XIX

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Sento bussare alla porta.

"Harry apri la porta."

Mi rialzo il costume e apro, entra subito un Louis furioso che mi afferra l'erezione in modo troppo forte e si struscia su di me.

"Come cazzo ti è venuto in mente?"

"Stavo per avere un orgasmo seduto ad un bar. Come cazzo è venuto in mente a te?"

"Bhe, ora nel bagno di un bar."

"Sai com'è ho di nuovo un'erezione, sarà la decima volta oggi cazzo!"

"Dai, lascia fare a me."

Lo spintono via.

"Vattene Louis, mi stai facendo innervosire."

"Ma che ho fatto?"

"Stai correndo troppo, io fino a due settimane fa non sapevo nemmeno di poter provare piacere più di una volta al giorno."

"Fai come cazzo ti pare, però cresci cazzo, hai 17 anni mica 8."

"Fottiti."

"Io vorrei fottere te."

Lo faccio uscire dal bagno e mi chiudo di nuovo dentro sedendomi sulla tavoletta del wc.

Mi metto le mani tra i capelli e tiro leggermente, mi fa innervosire.

Noto che l'erezione sta svanendo, perciò rimango fermo a pensare.

Louis non è il ragazzo giusto per me, lui ha bisogno di sesso in continuazione e io non posso concederglielo perché non voglio.

D'altra parte però mi piace davvero tanto e sarebbe stupido se adesso gli dicessi di smettere di fare quello che facciamo.

Sbuffo sonoramente ed esco dal bagno che mi pizzicano un po' gli occhi.

Mi risiedo vicino a Louis e lo sento raccontare di una volta che si è scopato un marinaio che era sceso a Bognor Regis solo per qualche ora.

Rimango in silenzio anche se dentro un misto tra rabbia, odio, disprezzo e soprattutto gelosia mi scombussolano.

Mi mordo il labbro per non urlare e poi distolgo lo sguardo fissando la tazzina, ormai vuota, del caffe. 

Vorrei andare a casa, ma non voglio dare la soddisfazione a Louis che questo suo racconto mi abbia infastidito.

In poche parole non so che cazzo fare e finisce che chiamo mia nonna allontanandomi dal tavolo, dicendole che Louis non sarebbe venuto  a cena, col cazzo che lo invito, e che io stavo tornando.

Dopo aver attaccato con lei, mi sono riavvicinato al tavolo e ho fatto un saluto generale prima di andare verso l'uscita, inventando che mia nonna aveva bisogno di me.

Dopo aver pagato il mio caffe, ho chiesto velocemente indicazioni al barista per avere la certezza di ricordare la strada.

"Se vuoi ti accompagno io."

Un altro barista esce dal retro del bar e lo riconosco. È il ragazzo con cui Louis ha avuto una discussione perché diceva che flirtavamo. 

"Non credo sia il caso."

Faccio un leggero sorriso e mi giro per andarmene ma lui mi prende il braccio.

"Perché no?"

Vedo Louis guardarmi e quindi mi rigiro verso il cameriere.

"Conosco la strada, era solo per ricordarmela meglio."

Volevo dirgli che ero fidanzato, ma non era vero perciò..

Un'estate a Bognor Regis. ¡Larry!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora