capitolo 16

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io e Federico siamo nel letto, lui non appena ha toccato il materasso si è addormentato, io non riesco a prendere sennò così mi fermai a guardarlo, gli accarezzai i capelli, gli lasciai umidi baci in fronte fino a finire sul collo, non si svegliò, capii infatti che questa era la fase più pesante del suo sonno, quella in cui dove avresti potuto prendere delle pentole e batterle forte che comunque non si sarebbe mai svegliato. osservai i lineamenti del suo viso, i suoi nei, le sue fossette, le ciglia, feci una foto mentale talmente nitida che ora saprei collocare ogni elemento del suo viso anche a km di distanza.

mi svegliai con le mani ancora nei capelli di Federico, lo guardai e pensai che non cera buongiorno migliore che quello con lui accanto.

mi alzai e iniziai a preparare il pranzo di Natale, accesi il forno per cuocere il pollo e iniziai a tagliare le patate. nel frattempo mi venne un idea, presi delle caramelle e dal letto dove Federico ancora dormiva feci una striscia che arrivava fino ad una scatola in cucina.
quella scatola non era una scatola normale, dentro ce'nerano altre più piccole che si aprivano su tutti i lati con delle foto, quelle principali erano con foto di Federico piccolo che avevo trovato su internet, alte con suo padre, altre con sua madre, con la sua famiglia, e infine noi; nell'ultima scatola cerano le cuffie che erano il regalo consistente, accompagnate da una lettera.
povs'fede
mi svegliai, sentii che la parte accanto era vuota, allungai una mano e ne ebbi la conferma. misi un piede fuori dal letto e schiacciai qualcosa, era una caramella, così alzai lo sguardo e ne vidi una scia che percorreva fuori dalla Camera. mi alzai e ne raccolsi una a una, cera una scatola in terra,spostai lo sguardo e vidi Martina con un sorriso stampato sulle labbra,
F: ma buongiorno
M: buongiorno, forza apri la scatola..
feci come mi disse e non appena alzai il coperchio i 4 lati si staccarono e vidi le foto,ero io da piccolo, feci lo stesso passaggio con le altre scatole, cerano foto mie e dio padre, con la mia famiglia e infine con Martina. nell'ultima scatola non cerano foto ma cera scritta una lettera e le cuffiette bluetooth dell'iPhone. prima baciai è ringraziai Martina per il regalo poi presi l'ultima scatola e lessi la lettera.
"caro Federico, prima di tutto buon Natale, è il primo che passiamo insieme ma sento che ce me saranno tanti altri. stiamo insieme da poco, da pocchisimo forse, ma mi sento già come se stessi con te da una vita, mi sono innamorata di te dal primo giorno che sei entrato qui. ti ho odiato, tante tante volte, non pensavo che si poteva amare e odiare una persona nelle stesso tempo. Federico, io volevo solo dire che ti amo, tu mi hai salvata, io stavo cadendo prima del tuo arrivo, ero distrutta e non ce la facevo più, pensavo che la mia vita non aveva più un senso e non trovato una ragione per andare avanti, poi un giorno aprii la porta e mi trovai difronte due occhi color mare, trasparenti come l'acqua, occhi in cui potevi affogare e non tornare più a galla, mi trovai difronte un ciuffo biondo, mi trovai difronte un ragazzo, un ragazzo che mi ha salvato,perché si Federico,tu mi hai salvato.
ti amo, e non voglio esistere a dirlo,ti amo perché in te ho trovato la persona giusta per me, forse prima con qualche difetto che aveva bisogno di sfogare trovando la persona giusta per lui, è spero che quella persona sia io.
Buon Natale amore mio, ti amo."
delle lacrime ricavano il mio viso ormai dalle prime parole, potrei sembrare un ragazzo che non piange mai ma quando mi trovo davanti a queste parole, mi sciolgo come un ghiacciolo alle Hawaii.
F: abbracciami Martina.
ci abbracciammo e gli sussurai nell'orecchio un ti amo,uno di quelli veri,non detto a caso,uno di quelli che si dicono perché si prova davvero. perché si,io la amo davvero

coinquilini || fedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora