CAPITOLO 20.

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Rimasi imbambolata a guardare le spalle di Scorpius abbassarsi e alzarsi lentamente mentre si chinava verso il lavandino. Appena ebbe finito di lavarsi il viso afferrò un asciugamano alla sua destra e si voltò verso di me. Trattenni il fiato mentre lui si asciugava il viso lentamente. Un brivido caldo mi percorse tutto il corpo. Quando finalmente abbassò l’asciugamano, riaprendo gli occhi, lo vidi sobbalzare. I suoi occhi si spalancarono mentre mi squadrava velocemente. Il suo petto muscoloso si abbassava e si alzava regolarmente, di sicuro non come il mio che sembrava morto. “Che cosa ci fai qui?”, esclamò rigido inchiodando di nuovo i mei occhi. Non sapevo cosa rispondere, i miei occhi si erano persi nei suoi e la mia voce era andata a Hogsmade. “Ahm… Si da il caso che questo sia il bagno delle ragazze.”, risposi cauta. Lui cominciò a guardarsi attorno. “Dannazione!”, sussurrò voltandosi di nuovo verso il lavandino. “Mi dispiace.”, esclamò mentre afferrava i suoi vestiti e si infilava una maglietta bianca. “Ehi, dove vai?” “Beh, è il bagno delle ragazze. Non posso rimanere qui, ma se vuoi goderti lo spettacolo posso anche restare.”, esclamò facendomi l’occhiolino. Cominciai a diventare rossa come i miei capelli. Sentivo le guance bruciarmi. Come poteva una frase così volgare attirami così tanto. Non riuscivo a capire quale dannato trucco lui usasse per abbindolarmi in tale maniera. Ogni cosa ironica o cinica che diceva mi faceva sussultare. “Immaginavo.”, sussurrò avviandosi verso la porta sorridendo. “A-Aspetta. Non lasciarmi sola. Ti prego.”

SCORPIUS POV.

Come avevo potuto confondere i bagni? Ero per caso impazzito del tutto? E per di più trovarmi faccia a faccia proprio con la piccola Weasley? Sussultai quando sentii le parole che aveva pronunciato Rose. <<Non lasciarmi sola. Ti prego.>> Mi fermai immediatamente senza però voltarmi. C’era così tanta paura e disperazione nella sua voce che sentii un nodo alla gola tormentarmi. Mi voltai lentamente e solo a qual punto osservai attentamente Rose. I suoi capelli sembravano una palla di fieno. Aveva una ferita che sanguinava sulla fronte e le guance rosse. Scesi con lo sguardo fino a notare i pantaloni rotti e i piedi scalzi. Era bianca come un fantasma. Cosa diavolo le era successo?

ROSE POV.

Non dissi niente mentre osservavo di nuovo gli occhi di Scorpius fissi su di me. Il suo sguardo si abbassava e si alzava lentamente, mentre io trattenevo il respiro e il mio cuore batteva a mille. Per la barba di Merlino, perché non diceva nulla? “Cosa ti è successo?”, sussurrò fissando i miei occhi come se avesse letto i miei pensieri. “ ‘E tornata.”, esclamai senza fiato cominciando a tremare. Lui cominciò a camminare verso di me. Si fermò a pochi millimetri dal mio petto e sollevò la sua mano destra avvicinandola alla mia fronte. “Chi è tornata?”, sussurrò con voce roca. “Quella strana presenza che mi aveva perseguitata nel bosco. ‘E tornata. Ha cercato di prendermi Scorpius! Solo che questa volta ho visto degli stivali, è una persona.”, sussurrai lentamente. Lo abbracciai senza pensare alle conseguenze o a quello che stavo facendo. Lui mi avvolse a sé stringendo la mia vita. Scoppiai a piangere immediatamente stringendo fortemente la sua maglietta in due pugni. Sentii le sue braccia avvolgermi sempre più fortemente. Mi divincolai in fretta dalla sua presa prima che andasse oltre. “Mi dispiace.”, sussurrai asciugandomi le lacrime. “Ehi calmati. Non fa niente, non devi scusarti. Hai bisogno di sfogarti e ti capisco. Vedrai che andrà tutto bene. Ti prego non piangere.”, sussurrò avvicinandosi di nuovo a me. “Stai sanguinando.”, esclamò toccandomi la fronte con la punta delle dita. Non avevo neanche sentito la ferita. Forse me l’avevo causata quando mi ero accasciata a terra. Le sue dita toccarono la mia fronte delicatamente. Osservai mentre allontanava le sue mani dal mio viso e si sfilava agilmente la maglietta per poi arrotolarla e tamponare la mia ferita. Non riuscivo a respirare, il mio corpo era andato in tilt, come anche il mio cervello. I nostri petti si sfioravano delicatamente e le nostre labbra erano troppo vicine. Non riuscivo a pensare chiaramente. Riuscivo solo a vedere i suoi occhi argentati e le sue labbra piene. “Non avere paura. Ti prego. Raccontami cosa è successo esattamente!”, sussurrò tenendo ancora stretta la sua maglietta contro la mai fronte. “Io ero venuta semplicemente a farmi un bagno. Ma poi ho cominciato a sentire una voce terrificante. Mi diceva che dovevo smetterla di scappare e di rendere le cose più difficili. Che la persona che mi stava proteggendo non ci sarebbe stata per sempre. Non capisco Scorpius. Non so cosa possa volere da me, chi sia o perché abbia detto delle cose simili. So solo che ho paura. Non vorrei doverlo ammettere. Ma ho paura Scorpius.”, esclamai con un filo di voce. “Lo so, posso immaginarlo. Ma devi essere forte, ti prego. Guarda se n’è andata, siamo soli qui. Solo tu ed io. E io non permetterò che ti accada nulla di male. Io ti proteggerò Rose Weasley. Ora andiamo subito dalla McGranitt.” “Tu non puoi capire, mi ha anche chiamata mezzosangue, ma poi sei entrato tu e…”, mi bloccai di scatto mentre pronunciavo quelle parole. Solo ora stavo ricomponendo tutti i pezzi del puzzle. Quella voce mi aveva chiamata mezzosangue, proprio come aveva fatto Scorpius. Non era una novità che i Malfoy, famosi purosangue, odiassero i mezzosangue. Tutti lo sapevano. Poi l’unica persona che c’era nel bosco a parte me e Alex era proprio lui. Non poteva essere una coincidenza il fatto che lo avevo incontrato puramente per caso mentre scappavo da quella persona che mi stava perseguitando. E poi era stato anche lui a dire di non andare dalla McGranitt, facendomi credere che era d’accordo con me. Si era mostrato anche abbastanza indifferente. E ora casualmente era apparso proprio lui dopo che la strana presenza era sparita. Mi venne la pelle d’oca e un brivido gelido mi percorse la spina dorsale. Non poteva essere, non volevo crederci. Ma tutte le prove conducevano a quella conclusione. Scorpius aveva fatto finta tutto il tempo di preoccuparsi per me. Sicuramente aveva anche pianificato tutto con i suoi amici per poi venirmi a <<salvare>> e così guadagnarsi la mia fiducia. Lui mi aveva abbindolata come una bambina di quattro anni e io non me ne ero resa conto. Era lui la persona che mi tormentava. Sentii il petto e il viso bruciarmi. Le mie ginocchia cominciarono a tremare. La testa mi stava per scoppiare. “Cosa ti succede Rose?”, esclamò Scorpius allontanando la maglietta dalla mai fronte. Cominciai a fare dei passi indietro. Lui mi afferrò il braccio. “Lasciami subito andare. Non azzardarti a toccarmi. Lo so che sei stato tu.”, urlai dandogli uno schiaffo.

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