CAPITOLO 14.

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“Rose. Rose. Ehi, svegliati che se no facciamo tardi e ci becchiamo già il primo giorno una bella sgridata dalla McGranitt.” Sobbalzai appena sentii quelle parole. Mi sedetti dritta sul letto di scatto e osservai la persona che mi aveva svegliata. Era Viky, seduta alla mia sinistra già in divisa e con i capelli perfettamente acconciati. Anastacia invece era alla mia destra. “Oddio, ma voi siete già vestite! Perché non mi avete svegliata prima?”, esclamai disperata mentre mi alzavo per afferrare la mia divisa. “Perdonaci, sai dormivi così beatamente cha abbiamo deciso di non disturbarti.”, rispose Anastacia. “Ieri sera abbiamo notato che sei stata sveglia fino a tardi, quindi volevamo farti riposare.”, aggiunse Viky. Non ero arrabbiata, solo nervosa. Molto nervosa. Se fossi arrivata in ritardo sarebbe stata la mia fine. “Però ti abbiamo portato qualcosa per fare colazione. Tieni, è poco. Ma almeno ti riempirà per alcune ore.”, disse Viky porgendomi una tazza di cioccolata calda e un muffin mentre correvo per tutto il dormitorio cercando di vestirmi. Mi pettinai velocemente i capelli e mi lavai i denti. “Va bene, non mi importa se sembro un troll. Andiamo!”, gridai mentre prendevo il cibo che mi stava ancora porgendo. Il mio stomaco non aveva fatto altro che borbottare per tutta la notte. Aprii la porta di corsa e mi precipitai fuori dal dormitorio, ma andai a sbattere proprio contro un ragazzo, rovesciandogli addosso tutta la cioccolata. Osservai la camicia del ragazzo che fino a pochi secondi prima era splendentemente bianca, mentre ora era marrone. “Misericcia, m-mi dispiace tantissimo.” Alzai lo sguardo disperatamente verso il viso del ragazzo. Mi aspettavo di vedere rabbia, o almeno un sentimento simile. Invece stava ridendo. Aveva dei voluminosi capelli neri come la pece e dei magnifici occhi verdi. Le sue labbra erano curvate in un sorriso mozzafiato che mostrava tutti i suoi denti perfettamente bianchi e dritti. “Beh... Noi vi lasciamo soli, che se no arriviamo tutti in ritardo.”, esclamò Anastacia mentre tirava con sé Viky. Le fissai con uno sguardo disperato. Perché mi lasciavano da sola con un ragazzo? “Mi dispiace veramente tantissimo, vado a prendere un fazzoletto bagnato così ti aiuto a pulire le macchie.”, esclamai mentre mi voltavo verso il dormitorio. “Ehi, aspetta. Non ti preoccupare. Almeno ho una scusa per arrivare tardi, grazie a te.”, disse sorridendo. Dovetti ricambiare immediatamente, il suo sorriso mi contagiava. “Beh, almeno uno dei miei pasticci ha un lato positivo. Posso fare qualcosa per rimediare?” “Se magari mi aspetti qualche secondo mentre io mi vado a cambiare per poi andare insieme a lezione, così non vado da solo, mi faresti un favore enorme.” “Certo, non ti preoccupare, ti aspetto qui.” “Perfetto.”, esclamò mentre si voltava verso le scale. “Ah, comunque io sono Alex.”, disse mentre scompariva dalla mia vista facendomi l’occhiolino. 

SCORPIUS POV.

Mi sedetti accanto ad Albus, il cugino di Rose. Non sembrava odiarmi, ma neanche voler diventare mio amico. Però almeno era stato educato e gentile con me tutta la mattina. Ormai c’erano solo quattro posti vuoti in tutta l’aula. Mi voltai per osservare chi mancava. Notai subito che tra tutti i miei compagni non c’era la folta chioma di capelli rossi di Rose. Perché non era ancora arrivata? Forse era in pericolo e aveva bisogno di me. Ma cosa stavo dicendo? Sicuramente si era solo addormentata. Quando vidi entrare una delle ragazze che l’altra sera era sempre stata con Rose ricominciai a respirare. Ma notai subito che la ragazza accanto a lei non era Rose. Dove era finita? “Bene ragazzi, vedo che mancano ancora due persone. Sapete dove sono finite?” “Sì, ahm, professore Stine. La signorina Rose Weasley ha avuto… un contrattempo, arriverà a breve.” Esclamò la ragazza che era stata sempre con Rose. Che genere di contrattempo aveva avuto? Sentii dei passi di corsa avvicinarsi alla porta. Pochi secondi dopo vidi spuntare Rose. Era bellissima, i voluminosi capelli rossi le incorniciavano il viso bianco e gli occhi azzurri, come il mare. Ma la persona che catturò subito la mia attenzione fu il ragazzo che era in piedi alle sue spalle. Non mi piaceva il fatto che fossero così vicini, che lui la guardasse così intensamente e che fosse il genere di ragazzo che poteva avere ogni ragazza. Strinsi le mani in due pugni. Cosa mi stava prendendo? Io non ero così, a me non doveva importare cosa faceva quella mezzosangue né chi frequentava. Dovevo smetterla di essere così ossessivo. 

ROSE POV. 

“Sono molto felice che ci onoriate con la vostra presenza ragazzi. Prego, sedetevi. Ricordate però che dalla prossima lezione esigo che siate puntuali. Per questa volta non ci saranno conseguenze, per il fatto che è la prima lezione.” “Sì, ci scusi professore.”, sussurrai timidamente mentre mi avviavo verso uno dei banchi vuoti. Intravidi il sorriso divertito di Albus e lo sguardo penetrante di Scorpius seduto accanto a lui. Mi venne la pelle d’oca quando notai che continuava a seguirmi con lo sguardo. “Ci sediamo vicini?”, sussurrò Alex alle mie spalle. Annuii lentamente mentre mi sedevo alla fine della fila. Notai che Viky mi stava guardando con uno sguardo divertito. Mi fece l’occhiolino mentre si voltava di nuovo verso il professore Stine. “Bene, penso che ora possiamo cominciare. Allora ragazzi, benvenuti alla vostra prima lezione di difesa contro le arti oscure. Come ben saprete io sarò il vostro professore per quest’anno. Direi di cominciare con una piccola dimostrazione di un duello. Cosa ne dite?” “Simpatico come un serpente quello lì. Cioè già dalla prima lezione vuole farci duellare? Ma è fuori di testa come una lumaca.”, sussurrò Alex. Mi morsi le labbra e mi tappai la bocca per non cominciare a ridere. Ma non ci riuscii. “Ah, molto bene. Vedo che lei, signorina Weasley, siccome è arrivata in ritardo si sta offrendo come volontaria. Mi sbaglio?” Smisi di ridere istintivamente e mi affrettai a rialzare lo sguardo verso di lui. Volevo sprofondare sotto terra, tutti si erano voltati a guardarmi. “No signore, cioè io stavo solo…” “Cosa? Scusa non ti sento! Protesti parlare più chiaramente?” Cominciai a tremare, quell’uomo mi faceva venire i brividi. “Sta dicendo che sono io quello che si offre signore!”, esclamò Alex alzandosi in piedi. Spalancai gli occhi appena sentii quelle parole. Era per caso impazzito? Si era offerto per me, per proteggermi. “Miseriaccia Alex, cosa stai facendo?”, sussurrai sibilando. “Ricambio il favore di oggi. Non posso lasciarti combattere!”, rispose a bassa voce. “Perfetto. Prego venga avanti…” “Alex Lombardi.” “Venga avanti signor Lombardi.” Provai un brivido quando sentii il suo cognome italiano. Era veramente adatto a lui. “Non devi farlo.”, sussurrai mentre lui se ne andava. Lo vidi sorridere per pochi istanti. “Allora, qualche altro volontario? Nessuno?”, disse il professore. “Beh allora dovrò scegliere io qualcuno. Forse tu…”, esclamò puntando il dito verso il banco di Scorpius e Albus. Impallidii appena notai che intendeva proprio Scorpius. “Come ti chiami ragazzino?” “Scorpius Malfoy signore.” Il signor Stine alzò un sopracciglio. “Ah, certo, ma guarda. Un Malfoy tra i Grifondoro. Molto interessante. Cosa ne penserà la tua famiglia? Beh, vieni avanti per favore.” La sua figura imponente sì alzò in piedi e si diresse verso Alex, rimanendo impalato accanto a lui. Entrambi avevano la stessa altezza. Forse Scorpius era più alto di pochi millimetri, ma non si notava la differenza. Entrambi erano perfetti, sembravano essere stati scolpiti da alcuni angeli. Erano diversi, uno aveva i capelli scuri l’altro chiarissimi, ma perfetti. Non sapevo se preoccuparmi di più per Scorpius o per Alex. Perché avevo dei dubbi? Io non conoscevo bene nessuno dei due, ma almeno Alex era stato gentile con me. Mi aveva fatta ridere e mi aveva difesa. Si era offerto al mio posto. Scorpius era troppo competitivo e aggressivo, il duello sicuramente non sarebbe finito bene per Alex. Anche se lui sembrava molto intelligente e anche forte, dato che aveva molti muscoli. “Allora. Potete cominciare. Le bacchette prego. Inchinatevi e cominciate.”, esclamò il professore allontanandosi. La prima mossa venne da parte di Scorpius, me lo dovevo aspettare. “Tarantallegra” , esclamò impugnando la bacchetta verso Alex. Osservai le gambe di Alex muoversi irrefrenabilmente. Avrei voluto aiutarlo. Dovevo fare qualcosa. “Rictusempra!”,esclamò Alex senza esitare. Dopo pochi istanti Scorpius cominciò a ridere come se fosse impazzito, piegandosi in due. Se non avessi visto con i miei occhi che era stato un incantesimo avrei giurato che era felice. “Densagueo”, esclamò faticosamente Scorpius mentre cercava di controllarsi. Gli incisivi di Alex cominciarono a crescere a dismisura. Lo vidi mentre gli toccava scioccato. Intravidi un lampo nei suoi occhi. “Levicorpus!”, gridò in fine senza pensarci due volte. Tutti cominciarono a ridere quando Scorpius si ritrovò appeso in aria a testa in giù. Il cuore cominciò a battermi velocemente. Non capivo perché ero così preoccupata per Scorpius, sapevo solo che volevo aiutarlo in qualche modo anche se non potevo. “Conjunctivitis!”, esclamò Scorpius con le sue ultime forze. Sapevo che non poteva resistere per molto e tenere ancora la bacchetta in mano. Alex si strofinò gli occhi disperatamente.“Aqua Eructo!”, gridò alla fine Alex rivolgendo la bacchetta verso Scorpius, dalla proveniva un violentissimo e travolgente getto d’acqua. Scorpius venne catapultato verso uno dei muri della stanza dietro di lui. Mi tappai gli occhi per pochi secondi. Il mio cuore smise di battere e non riuscii più a respirare mentre osservavo quella scena.

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