Nove

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Guardo l'ora dall'orologio digitale che ho sul polso, vedendo che sono solo le 19:56. Mi avvicino alla cucina e prendo una merendina, stasera non ho molta fame, anzi non ne ho affatto, ma se devo ballare ho bisogno di energia, quindi almeno qualcosa la devo mettere sotto i denti. Finisco la merendina e butto la cartina nel cestino, andando a mettermi una tuta larga e le scarpe da ginnastica. Controllo l'ora e vedo che sono le 20:11 così decido di andare nella saletta, così magari mi riscaldo un po'. Prendo le chiavi e cellulare, chiudendo la porta a chiave e scendendo mentre controllo la home di Instagram. Arrivo alla saletta e appoggio le chiavi e il cellulare sul mobiletto dello stereo, collegando il jack al telefono e facendo partire la canzone. All'inizio pensavo di aver selezionato Baepsae, invece quando parte Stigma perdo un battito e cambio immediatamente la musica. Sento uno sguardo dietro di me, così mi volto e vedo Taehyung appoggiato allo stipite della porta con le braccia al petto, mentre mi fissa serio. D'istinto faccio un passo all'indietro con le mani che tengono il cellulare tremante. Abbasso lo sguardo su di esse e ritorno in me, mettendo il cellulare sul mobiletto e facendo finta di nulla, sperando che sia appena arrivato e che non abbia sentito nulla.

«Sei in anticipo» ammetto alzando lo sguardo e guardandolo, mentre mi metto in mezzo alla sala.

«Anche tu» risponde a tono.

Dei brividi mi percorrono lungo il corpo.

«Iniziamo» dice sciogliendo le braccia, portandosele lungo i fianchi.

Si mette di fianco a me e inizia a darmi consigli sulla coreografia. Passano minuti o ore e ci fermiamo esausti, almeno, io più di lui, sedendomi con poca eleganza sulla sedia.

«Basta ti prego, per oggi va bene» dico lamentandomi.

Sento che ridacchia, fermandosi di colpo poco dopo. Volto lo sguardo verso di lui che mi fissa serio. Noto solo adesso le piccole goccioline di sudore che gli bagnano la liscia fronte e dei piccoli ciuffi appiccicati su di essa, rendendolo estremamente eccitante alla mia vista. Mi volto dall'altra parte diventando rossa per questo mio pensiero. Maledetti ormoni! Faccio un sospiro e mi tranquillizzo, alzandomi dalla sedia di colpo, pronta a prendere le chiavi e il cellulare dal mobiletto. Ma per una ragione ben conosciuta la testa inizia a girarmi, cercando di sorreggermi da qualche parte per non cadere sul duro parquet. Vedo Taehyung correre da me e sorreggermi dal sottobraccio. I giramenti non cessano e porto istintivamente una mano alle tempie, massaggiandole per far calmare il dolore straziante.

«Hey, tutto apposto?» dice il ragazzo con voce calda e dura.

Annuisco e alzo il volto verso il suo, notando una strana espressione preoccupata. Mi rimetto in piedi e mi avvicino al mobiletto, prendendo le chiavi e togliendo il jack dallo stereo, spegnendo quest'ultimo.

«Grazie, ci vediamo in giro.»

Senza vedere la sua espressione e senza sentire la sua risposta corro nel mio appartamento, entrando e chiudendomi dentro. Faccio un lungo sospiro e vado in bagno, apro il mobiletto ed estraggo le pillole che tanto odio ma che mi fanno bene. Ne metto tre o quattro nella mano e le lancio in bocca, ingogliandole con l'acqua del rubinetto. Vado sul mio letto e mi siedo, rilassandomi e cadendo indietro a peso morto, rimbalzando leggermente. Fisso il bianco soffitto e lascio che le medicine faccino il loro effetto. Sento il cellulare squillare, così mi alzo e lo prendo da sopra il lavandino, che sinceramente mi ero dimenticata di averlo appoggiato li. Guardo il nome e appena vedo mamma rispondo.

-Pronto?- dico scocciata.

-Emanuela, ti ricordi della visita?- domanda.

-Mmhh...-

-Quindi sai che tra un mese dovrai tornare qui.-

-Mamma, va dritta al punto- dico sospirando.

-Ho pensato che magari sarebbe bello se venissi prima della visita, così potrai passare del tempo con noi.-

-Mamma, spiegati bene per favore!-

-In che altro modo vuoi che te lo dica? Invece che venire il giorno prima della visita verrai una settimana prima, così potrai stare con le tue sorelle per un po'.-

-E quando sarebbe di preciso?-

-Il 12 Novembre alle 19:34 hai l'imbarco.-

-Quindi tra circa due settimane...-

-Sì, Chiara non vede l'ora di riabbracciarti.-

Sorrido, pensando alla mia piccola sorellina.

-Anch'io, allora ci sentiamo prima di partire, ciao-

-Sempre così frettolosa a chiudere le chiamate...ciao, stammi bene Lela- dice chiudendo la chiamata.

Quanto mi è mancato sentirmi chiamare così da mia madre. Ritorno a sedermi sul letto e fisso davanti a me, con mille pensieri che mi riempiono il cervello. Sospiro e mi alzo, mettendomi il pigiama ed andando sotto le coperte, cercando di dormire, pur sapendo che sarà un'altra delle infinite nottate passate in bianco.

Giorno dopo...

Sono stata tutta la nottata a girarmi e rigirarmi nel letto, non riuscendo a prendere sonno. Controllo l'ora dall'orologio del mio polso e noto che sono solo le 7:29, così mi alzo e vado in bagno a lavarmi la faccia, dopo di che corro a fare colazione, ovvero del caffè latte amaro. Torno nuovamente in bagno con un cambio e mi lavo, mettendomi un po' di mascara e le addidas bianche e nere. Prendo il cellulare dal comodino, notando solo adesso di non averlo messo sotto carica. Controllo la batteria e vedo che ha il 46%. Prendo le cuffie e le inserisco, mettendole poi dentro le mie orecchie. Indosso una giacca e metto il cellulare dentro la tasca, prendendo le chiavi ed uscendo dal mio appartamento poco dopo averlo chiuso a chiave. Afferro nuovamente il cellulare e scorro tra le mie canzoni mentre scendo le scale. Metto play a Fake Love ed, una volta iniziata, aumento il volume della musica, mettendolo al massimo. Apro il portone ed esco, iniziando a camminare persa tra i miei pensieri. Sento una pressione sulla mia spalla, così mi volto e d'istinto alzo un pugno, pronta a difendermi. Ma appena vedo il viso impaurito e sorpreso di Jimin, mi fermo togliendomi una cuffia dall'orecchio.

«Dico io, sei pazzo? Potevo spaccarti il naso!» dico portandomi una mano all'altezza del cuore, sentendolo che batte forte per lo spavento.

«Scusa ma a da tre ore che ti chiamo e tu non mi ascoltavi!» risponde a tono.

Sospiro.

«Avevi bisogno di qualcosa?» dico mentre abbasso il volume della musica.

«Volevo chiederti il numero, abbiamo creato un gruppo WhatsApp e ci piacerebbe se entrassi.»

«Perché dovrei?»

«Perché sei nostra amica?» dice insicuro.

Amica, non sapevo di avere degli amici. Annuisco sconvolta. Mi sorride e mi porge il suo cellulare. Scrivo il mio numero e mi salvo con Daddy Sadica, restituendoglielo subito dopo. Appena legge il nome con cui mi sono salvata sussulta e dopo scoppia a ridere.

«Sei troppo forte.»

Gli faccio l'occhiolino.

«Jimin, muovi il culo!» urla Yoongi.

Sposto lo sguardo dietro alla chioma rosa del ragazzo davanti a me, vedendo tutti gli altri sei aspettare quest'ultimo in auto. Appena il mio sguardo incrocia quello di Taehyung, quest'ultimo si volta, ignorandomi.

Scusa ma scelgo te||Kim Taehyung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora