Quella casa faceva più paura che mai, soprattutto alle dieci di sera.
Nessuno aveva il coraggio di aprire la porta, e toccó farlo all'innocente Josh.
-Cosa ci vuole ad aprire una porta?-
Disse, sorridendo, trasportando l'attrezzatura all'interno.
-Josh, iniziamo a posizionare le telecamere-
Venice chiuse le porte della Jeep, e a passo sicuro entró in casa insieme al cugino, gettando i borsoni sul tappeto adiacente al tavolino da caffé, sollevando un nuvolone di polvere.
-Coraggio entriamo-
Esclamai, cercando di rompere il ghiaccio, come se non fossi minimamente terrorizzata.
Erano passati una decina di giorni dall'incontro con Cindy, ed io e Marlene, o Eloise, cercammo subito un modo per convincere padre Marvin ad "esorcizzare la casa". Ovviamente, non poteva farlo su due piedi, benché sapesse che in quella casa succedevano cose strane. Dovevamo raccogliere più prove possibili. Così chiamammo i McWrite, una sottospecie di Ghost Hunters, o qualcosa del genere. Si chiamavano Venice e Josh, cugini di secondo grado.
-Bella casa-
Esclamó Venice, sorridendo
-Te la regalo se vuoi-
Janette si fece coraggio, e varcó la soglia della casa, aggrappata alle stampelle. Dietro di lei, Nathan. Mi guardó per un secondo, fino a quando il mio cuore non mi convinse ad abbassare lo sguardo.
-Coraggio tesoro, va tutto bene-
Mi sussurró papà, con voce tremolante.
La casa non poteva essere più bella, era come se qualcuno l'avesse pulita di sana pianta.
-Bene, ispettore Clint, se vuole puó aprire quel borsone-
Nathan recuperó uno dei borsoni sul tappeto, e ne estrasse nove telecamere piccole e nere.
-Queste vanno una in ogni camera della casa, saranno tutte collegate a questo computer-
Spieghó Venice, aprendo un enorme computer portatile blu elettrico. Nathan, seguito da Josh, inizió a posizionare una una delle telecamere in una degli angoli del salotto, per poi scomparire co lui in cucina.
-Bene, chi viene con me di sopra?-
-Vengo io Venice-
Dissi.
______________
-Bene, Elizabeth, dov'é morta la bambina?-
-Oh, ehm.. in bagno-
-Okay, sappi che di solito i fantasmi tendono ad apparire maggiormente nel luogo in cui hanno perso la vita-
Annuii, e la portai in bagno. Venice posizionó una telecamera in un angolo, e mi mostró una macchina fotografica.
-Questa-
Disse
-Scatta una foto al secondo non appena sono presenti variazioni improvvise di temperatura nella stanza-
Ne posizionammo una nel bagno, ed una all'entrata della cantina.
-Entriamo di sotto-
Seguii Venice giù per le scale, l'odore era simile ad un misto di cannella e zenzero.
-Allora, posizioniamo due telecamere agli angoli-
-Io la metto nell'angolo dell'armadio-
Mi accovacciai, ed attaccai la ventosa al muro. Non appena mi alzai, peró, andai a sbattere contro l'armadio, facendolo traballare.
-Beth, tutto apposto?-
Mi massagiai le tempie
-Si, sono solo inciampata-
Venice annuì, accarezzandomi la spalla.
-Ehi, cos'é quello?-
-Quello cosa?-
-Guarda-
Mi mostró qualcosa per terra, sotto il pavimento, e si inginocchió a terra
-Sembra un... un pezzo di vetro sporco di sangue-
Disse, mostrandomelo, ed un brivido sinistro si insinuó lungo la mia spina dorsale.
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The Curse - La Maledizione della Villa
ParanormalElisabeth Forrowel è una ragazza di 19 anni, vive a Phoenix, in Arizona. Il 2 Novembre del 2014, il suo migliore amico Clark Nevel muore in circostanze misteriose il giorno del suo 20° compleanno. Per la polizia e l'investigatore Nathan Clint si tra...