L'incontro

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Suona la sveglia, mi alzo. Guardo fuori dalla finestra e noto con piacere che oggi è proprio una bella giornata. Solitamente non mi alzo così presto la mattina, ma sta notte non ho chiuso occhio, la cosa mi fa pensare, perché ogni volta che succede è sintomo di qualcosa che sta per accadere. Infatti, non mi succede quasi mai, direi che ho una delle vite più piatte e prive di alcuno stimolo dell'universo, pertanto, ogni volta che mi accade di non dormire, avverto dentro di me una leggera tensione. Mi affretto a prendere il telefono e inviare un messaggio ad Hoseok, il mio migliore amico dalle elementari di un anno più grande di me. Lui ha già compiuto diciott'anni, io invece ne ho ancora diciassette, ma non vedo l'ora che se ne vadano, non mi è mai piaciuta quest'età. Voglio l'indipendenza dei diciott'anni. Tante volte mi domando come sia stato possibile che io ed Hoseok avessimo fatto amicizia, a parte qualche canzone ed uno spiccato senso dell'umorismo che, in rarissimi casi sembro possedere anch'io, non abbiamo altro in comune.

Lui è la persona più irresponsabile che io conosca, possiede una spavalderia che io non avrei neanche se fossi l'uomo più bello del mondo. Non ha peli sulla lingua, se ti deve dire qualcosa non si fa scrupoli, che la cosa sia bella o brutta, lui te la dice. In molti potrebbero non apprezzare questo suo lato " poco sensibile ", a me invece fa molto piacere, anzi, oserei dire che la considero una garanzia, in un'amicizia questo tipo di sincerità è un tocca sana. In un mondo di bugiardi, trovare una persona sincera è molto raro, ancora di più se lo fa in modo genuino, come Hoseok.

Oggi, dopo la "gita", devo andare da lui a finire il progetto che ci ha assegnato la prof di diritto. Quella vecchia, la odio. Caratterialmente è la versione soft di Dolores Umbridge, le manca solo vestirsi di rosa e portarsi un gatto a passeggio e sarebbe uguale. Non che gli manchino le sue ossessioni per carità... per fortuna vado bene nella sua materia, nonostante ci assegni ogni volta delle stupide ricerche che poi puntualmente dobbiamo studiare a memoria come dei pappagalli.

Alle volte mi domando a cosa serva realmente la scuola di quest'epoca, ad insegnare o recitare filastrocche? Forse nessuna delle due, d'altronde a chi importa quanto ci ha messo Dante a scrivere l'Inferno, o quanto ci ha messo Freud a capire che l'inconscio esisteva, o quanto ci ha messo Alessandro Volta a creare la prima pila. L'importante è che quando si esca da quei banchi e quelle classi colorate ed innocenti, fatte di ricordi che, alla fine dei conti, resteranno tali per sempre, si produca. E' questo quello che si aspetta la società da noi, che ci rendiamo utili, che diventiamo delle macchine instancabili generatrici di denaro. E non importa se tu fai il medico ma vuoi essere un cantante, non importa se fai l'operaio e magari vuoi essere uno sportivo, oppure non importa se sei una donna, non puoi essere capo o leader di una qualsiasi attività, devi stare al secondo posto. E così via.

Sembra quasi che si debba essere persone " ordinarie " a tutti i costi. La diversità, in tutte le sue sfaccettature, lo stravagante, la creatività, viene tutto costantemente soffocato da un'ondata di disprezzo costante.

Mi cambio frettolosamente e mi sistemo il caschetto, forse è ora di tagliarlo, giusto per cambiare un po'. Se lo facessi sul serio però, sono sicuro che me ne pentirei. Insomma, sembro già abbastanza nerd di mio col mio carattere ed il mio modo di fare impacciato e totalmente scoordinato, non ho bisogno che la mia acconciatura lo confermi ulteriormente. Per non parlare degli occhiali rotondi alla Harry Potter che uso dall'inizio del liceo...

Scendo giù dalle scale a chiocciola e arrivo in cucina dove mi aspetta mia mamma con la colazione: uova strapazzate, bacon e due fette di pane tostato, la mia preferita.

«Come stai Kookie? Pronto per andare a scuola?» mi chiede amorevolmente.
Mi siedo e mi verso il succo al lampone Bio. «Sì, mi sento solo leggermente stanco visto che sta notte non sono riuscito a prendere sonno, per il resto, non mi lamento» rispondo tranquillo, cercando di non destare sospetti.

SAVE ME FROM MYSELF // VKOOK [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora