ᴡʀᴏɴɢ ɴᴜᴍʙᴇʀ ♡ ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ ✔

ᴠᴇɴᴛɪɴᴏᴠᴇ

✨✨✨

Fissavo lo schermo del laptop davanti a me. Con la coda dell'occhio riuscivo a vedere Hoseok lavorare sul suo compito: stavamo studiando, ma io non riuscivo proprio a concentrarmi.

Quel giorno avrei parlato con Yoongi.

Solo a pensarci, tuttavia, sembrava che il mio cuore fosse pronto ad esplodermi nel petto.

Non gli avevo parlato per ben due mesi. C'era così tanto che volevo dirgli ma non riuscivo a pensare ad un modo per farlo. Volevo sapere per quale assurdo motivo si era arrabbiato così tanto con me quella sera, volevo sapere perché si comportava in modo così strano, volevo sapere qual era l'ultimo vero messaggio che mi aveva mandato e che mi aveva costretto a cancellare. Volevo sapere per quale motivo mi avesse esclusa dalla sua vita.

"Mijin," sentii la voce di Hoseok parlare, interrompendo il mio flusso di pensieri "stai bene? Ti comporti in modo strano oggi..."

Annuii debolmente.

"Sì, sto bene." risposi con la voce tremante.

Hoseok inarcò un sopracciglio e mi rivolse uno sguardo interrogativo.

"Ne sei proprio sicura?" domandò "Se vuoi posso andare a prenderti qualcosa da mangiare, possiamo starcene in stanza invece di uscire: sinceramente, sembra che tu ti stia ammalando."

"In effett, Seoki," dissi "non mi sento tanto bene."

Corrucciò la fronte per poi spingere via ciò che stava studiando: mi si avvicinò, scostandomi i capelli dalla fronte e posandovici un blando bacio.

"Ti accompagno in dormitorio. C'è qualcosa in particolare che hai voglia di mangiae?" mi chiese.

Feci spallucce.

"Ci penserò io allora. Forza, andiamo."

Raggruppammo le nostre cose e, dopo avermi accompagnata in stanza, Hoseok se ne andò.

Guardai che ore fossero. Le 3:42. Una strana sensazione si fece spazio nel mio stomaco: mi chiesi per quanto tempo Hoseok sarebbe rimasto fuori. Iniziai allora a cercare la mia giacca quando sentii il telefono vibrare.

[tizio del ramen 03:44 PM]: Mijin

[tizio del ramen 03:44 PM]: Posso chiamarti Mijinnie? Mijin mi sa di noioso

[me 03:45 PM]: D'accordo, se preferisci

[tizio del ramen 03:46 PM]: Okay

[tizio del ramen 03:47 PM]: Mijinnie ╰(*'⌣'*)╯

[me 03:47 PM]: Lui è già lì?

[tizio del ramen 03:47 PM]: Non commenti la carinissima emoticon che ho messo accanto al tuo nome?

[me 03:48 PM]: No

[tizio del ramen 03:49 PM]: Allora non ti dico se è arrivato o meno

[me 03:49 PM]: Carina

[tizio del ramen 03:50 PM]: Dillo come se lo pensassi davvero

[me 03:50 PM]: Carina~

[tizio del ramen 03:51 PM]: Mediocre

[tizio del ramen 03:51 PM]: Ma me lo farò andar bene

[me 03:52 PM]: Quindi??

[tizio del ramen 03:53 PM]: è entrato giusto ora, proverò a trattenerlo quanto più possibile

Riuscii a sentire il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie e mi veniva da vomitare. Presi la giacca e uscii.

[tizio del ramen 04:02 PM]: Sta prendendo del cibo d'asporto

[tizio del ramen 04:03 PM]: Ti prego, sbrigati, non voglio che urli addosso al cuoco un'altra volta

[tizio del ramen 04:04 PM] O a me

Corsi nell'attraversare la strada e fui quasi investita da un paio di macchine che mi suonarono dietro.

In qualche secondo raggiunsi il piccolo negozio di ramen. La porta era estremamente pulita, dunque riuscivo a vedere chiaramente Jungkook incitarmi ad entrare, puntando poi l'indice verso il tavolo in cui era seduto Yoongi.

Era vestito esattamente come il giorno prima ma stava guardando disinteressato il telefono. Quando entrai, Yoongi non se ne accorse nemmeno. Rimase fermo e immobile.

Guardai Jungkook, il quale fece spallucce e mi incoraggiò a sedermi.

Ero paralizzata e, per quanto desiderassi muovermi da lì, non riuscivo a fare quei pochi passi che mi dividevano dalla posizione in cui era seduto Yoongi.

[tizio del ramen 04:13 PM]: Se vuoi parlargli, è meglio che ti sbrighi. Il suo cibo è quasi pronto.

Trovai finalmente il coraggio di raggiungerlo e sedermi davanti a lui. In quel momento, sollevò gli occhi e mi vide.

Sembrò andare in panico e si alzò freneticamente dalla sedia.

"Sai cosa, annulla il mio ordine-"

"Aspetta!" urlai "Aspetta."

Mi guardò con la stessa espressione di un cervo nel vedere i fari di una macchina.

"Ti prego, non andartene di nuovo."