua mano dal mio polso, salendo le scale in fretta ed estraendo le chiavi dalla borsa. Apro il mio appartamento e mi chiudo dentro, avvicinandomi in soggiorno. Lancio la borsa sul divano e mi incammino verso la mia camera, mettendomi qualcosa di più comodo. Piego i vestiti che avevo indossato prima e li metto in valigia, dopodiché indosso una tuta nera dell'Adidas e le ciabatte. Mi siedo sul letto e fisso la valigia, facendomi ricordare piano piano la giornata straziante che ho avuto oggi, e come se non bastasse tra poco devo andare a ballare con quell'essere. Io dico, perché diamine continua a comportarsi così con me? Che cosa gli ho fatto? La stessa cosa vale per Yoongi... controllo l'ora e noto che sono le 18:06, così prendo le cuffie ed il cellulare, entrando nel mio mondo dove mi faccio cullare dalle parole e dalle melodie delle canzoni. Ad un certo punto, dopo vari minuti di brani, inizia Stigma. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalla sua voce, dalle sue parole...senza volerlo e senza ragione, una lacrima riga il mio viso. L'asciugo subito confusa, non capendo il motivo di questa sua entrata in scena. Mi alzo dal letto e cammino per il mio appartamento, con la voce di Taehyung che riecheggia nella mia testa, arrivando anche al cuore, mentre dei brividi continuano ad invadere il mio corpo. Senza rendermene conto passano due ore, così indosso le scarpe da ginnastica e scendo di sotto, chiudendo prima a chiave l'appartamento. Scendo le scale con le cuffie e So far away  che si riproduce. Entro nella saletta, trovandola vuota, così stacco le cuffie e le appoggio sopra al mobiletto dello stereo, attaccando il jack al mio cellulare e facendo iniziare Baepsae. Mi posiziono in mezzo alla saletta, pronta ad iniziare, ma il rumore di una porta che sbatte mi fa sussultare e girare all'improvviso. Vedo Taehyung fermo alla porta chiusa alle sue spalle, mentre mi fissa serio. E adesso cosa gli prende?

«Hai di nuovo i coglioni girati?» dico incrociando le mie braccia all'altezza del petto.

«Non parlare.»

Alzo un sopracciglio.

«Come prego?» sbotto arrabbiata.

Chi si crede di essere?

«Non ti voglio sentire parlare, quindi sbrighiamoci a fare queste prove e poi chi si è visto si è visto» sbotta.

La voglia di tirargli un pugno aumenta ad ogni passo che fa verso di me.

«A me non interessa quello che vuoi! Se voglio parlare io parlo!» sbotto.

Si avvicina a me con in volto molta rabbia. Se pensa di mettermi paura si sbaglia di grosso.

«Pensi di farmi paura?» dico provocandolo.

Appiccica il suo petto al mio, camminando in avanti ed io in dietro, arrivando a sbattere la schiena sul muro. Non si decide a staccare il suo corpo dal mio, ed io non faccio nulla per allontanarlo, meravigliandomi di me stessa. In questo preciso momento il mio corpo non si muove, è come paralizzato.

«Tu pensi di fare quello che vuoi?» domanda serio, appoggiando la fronte sulla mia.

Lo fisso negli occhi, ingogliando il nodo che mi si è formato in gola.

«Certo, io non dipendo da nessuno!» sbotto.

«E invece sì!»

«E da chi? Sentiamo!»

«Tu dipendi da me» dice serio.

Dopo tre secondi gli rido in faccia.

«Io non dipendo affatto da te mio caro, e mai lo diventerò! Se pensi di approcciare così con me ti sbagli di grosso, io non mi faccio problemi a risponderti. Non sono una ragazzina facile oppure una ragazzina con gli ormoni a mille. Fin'ora non hai fatto altro che darmi sui nervi, facendomi innervosire» sbotto.

«Anche tu non hai fatto altro che farmi innervosire» confessa.

«Allora finiamola qui!» sbotto acida.

Finalmente il mio corpo reagisce, spingendo il corpo muscoloso di Taehyung lontano dal mio, staccandomi dal muro ed andando a riprendermi il cellulare, cuffiette e le chiavi del mio appartamento.

«Credi davvero che scappando risolverai tutto?» domanda.

«Primo, io non sto scappando, e secondo non abbiamo nulla da risolvere...sai, tra tutti tu sarai quello che mi mancherà di meno!» sbotto innervosita, aprendo la porta ed uscendo dalla stanzetta, salendo le scale.

Appena cammino per il corridoio che divide i nostri appartamenti, vedo Alessia uscire dall'appartamento dei ragazzi.

«Avete già finito?» domanda confusa.

«Non abbiamo neanche iniziato» sbotto inserendo la chiave nella serratura.

«E' successo qualcosa?» domanda.

Mi giro e vedo Hoseok e Namjoon dietro a lei.

«Dovete portare il vostro amico da un buon psichiatra!» dico guardando tutti e tre.

«Cos'è successo?» chiede Hoseok.

«E' solo una ragazzina!» sento dire alla mia sinistra.

Volto lo sguardo e vedo Taehyung salire, fino ad arrivare di fianco ad Alessia.

«Ragazzina? Io? Ritiralo!» sbotto arrabbiata, avvicinandomi a lui.

Per via della mia bassezza lo fisso dal basso.

«Sembri una bambina» continua sorridendo furbo.

«Allora ci tieni proprio a farti spaccare la faccia da me!» sbotto.

«Ragazzi, calmatevi!» dice Namjoon allontanandomi da Taehyung.

«Non fai altro che confermare il mio pensiero, ovvero che sarai l'ultimo dei miei pensieri nei giorni in cui sarò in Italia, e sarai la persona che mi mancherà di meno!» sbotto.

«E invece Alex sarà quello che ti mancherà di più giusto?» risponde innervosito.

«Sì, almeno lui sa cosa vuol dire la parola amicizia» affermo.

«Tzè, amicizia...quello vuole solo scoparti e basta.»

«E anche se fosse? Che problemi ti fai? Prima neanche mi calcolavi e adesso inizi ad avere così tanta confidenza con me!»

«Riconosco le persone morti di figa!»

«Ed io riconosco gli stronzi» dico fissandolo male.

«Volevo solo esserti d'aiuto.»

«Aiuto per cosa?» dico divertita.

«Emanuela, finiscila!» sento dire da Yoongi.

«Tu sei l'ultimo che deve parlare! Come ti ho detto prima non mi faccio dare ordini da nessuno, non mi importa se siete più grandi di me oppure no! Io vivo la mia vita a modo mio!» sbotto.

Mi allontano da Taehyung ed apro la porta del mio appartamento, chiudendomi dentro e facendo un sospiro di frustrazione. Ma andate tutto a fanculo!

Scusa ma scelgo te||Kim Taehyung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora