"Chi sei tu?!"
Urlai. Ma non ottenni una risposta.
Il vento gelido intanto continuava a scuotere i miei capelli e la nebbia si diradava lungo la valle. La "creatura" avanzava lentamente. Ero letteralmene pietrificata dalla paura.
Mi voltai e iniziai a correre.
Corsi, corsi più in fretta che potevo, ma quella cosa dalla forma umana restava lì, immobile, a guardarmi.
Mi fermai, la nebbia era talmente fitta che non riuscivo a vedere dove stessi andando.
Iniziai a guardarmi attorno, cercando di scorgere qualcosa. Intorno a me, salici e cipressi si allungavano oltre la nebbia, tana di corvi e gufi che emettevano suoni a dir poco inquietanti.
Mi ero persa.
Improvvisamente qualcosa mi toccó la spalla, mi voltai di scatto. La "cosa" era lì davanti a me.
Tentai di dimenarmi, di urlare, ma la cosa, che si rivelò essere un essere umano, non mollava la presa.
"Elizabeth! Calmati sono Nathan!"
Strabuzzai gli occhi.
"Nathan!"
Sospirai dal sollievo.
"Nathan.. Potevi dirmelo subito! Pensavo cosa fossi. Eri.. inquietante confuso dalla nebbia."
"Bhe, tu non eri sicuramente meglio!"
ridacchió. Gli diedi un pugno sulla spalla e finsi un sorriso compiaciuto. Volevo solo uscire da questo posto.
Iniziammo a camminare cercando di scorgere qualcosa. Sentimmo fruscii, sospiri, sussultammo al gracchiare di un corvo che ci passò davanti e che maledii amorevolmente.
"Nathan, almeno lo sai dove stiamo andando?"
chiesi affannosamente.
"A dire la verità no."
ci fermammo.
Fantastico. Ora era ufficiale. CI ERAVAMO PERSI IN UN CIMITERO ED ERANO LE UNDICI E MEZZA DI NOTTE.
Le cose non potevano andare peggio di così, o mi sbagliavo?
"Almeno tu lo sai dove siamo?" chiese.
"No."
Mi avvicinai ad una lapide e ne sfiorai il nome inciso sopra.
"Nathan.. Nathan guarda."Nathan si avvicinó a me.
"Ma cosa..."Mi ritraggo con le lacrime agli occhi.
"Nathan é la tomba di Clark... Nathan... Perchè non c'é la data di morte?"mi guardó aggrottando la fronte.
"Io non... forse si sono sbagliati mentre la facevano."balbettó.
"Non dire stupidaggini"
"É l'unica spiegazione plausibile."si avvicinò a me.
"Domani lo diremo a Padre Marvin."un corvo ci fece sobbalzare, posandosi su un ramo.
Inspiegabilmente, la nebbia si assottiglió, diventando un tappeto che pareva quasi velluto.
"Sbrighiamoci a trovare la via d'uscita. Questo posto mette i brividi."scrollò le spalle e mi prese una mano.
Mi voltai un ultima volta verso la lapide di Ckark, e un brivido mi percosse la schiena quando vidi che sotto il suo nome ora c'era anche quello di Annica.
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The Curse - La Maledizione della Villa
ParanormalElisabeth Forrowel è una ragazza di 19 anni, vive a Phoenix, in Arizona. Il 2 Novembre del 2014, il suo migliore amico Clark Nevel muore in circostanze misteriose il giorno del suo 20° compleanno. Per la polizia e l'investigatore Nathan Clint si tra...