CAPITOLO 21.

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Il suo sguardo mi trafiggeva freddamente come quello di un basilisco. Lo avevo colpito così bruscamente che i segni rossi delle mie dita erano completamente stampati sul suo viso perfetto. Non ero a conoscenza di possedere una forza tale da lasciare dei segni così eccessivi. Ero stupita per quello che avevo fatto. Forse avevo reagito in preda alla disperazione. Ma infondo tutti gli indizi portavano a quella conclusione. “Cosa diavolo ti prende? Sei per caso diventata matta?”, gridò mentre stringeva il mio braccio con forza immobilizzandomi. “Non sono pazza, ma tu vuoi che io pensi che lo sia. Non ho la più pallida idea di quale sia il tuo scopo Malfoy, ma non mi lascerò più prendere in giro da te. Lo so che sei tu quello che mi perseguitava nel bosco e oggi nel bagno. Non fingere più!”, urlai esasperata. I suoi occhi si spalancarono di più e la sua stretta si fece più violenta. Faceva quasi male. Vidi le sue pupille dilatarsi velocemente. “Tu sei paranoica Rose.”, esclamò alterandosi. “Beh, lo scopriremo tra poco, ora andrò dalla McGranitt, poi vedremo se sono paranoica.” Lui mi mollò di scatto il braccio. Il punto dove mi aveva tenuta stretta pulsava violentamene. Ora avevo anche io i segni delle sue dita su di me. “Vai pure, io non ti tratterrò, ma quando ti renderai conto che ti stai sbagliando e stai dicendo delle fesserie non tornare da me, sarà troppo tardi.” “Non lo farò, non preoccuparti!”, esclamai indignata per la sua presunzione. “Vai pure dal tuo caro Alex, intanto lui ti proteggerà dalle tue paranoie. “, urlò mentre mi avviavo fuori dal bagno con il fiato corto. Non mi voltai neanche per un secondo. Un soffio di aria fresca mi fece venire la pelle d’oca quando uscii dalla porta. Faceva un freddo incredibile fuori. Per la miseria, avevo anche dimenticato la mia giacca e i miei vestiti in bagno. Però non potevo rientrare per nessun motivo al mondo. Mi sedetti su una panchina di pietra e alzai le ginocchia stringendole fortemente al mio petto provando a scaldarmi. Il cuore mi batteva a mille e avevo la nausea. Erano successe troppe cose in soli due giorni. Era impossibile. Ero stanca di sentirmi così inutile, imbambolata e arrabbiata. Non era da me. Sembravo una bambina babbana di sei anni. Perché dovevo sentirmi così… tradita per Scorpius? Era come se mi avessero tolto un pezzo del mio cuore. Ero sul orlo delle lacrime, ma dovevo trattenerle, lui non le meritava. Maledizione, non era possibile. Non poteva essere successo davvero. Io una Weasley non potevo essermi innamorata di un Malfoy, e tanto meno di uno che voleva uccidermi.

VIKY POV.

Avevo appena finito di studiare in biblioteca. Mi chiedevo dove fosse andata a finire Rose. L’ultima volta che l’avevo vista stava andando via con Alex a causa della punizione, ma doveva già essere tornata da un bel pezzo. Forse era andata nel dormitorio e mi stava aspettando lì. Chiusi tutti i libri e mi alzai velocemente per rimetterli in ordine. Ma non mi resi conto che c’era qualcuno impalato dietro di me e andai a sbattere proprio contro quella persona. “Per mille gufi!”, esclamai mentre mi chinavo a raccogliere i libri. “Lascia che ti aiuti, mi dispiace.”, mormorò la persona mentre appoggiava la sua mano sulla mia, coprendola completamente. Una scossa mi percorse tutta la schiena facendomi rabbrividire. Alzai lo sguardo e vidi degli occhi verdi mozzafiato e dei capelli neri arruffati che illuminavano il suo volto perfetto. Era un ragazzo. Ma non uno qualunque, era Albus, il cugino di Rose, ma anche il figlio di Harry Potter. “Grazie.”, sussurrai abbassando lo sguardo. Lui prese tutti i libri e mi sorrise teneramente. “Di nulla.”, sussurrò mentre mi aiutava a rialzarmi. Il cuore mi batteva a mille mentre lui continuava a fissarmi dolcemente. Poi cominciò a ridere come se avesse visto dei gufi ballare con dei gatti. “Cosa c’è? Ho fatto qualcosa?”, esclamai sorridendo a mia volta. “No, perdonami. ‘E solo che non avevo mai sentito l’espressione, per mille gufi.” “’E una mia abitudine dirla.”, sussurrai diventando rossa. “Mi piace, è simpatica.”, rispose ancora sorridendo. “Grazie.”, balbettai guardando il pavimento. “Ahm, cosa ci facevi qui in biblioteca?”, sussurrai ricordandomi che i libri mi erano caduti proprio perché lui era impalato dietro di me. “Ah, si quasi dimenticavo. Ti stavo cercando.” “Stavi cercando me?”, sussurrai sorpresa. Il cuore mio cominciò a battere a mille. “Sì, volevo chiederti se avevi visto per caso Rose in giro?” Il mio cuore ricominciò a battere di nuovo regolarmente. “No, mi dispiace, non la vedo da quando è andata via con Alex.” “Capisco, non ti preoccupare. Starà per tornare.”, esclamò sorridendo. 

ROSE POV.“

Rose? Sei tu?”, esclamò qualcuno nel dormitorio. Ero tornata nella stanza dopo vari minuti di freddo assoluto e mi ero sdraiata, ancora vestita e con le scarpe, sul letto. Ero sfinita, stanca e mi faceva male la testa. Mi sedetti lentamente e vidi Anastacia impalata davanti alla porta “Sì.”, sussurrai sdraiandomi di nuovo a pancia in su. “Sei tutta intera? Ti senti bene?”, esclamò varcando la porta. “Sì, sono ancora tutta intera. Ma no, non sto bene.”, risposi coprendomi la faccia con le mani. Proprio quella era la domanda che non volevo sentire. Non mi sentivo per niente intera, avevo perso il mio cervello e snche il mio cuore in soli due giorni. Anastacia si avvicinò al mio letto e si sedette in un angolo. “Cosa ti succede? ‘E stato il lavoro?” Magari fosse stato il lavoro, sarebbe stato tutto molto più facile. “No, lamentabilmenteno.”, esclamai guardandola. “Ti ha fatto qualcosa quel Alex? Devo preparare qualche pozione?” Cominciai a ridere ancora sdraiata. “No, Alex non ha fatto nulla. Ma Scorpius…” “Scorpius? Stai scherzando? Dimmi cos’ha fatto.”, esclamò spalancando gli occhi. Non sapevo cosa fare, se raccontarle tutto quello che era accaduto e sfogarmi o tenermi tutto dentro…

Rose Weasley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora