Narcissa Malfoy, la colazione.

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Hermione si svegliò al suono della vecchia sveglia posata sul suo comodino. Lesse 5.30, era l'ora che aveva impostato la sera precedente per svegliarsi ed andare a preparare la colazione per i Malfoy.
Si chiese quale fosse il motivo dell'essere stata praticamente schiavizzata da parte loro. Non capiva come Draco, il ragazzo che l'aveva amata, l'avesse chiusa in un sottoscala e obbligata a fargli da serva.
Hermione credeva, anzi era sicura, che Draco fosse sotto un incantesimo. Ma chi glielo aveva fatto? E soprattutto, perché?
Ad un certo punto la sveglia, che Hermione aveva posticipato di pochi minuti, risuonò, e la ragazza dovette alzarsi. Si vestì con quello che le aveva dato Draco: una camicetta candida, una gonna scura e un grembiule da cameriera. Si raccolse i capelli per evitare che le ricadessero sul viso mentre preparava la colazione. A dire il vero lei non sapeva cucinare molto bene, perché solitamente usava la magia, ma si sarebbe arrangiata.
Spinse la porta ma quella non si aprì. Improvvisamente le tornò in mente la scena della sera scorsa: Draco che le diceva che l'indomani voleva la colazione pronta, poi usciva e chiudeva a chiave. Aveva chiuso a chiave! Lo aveva fatto apposta per farla preoccupare? Era stata solo distrazione? Hermione non lo sapeva, ma comunque dovette rimanere chiusa dentro il sotto scala per diverso tempo. Si mise in cerca di qualcosa da leggere. Rovistando tra gli scatoloni trovò vari libri dai titoli non molto simpatici come: "Mezzosangue: dove trovarli e come ucciderli" oppure "La vera purezza dei maghi" o ancora "Albero genealogici delle migliori famiglie purosangue d'Inghilterra" e poi "Pozioni ed incantesimi per difendersi da un mezzosangue". La ragazza rimase un po' sorpresa; sapeva ciò che i Malfoy pensavano dei mezzosangue, ma non credeva li disprezzassero a tal punto!
Ad un certo punto sentì qualche rumore, e tra le fessure della porta scorse un elfo domestico.
-Hey, tu!- sussurrò.
-Si, padrona!- rispose l'elfo, servizievole. Era abbastanza gentile e dall'aspetto simpatico.
-Puoi chiamarmi Hermione!- la ragazza ridacchiò e continuò -Ora mi devi liberare da qui! Ti prego!-
-Non so se padron Malfoy acconsentirebbe... Ma ora lui non c'è! Quindi ti aprirò!- rispose l'elfo.
-Oh, grazie, grazie al cielo!- esordì sollevata Hermione. L'elfo mormorò un incantesimo e la porta si aprì, poi le fece l'occhiolino e se ne andò.
Lei scese in cucina, ma ormai erano già le 7.00 passate, quindi trovò Narcissa, la madre di Draco, che beveva un tè in una tazza bianco crema.
-Buongiorno Mezzosangue. Mi pareva che Draco mi avesse riferito di averti ordinato di scendere a preparare la colazione...-
Hermione annuì lentamente.
-Beh, allora perché non sei scesa?- riprese Narcissa, con sguardo sprezzante.
-Oh, ehm..- Hermione stava pensando a qualcosa per non dare la colpa all'elfo che l'aveva liberata, perché era certa che se fosse stato scoperto avrebbe pagato dure conseguenze. -Beh... Mi sono svegliata tardi!- era una scusa plausibile.
Il sopracciglio destro di Narcissa si inarcò. Hermione non seppe dire se le avesse creduto o meno, fatto sta che non ribattè. La donna si sistemò i capelli biondi cenere, poi si rivolse ancora alla ragazza. -Direi che ora potresti riordinare la mia stanza e quella di Draco, poi dovresti portare dell'acqua a quel David..-
-Freeman, signora. David Freeman.-
-Bene, vedo che lo conosci già, ma non ti ci affezionare, potrebbe non rimanere per molto.-
-Perché, signora Malfoy?-
Narcissa le rivolse un sorriso maligno. -Non sono cose che ti riguardano.-

*SPAZIO AUTRICE*
CIAO A TUTTI, SONO TORNATA! VOLEVO SPENDERE DUE PAROLE SULLA MIA ASSENZA. HO AVUTO MESI MICIDIALI, GIORNATE PESANTI E FATICOSE. ORA SONO TORNATA A SCRIVERE MA NON GARANTISCO LA REGOLARITÀ DEI CAPITOLI. GRAZIE DEL SUPPORTO E DELLE STELLINE ✨ CHE MI LASCIATE.
UN BACIO GRANDE.❤️

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora