XII

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Decido di rialzarmi, troppo eccitato al pensiero di svegliarmi con il mio membro tra le labbra di Louis.

Raggiungo Louis in salotto e lo vedo spazzare per terra canticchiando una canzone.

"Sei bravo."

"Intendi a scopare? Lo so, lo sono eccome."

Rido leggermente, avendo capito il doppio senso, e le mie guance si tingono di rosso, è davvero così schietto da mettermi spesso a disagio, non potendo controbattere.

"Intendevo a cantare, ma ho qualche dubbio sulla tua affermazione, il pavimento sembra ancora sporchissimo."

"Come se non mi avessi capito, sei tanto innocente fuori quanto innamorato del mio cazzo dentro."

Chiusi leggermente le spalle e abbassai lo sguardo, io non sono innamorato proprio di un bel niente e di nessuno, sicuramente non di Louis e del suo stupido carattere da stronzo arrapato che mi dà solo ai nervi.

"Smettila di rivolgerti così a me, sai che non sono ferrato in ambito sessuale e in ambito amoroso, perché devi fare lo stronzo?"

"Perché amo vedere i tuoi occhi verdi trasformarsi in nero, preso dalla rabbia e dall'imbarazzo."

Amo? Ha detto amo?

"Ma piantala, ci conosciamo da qualche ora e già mi fai le serenate d'amore?"

Louis sorride e si avvicina a me con gli occhi socchiusi e un sorrisetto che avrei voluto riempire di morsi e di baci.

"Forse dovremo andare Haz, non trovi?"

Inizio ad allontanarmi da lui e torno nella sua stanza a prendere ciò che avevo appoggiato sul suo comodino poco prima.

Tornato da lui, vedo che si mette le scarpe e non appena finisce, usciamo.

"Andiamo a piedi?"

Lui annuisce, e iniziamo a dirigerci verso casa di mia nonna in silenzio.

Rimango paralizzato quando lui intreccia le nostre mani e posa un bacio sulla mia.

Sorrido teneramente e mi sciolgo dentro.

"Io vorrei fidanzarmi con te Harry, ma non sono proprio il tipo da relazione, puoi capirlo?"

Levo la mano dalla sua e annuisco vigorosamente. Le parole mi erano arrivate dritte al cuore e al cervello.

Arrivati da mia nonna, la prima cosa che dice lascia entrambi senza parole.

"Gliel'hai messo di nuovo in bocca Harry?"

Io arrossisco di botto e abbasso lo sguardo velocemente, osservando le mie scarpe divenute particolarmente interessanti.

Louis invece ride, ride come non lo avevo mai sentito, con una risata genuina a 32 denti.

"E poi dici che non ti è piaciuto, lo sei andato a raccontare a tua nonna!"

Arrossisco ancora di più se possibile e provo a controbattere ma le parole mi muoiono in bocca e la voce mi trema.

Mi sento in un secondo terribilmente a disagio e scappo dalla situazione chiudendomi in bagno. Mi scende qualche lacrima che prontamente asciugo sentendomi ridicolo. Non è poi la fine del mondo, Louis adora prendersi gioco di me e dovrei iniziare a farmene una ragione.

Sento la porta bussare e faccio un piccolo salto, spaventato dal rumore.

"Sì?"

"Ehi, sono Louis, mi apri?"

Apro la porta e lo vedo entrare, mi rigiro e mi guardo allo specchio, osservandolo dietro di me nel riflesso.

Lui mi sorride e mi lascia un piccolo bacio sulla spalla, impercettibile al tatto ma che io sento fino alla punta dei miei capelli.

A quel punto decido di rigirarmi e fisso il mio sguardo nel suo.

"Ti piace prendermi per il culo?"

"Sì, da morire."

"Bhe smettila, a me fai sentire a disagio."

"La dolce bimba tira fuori gli artigli."

"Te lo chiedo per favore Louis, sono davvero fragile e mi fai del male così."

Lui mi bacia e sorride nel baciarmi, continua a farlo per minuti interi e io mi stacco solo nel momento repentino di ossigeno.

"Preferisci?"

Io ghigno e lo supero per poter uscire dal bagno facendo sfiorare apposta le nostre braccia.

Certo che preferisco, ma questo non lo devi sapere.

Mi siedo a tavola e dopo poco arriva Louis in silenzio.

Finito di cenare, scherzare e mettere a posto, decido di prepararmi per uscire.

"Lou, io vado a prepararmi, vuoi rimanere qui o venire in camera?"

Giuro che, anche se uscita male, non era assolutamente un invito a fare sesso o qualcosa del genere.

"Che domande, ovvio che vengo, letteralmente."

Divento paonazzo in viso e corro per le scale arrivando nella mia camera. Mi levo la maglietta e faccio per andare in bagno affinché potessi lavarmi.

"Come siamo veloci? Dove vai gattino?"

"Devo lavarmi Louis, fammi passare, per favore"

Abbaso leggermente la voce alla fine della frase e gli sorrido quando mi lascia passare.

Una volta tornato in camera lui mi osserva mentre mi metto un'altra maglietta.

"Io sono pronto, tu?"

"Io sono nato pronto, ricordalo sempre Styles."

E esce dalla camera senza darmi il tempo di rispondere.

Note autrice: fatemi sapere se vi piace🥺

Un'estate a Bognor Regis. ¡Larry!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora