ᴇᴘɪʟᴏɢᴏ

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leggete le note in fondo al capitolo per favore.

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"Ehy, ragazza ricca!" mi chiamò la voce di Jimin nel fare capolino con la testa nella stanza "Ti rendi conto che dobbiamo lavorare oggi, non è vero?"

Mi misi a sedere, ancora con gli occhi impastati da sonno: quando riuscii a mettere a fuoco l'ambiente circostante, notai Jimin con un'espressione scocciata in viso. Fece il suo ingresso all'interno della mia camera per poi gettarsi sul mio letto. Mi fissò per qualche istante con un sorrisetto furbo.

"Per la prima volta sarai tu a farci fare ritardo, Mijin:" mi punzecchiò "non posso credere che tu abbia dormito fino a così tardi."

Afferrai il cuscino e glielo tirai dritto su una spalla.

"Sai benissimo perché ho dormito fino a quest'ora!" ribattei "è colpa tua e di jungkook se non sono riuscita a chiudere occhio per tutta la notte!"

Iniziò a ridere di gusto mentre mi osservava stiracchiarmi. Finalmente riuscii a trovare quanta energia bastasse almeno per saltare fuori dal letto.

"Fuori di qui, devo vestirmi" dissi a Jimin nel farmi strada verso l'armadio.

"Mijin, siamo coinquilini da quasi un anno ormai, ancora con questa storia?" ribatté.

"Non iniziare di nuovo,  idiota!" feci roteare gli occhi nel voltarmi verso di lui "Jungkook ha passato la notte qui, non è vero?"

Lo vidi annuire e tutto ad un tratto il suo viso assunse un'espressione estremamente dolce.

"È nella mia stanza," rispose indicando la sua oltre la porta di camera mia "sta ancora dormendo. Ho pensato di farlo rimanere ieri perché aveva appena finito gli esami e, insomma, sembrava stanco."

"Forse quello non è l'unico motivo per cui è così stanco" borbottai sottovoce nel voltarmi nuovamente verso l'armadio e ricevendo immediatamente una cuscinata sulla nuca.

"Smettila!" piagnucolò lui.

"Non è colpa mia se dico la verità, non osare contraddirmi!" gli feci una linguaccia "Comunque, dobbiamo davvero sbrigarci o faremo tardi."

Udii Jimin grugnire per poi guardarlo uscire dalla stanza.  Ridacchiai tra me e me: era così divertente prendermi gioco di lui. Presi dall'armadio i miei vestiti da lavoro e mi ritrovai a sbuffare quando scorsi la mia figura riflessa nello specchio appeso all'anta. Il mio sguardo ricadde successivamente su qualcosa attaccato ad un angolo di quest'ultimo: era il post-it che Yoongi mi aveva scritto prima che se ne andasse.

Lanciai i vestiti sul letto e lo presi tra le mani: rilessi il messaggio più e più volte, ritrovandomi al finale a sospirare. Era passato poco più di un anno da quando Yoongi era partito. Nessuno di noi aveva avuto più sue notizie, nessuno sapeva cosa avesse fatto o dove fosse andato, ma non era passato un giorno in cui io non avessi pensato a lui. Mi chiedevo sempre dove fosse, se fosse al sicuro, se stesse bene, se fosse felice, se ogni tanto pensasse a me quanto io pensavo a lui. Era stupido pensare che sarebbe tornato, ormai.

ᴡʀᴏɴɢ ɴᴜᴍʙᴇʀ ♡ ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ  ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora