ᴡʀᴏɴɢ ɴᴜᴍʙᴇʀ ♡ ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ ✔

ǫᴜᴀʀᴀɴᴛᴏᴛᴛᴏ

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Aveva detto che mi amava. Mi parse che il tempo si fosse fermato per qualche istante: la sua confessione improvvisa mi prese alla sprovvista essendo che poco prima mi aveva detto che stava parlando a vanvera. Mi aveva detto che la testa gli faceva male e che non si rendeva neppure conto di cosa stava dicendo. Eppure mi era sembrato sincero. Chissà se si sarebbe ricordato di ciò che mi aveva appena confessato. L'aveva detto colo perché stava blaterando? Lo pensava davvero? Non seppi come reagire.

"Yoongi, io-"

In quel momento mi accorsi che aveva perso i sensi. L'infermiera corse nella nostra direzione e intimò ad un gruppo di medici di portare una barella.

"S-Stava bene pochi secondi fa, n-non so cosa sia successo." balbettai in preda al panico alla donna.

"Non avrebbe nemmeno dovuto muoversi con ferite di questo tipo." mi riferirono un paio di medici mentre i restanti si occuparono di adagiare Yoongi sulla barella "Dev'essere andato oltre i suoi limiti: controlleremo i parametri vitali e ce ne prenderemo cura noi."

Annuii, guardandoli incamminarsi verso la rianimazione.

"Posso venire?" domandai cercando di seguirlo. Le braccia di alcuni medici mi trattennero per evitare che andassi oltre.

"Le faremo sapere quando potrà vederlo, ma per il momento la preghiamo di aspettare, d'accordo?" dissero solamente per poi andarsene in tutta fretta.

Rimasi in piedi, paralizzata, nel vedere Yoongi ed i medici sparire dietro a due porte scorrevoli. Se n'era andato ed io mi sentii come se i miei piedi fossero stati attaccati al pavimento tramite del cemento a presa rapida.

Starà bene. Si prenderanno cura di lui.

Continuavo a ripetermi quelle parole nella mente, sperando così di riuscire a muovermi. Ma non ci riuscivo: volevo stare al suo fianco.

Non appena percepii una mano posarsi sulla mia spalla mi voltai. Hoseok si trovava proprio dietro di me.

"Mijin... Dovresti sederti."

Spostai la sua mano dalla mia spalla con un movimento brusco, dirigendomi frettolosamente nella sala d'attesa dove presi posto su una delle sedie libere. Non riuscivo a pensare lucidamente e il fatto che Hoseok si trovasse lì con me non aiutava affatto, anzi, rendeva tutto ancora peggio. Volevo solo che tutto si potesse sistemare, volevo sapere come stava Yoongi più di qualsiasi altra cosa. Volevo tornare a quando le cose non erano così complicate, quando mi infastidiva, quando aveva i suoi momenti di vomitevole dolcezza, quando diceva di volermi vedere a tutti i costi perché gli mancavo da morire.
Non mi resi conto di aver ripreso a piangere finché non notai un paio di fazzoletti di carta poggiati sul mio grembo: mi accorsi allora che Hoseok aveva preso posto accanto a me, giocherellando nervosamente con le dita e tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.