CAPITOLO 13.

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ROSE POV.

Osservai ogni movimento di Scorpius. Sentii il mio corpo contrarsi e i muscoli tendersi quando il suo braccio sfiorò delicatamente il mio. Le mie guance si scaldarono così tanto che pensai di aver preso fuoco. Le vampate di calore mi stavano per uccidere. I brividi che provavo erano paragonabili a quelli che si provano sulle montagne russe. Trattenni il respiro quando mi spostò una ciocca di capelli dal viso. Stavo per svenire, me lo sentivo. La vista cominciò ad annebbiarsi e non riuscii più a pensare chiaramente. Il cuore mi batteva all'impazzata. L’ultima cosa che vidi prima di perdere il controllo sul mio corpo furono i suoi occhi mozzafiato mentre sussurravo lentamente il suo nome.

SCORPIUS POV. 

Vidi le sue labbra rosse muoversi delicatamente mentre pronunciava il mio nome. Pochi istanti dopo le sue palpebre si chiusero lentamente e la sua testa cadde sul mio petto. Trattenni il fiato per qualche secondo. “Rose.”, sussurrai mentre le spostavo i capelli dal viso. “Rose, ehi, Rose!”, esclamai a bassa voce sempre più allarmato. La feci stendere completamente sul tappetto. “Rose, ti prego svegliati. Rose!” Però lei non si mosse neanche di un millimetro. Non era morta, il suo petto si abbassava e si alzava regolarmente. Ma aveva perso i sensi. Forse erano stati i nervi, ero andato troppo oltre. O magari era semplicemente stanca e affamata, avevo notato che non aveva mangiato nulla nella Sala Grande. Osservai le sue guance che si erano tinte di un rosso leggerissimo quando mi ero avvicinato a lei. I suoi capelli rossi erano magnifici. Il profumo che portava era leggero, ma abbastanza intenso perché potessi mi riconoscerlo in ogni istante. Sentii dei passi provenire dalle scale. Mi precipitai subito su di Rose. La presi tra le mie braccia e la strinsi stretta a me. Il suo respiro caldo mi solleticava il petto. Ma non potevo farci caso, se qualcuno mi avesse visto in quelle condizioni con lei sicuramente sarebbe saltato a delle conclusioni affrettate. Era più leggera di quanto avessi pensato, le sue lunghe gambe penzolavano fuori dalla mia stretta. Aprii velocemente la porta del dormitorio delle ragazze. Non pensai a cosa sarebbe successo se mi avessero visto entrare. Speravo solamente che stessero tutte dormendo. Richiusi la porta alle mie spalle lentamente senza fare rumore e stringendo ancora a me Rose. Mi guardai attorno, era buio, ma riuscivo a vedere i letti delle ragazze. Non avevo la più pallida idea di quale potesse essere quello di Rose. Dopo pochi istanti vidi uno dei letti vuoti accanto alla gabbia di una civetta bianca che aveva gli occhi chiusi. Il letto era disfatto, quindi era sicuramente quello di Rose. Mi avviai verso di esso, facendo attenzione a non inciampare. La distesi sul materasso mentre spostavo le coperte per coprirla. I suoi meravigliosi occhi azzurri erano chiusi, ma riuscivo comunque ad immaginare l’intensità di quel azzurro. “Buona notte Rose. Spero che tu possa ricordare quello che ti ho detto oggi. Mi dispiace!”, sussurrai mentre le spostavo le ciocche di capelli dal viso e le lasciavo un delicato bacio sulla sua guancia. Mi rialzai per ritornare nel dormitorio dei ragazzi. 

ROSE POV.

La luce calda del sole mi riscaldò il viso abbagliandomi. Mi coprii gli occhi con le mani mentre mi voltavo protestando. Non sapevo quando mi ero addormentata, ma mi sentivo pesante come una pietra e stanca. Non ricordavo quasi nulla di quella serata. Ero troppo stanca ed era stato tutto così veloce e stressante. Ricordavo solo dei piccoli dettagli e poi c’era quello strano sogno che avevo fatto quella notte a confondermi le idee dato che mi era sembrato così reale. Un ragazzo che mi stringeva a sé e mi stendeva sul letto dandomi dopo un bacio sulla guancia. La cosa strana era che il ragazzo era proprio identico a Scorpius. Non lo avevo visto bene in faccia, ma avrei giurato che era proprio lui. Anche di notte la mia mente si impegnava a farmi dei brutti scherzi… 

Rose Weasley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora