ᴛʀᴇɴᴛᴀᴛʀé

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✨✨✨

"Allora forza, andiamo."

Jimin uscì dalla macchina e attese pazientemente sul marciapiede che anch'io lo facessi. Mi porse la sua mano come se volesse che gliela stringessi, e lo feci. Fu confortante.

Ci incamminammo verso la casa di Yoongi e ad ogni passo che facevamo, gli stringevo sempre più la mano. Mi guardò e mi rivolse un sorriso d'incoraggiamento.

"Andrà tutto bene, vengo con te proprio perché così non potrà andarsene o evitare di parlarti." disse Jimin.

Il mio cuore batteva sempre più forte ad ogni scalino che facevamo, finché Jimin non mi spostò dietro la sua figura e suonò il campanello.

"Nasconditi dietro di me per ora, potrebbe non lasciarmi neppure entrare se ti vede subito."

Ci fu qualche secondo di silenzio e poi sentii la porta d'ingresso aprirsi.

"Jimin? Che cazzo ci fai qui?" sentii dire Yoongi con la sua tipica voce scocciata.

"Dobbiamo parlare." rispose lui.

"Di cosa?"

"Vuoi farmi entrare? Andiamo, Mijin." : Jimin mi afferrò per il polso e mi trascinò all'interno dell'abitazione.

Mi guardai un attimo in giro: senza dubbio Yoongi aveva migliorato le condizioni in cui viveva negli ultimi mesi se le mettevo in confronto con la sua vecchia casa. Era molto più spaziosa e, incredibilmente, pulita. Ma com'era ovvio che fosse, l'odore di erba era sempre presente.

Jimin mi trascinò nel salotto e prese posto con me sul divano. Yoongi si avvicinò lentamente verso di noi con un'espressione scocciata in viso.

"Che cazzo sta succedendo? Perché lei è qui?" chiese a denti stretti.

"Senti, dovete assolutamente parlare voi due." affermò Jimin "E tu, in particolare, devi essere onesto con lei."

Yoongi fece roteare gli occhi al cielo e prese posto su una sedia accanto al divano. Incrociò le braccia al petto e fece spallucce.

"Abbiamo già parlato, ti avevo detto di non portarla qui, perché diavolo l'hai-"

"Perché niente di questo è giusto. L'hai tagliata fuori da tutto e nemmeno ti sei preso la briga di dirle il perché l'hai fatto." lo interruppe Jimin alzando la voce.

Yoongi si accasciò sulla sedia e si mise a fissare il pavimento.

"Non importa: tanto, anche se glielo dicessi, che differenza farebbe?"

"Se non ti importa, allora perché non dirglielo e basta?" chiese Jimin.

Yoongi rimase in silenzio per qualche istante e anche io avevo perso le parole. Non ero più sicura di cosa dovessi dirgli: l'unica cosa che sentivo era quel dolore lancinante al petto che mi tormentava ormai da settimane.

"Ti prego," parlai "voglio solo sapere se ho fatto qualcosa di sbagliato."

L'espressione di Yoongi si addolcì e spostò lo sguardo su di me.

"Penso sia ormai ovvio che non sono stato onesto con te:" iniziò a parlare, suonando riluttante e insicuro su cosa veramente dire, "quella notte, quando ti ho detto di cancellare i nostri messaggi, ti ho mentito su quello che ti avevo mandato."

Si grattò il retro del collo, nervosamente.

Ravanò nella tasca dei suoi jeans e tirò fuori il telefono. Lo osservò per qualche istante prima di inserire la password ed entrare nell'applicazione dei messaggi. Scorse col dito verso l'alto per poi posarmi il telefono sul mio grembo.

Osservai lo schermo del telefono, aperto sulla nostra conversazione, in particolare sulla nostra ultima chiaccherata.

Sbattei le palpebre.

"Lo vuoi leggere o cosa?" mi chiese Yoongi mentre si portava alla bocca una canna.

Annuii lentamente e tornai ad osservare il telefono. E poi, inziai a leggere.

[me 09:48 PM]: Scusa per esseremi comportato in modo così strano prima

[me 09:49 PM]: Scrivimi quando puoi, kitten

[me 09:50 PM]: Devo parlarti di una cosa

[me 10:15 PM]: Mi sa sei andata a dormire

[me 10:16 PM]: Questa cosa mi peserà se continuo a tenermela dentro, però

[me 10:18 PM]: Senti, so che spesso sono fastidioso e ti punzecchio sempre

[me 10:20 PM]: E so anche che posso irritarmi molto velocemente

[me 10:21 PM]: In poche parole, sono un pezzo di merda

[me 10:24 PM]: Solitamente cerco di evitare di affezionarmi troppo alle persone perché so che non sono proprio la migliore compagnia

[me 10:26 PM]: Ma credo tu sia l'eccezione che conferma la regola, kitten

[me 10:27 PM]: Proverò a fare il serio

[me 10:28 PM]:  Kitten

[me 10:29 PM]: So di non essere Hoseok, so anche di non starti a cuore quanto lui

[me 10:32 PM]: Ma

[me 10:46 PM]: Mi piaci veramente veramente veramente tanto, Mijin

[me 10:47 PM]: Di solito non provo queste cose per nessuno, non mi piace particolarmente avere a che fare con i miei sentimenti

[me 10:48 PM]: Soprattutto se si tratta di quelli romantici

[me 10:49 PM]: Ma tu sei diversa

[me 10:52 PM]: Comunque

[me 10:53 PM]: Dormi bene, okay?

[me 10:54 PM]: Buonanotte kitten~

Fissai la schermata senza dire una parola. Non riuscii a capire per quale motivo sentissi l'impellente bisogno di piangere. Avevo quell'enorme peso ancora in gola e la mia bocca si aprì come se volessi dire qualcosa, ma le parole non si decidevano ad uscire.

Yoongi si era dichiarato quella stessa notte, ed io nemmeno lo sapevo.

Per due mesi non lo avevo saputo.

E lo avevo chiamato quella notte per dirgli che Hoseok si era dichiarato a sua volta.

Cosa avevo fatto?

"Cristo, puoi almeno dire qualcosa?" disse Yoongi, lasciando uscire dalla sua bocca una nuvoletta di fumo.

Alzai lo sguardo e lo fissai.

"Lo sapevo che era una cattiva idea: sarebbe stato meglio se non lo fossi mai venuta a sapere e se io non avessi detto nulla." disse alzandosi per allontanarsi.

Lo seguii immediatamente e lo abbracciai. Iniziai a piangere sul suo petto mentre le mie braccia lo stringevano forte per la vita. Stavo letteralmente singhiozzando sulla sua maglietta.

"Yoongi, mi dispiace così tanto."

ᴡʀᴏɴɢ ɴᴜᴍʙᴇʀ ♡ ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ  ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora