CAPITOLO 14

4.5K 245 104
                                    

Gideon e Rubyo scattarono in un istante, sbirciando dalla finestra.

«Due, tre, quattro... sette, otto uomini armati. »Rubyo contò gli uomini sotto alla finestra. «E due disarmati, che devono essere i-»

«Rasseln. »Continuò Gideon al mio posto.

«Entrambe le uscite sono bloccate: sia l'ingresso principale dell'osteria che la finestra. Trovare altre uscite darebbe troppo nell'occhio. Non abbiamo scelta. »Rubyo spalancò la finestra. «Combattiamo. »

Si lanciò con un rapido balzo, atterrando morbidamente con una capriola. Io feci lo stesso senza esitazione e, a ruota, Gideon mi seguì.

«Tenete. »Rubyo ci distribuì le armi barattate. «E fate attenzione. »

Detto ciò si buttò contro il primo uomo che ci veniva incontro, infilandogli senza esitazione la lama nello stomaco.

Questo dapprima sputò rivoli di sangue scuro e vischioso dalla bocca, poi si accasciò a terra senza vita, mentre la sua spada, cadendo al suolo, produceva un acuto suono ferroso.

A quella vista i miei battiti accelerarono, così come il mio respiro, mentre i muscoli divennero improvvisamente rigidi. Vidi un altro uomo arrivare alla mia destra, ma per quanto volessi non riuscivo a muovermi. Questa volta fu Gideon che, con un rapido gesto, lo disarmò, ferendogli la mano, per poi ucciderlo con uno squarcio obliquo sul petto. Così un altro uomo cadde e altro sangue iniziò a macchiare la polvere e la ghiaia.

«Ignorali! »Gridò Gideon improvvisamente, prima di iniziare lo scontro con il prossimo uomo. «Ignorali o non ce la faremo. »

Quelle parole furono come uno schiaffo e mi destarono dalla mia ipnosi. Con un urlo presi a correre verso uno dei soldati e iniziai a colpirlo con il fioretto nelle giunture, in modo tale che non potesse più muoversi. Poi passai al prossimo, mentre Gideon dava il colpo finale.

Questa volta però, mi vennero in contro due uomini, troppo grandi e robusti per poter utilizzare la stessa tecnica di prima. Così sfruttai la mia velocità: aggirai il primo e, una volta alle sue spalle, lo spinsi con forza per terra con uno sgambetto. Poi presi uno dei pugnali e gli trafissi il palmo, bloccandolo sul suolo. Quello non fece in tempo a liberarsi che Gideon lo uccise. Ora però, ero in balia dell'altro che riuscì a ferirmi il petto con un lungo taglio obliquo dalla spalla al seno. Ignorando il dolore e il sangue che aveva preso a sgorgare, usai tutta la forza che avevo per amputargli la mano e disarmarlo.

Quello cacciò un urlo di dolore poi, più carico di prima per la rabbia, usò la mano sana per afferrarmi con forza il polso e girarmelo violentemente. Con un rumore di ossa spezzate seguite da un urlo raccapricciante, mi inginocchiai al suolo e lasciai inevitabilmente cadere l'arma.

Pochi attimi dopo, Rubyo era al mio fianco e aveva trafitto da parte a parte l'uomo.

«Ne mancano tre, ci siamo quasi. » Mi sorrise, ponendomi la mano per rialzarmi.

In quel momento le prime luci dell'alba annunciarono l'inizio di un nuovo giorno.

Rubyo scomparve con la stessa rapidità con la quale era arrivato, mentre io non persi tempo, tornando subito a concentrarmi sul mio prossimo avversario: uno dei Rasseln. Questo era stato tutto il tempo in disparte, come a godersi la scena, e ora rideva, mostrando piccoli denti aguzzi disumani. Afferrai con più forza il fioretto, cercando di calibrarmi all'uso della mano non dominante, e deglutii nervosamente.

Il Rasseln se ne accorse e la mia paura fu pura estasi per lui, che si leccò l'intero volto con la lingua piccola, ma spessa. Non usò neppure i suoi poteri, tanto semplice da uccidere gli apparivo. Provai un affondo, questa volta dritto al cuore: uccidere un Rasseln non mi faceva nessun effetto. Era come andare a caccia e uccidere una bestia. Ma quella mia mossa fu nulla, bastò una spinta che mi ritrovai con il viso nella polvere e la pelle abrasa dalla ghiaia venti metri più in là. Provai subito ad alzarmi, ma una fitta al torace me lo impedii, mentre un sapore ferroso iniziava a diffondersi in bocca e la vista si sfocava. Con un balzo il Rasseln mi fu addosso e non ebbi neanche il tempo di recuperare la visuale che mi afferrò per la gola e prese a premere verso il suolo per soffocarmi. Inizialmente provai a muovermi per liberarmi, ma quando capii che i miei sforzi erano inutili, cercai in lontananza l'aiuto. Gideon era poco distante da me, ma impegnato in battaglia con l'altro Rasseln, trasformato. Rubyo, invece, era molto più lontano e combatteva con un uomo a colpi di spada.

Stavo quasi per perdere del tutto la focalizzazione nella vista quando un forte frastuono annunciò l'imminente partenza della nave.

Non c'era più tempo.

In quell'ultimo momento di sconforto i miei occhi incrociarono quelli di Rubyo, che tentò subito di correre in mio soccorso. A quella visione feci appello a tutte le mie forze per contrastare il Rasseln e resistere, ma poi una scena raccapricciante mi strappò un grido disumano: Rubyo aveva cercato più volte di venire in mio soccorso, ma invano, così aveva optato per l'unica soluzione che avrebbe potuto salvarmi la vita. Aveva abbandonato la spada durante il combattimento e impugnato l'arco scagliando tre frecce verso il Rasseln sopra di me. Ma quella scelta gli era costata cara: aveva lasciato scoperta la sua difesa e l'avversario ne aveva approfittato, colpendolo alle spalle con la spada e trapassandogli lo stomaco. Con un verso strozzato aveva iniziato a sputare sangue, mentre lentamente si accasciava al suolo.

Il mio urlo attirò l'attenzione di Gideon che, a quella visione, sbiancò, per quanto ancora gli fosse possibile. Ignorando le ferite e accecata dall'ira, scostai il cadavere del Rasseln e presi a correre verso l'uomo che aveva colpito Rubyo, trafiggendogli il cuore con il mio pugnale. Il piacere che provai nel vedere quell'uomo morto mi bloccò per qualche istante, spaventandomi, ma il rumore della nave in partenza mi riportò alla realtà.

«Andate! »Urlò Gideon. «Io vi raggiungo dopo! »

Ero esitante a lasciare sola Gideon. Così facendo avrei potuto rischiare di perdere un'altra persona a me cara.

«Sono un Kelpie! Fidati! »Disse lui strizzandomi l'occhiolino, anche in una situazione seria come questa, per tranquillizzarmi.

Annuii in lontananza e mi aiutai con il braccio sano a sollevare Rubyo, in fin di vita. In quel momento, un onda dal mare ci portò sulla nave, infrangendosi sul legno della poppa una volta che fummo a bordo. Mi sedetti, stremata, sulle assi bagnate, finalmente al sicuro e con Rubyo tra le braccia. L'ultima cosa che vidi fu Gideon che in lontananza si trasformava.

Royal Thief Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora