̶C̶A̶P̶I̶T̶O̶L̶O̶ ̶V̶

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Aveva passato gli ultimi minuti a meditare sulle parole che la ragazza gli aveva detto, con uno sguardo quasi inespressivo, e con un tono che mai si era tradito o lasciato andare per mostrare qualcosa, qualsiasi cosa. Yoongi aveva sempre pensato che lui e Hyeri avessero molto in comune poiché entrambi avevano perso quello che pensavano fosse la cosa più importante della loro vita ma se il biondo avesse potuto scrutare una parte del suo futuro, si sarebbe dato dell'idiota per il fatto di essere stato anche solo sfiorato da un simile pensiero. Nessuno nasceva disilluso, lo diventava nel tempo.

Quando era ancora un ragazzo aveva delle inclinazioni, dei sogni, dei desideri che mirava a raggiungere e un futuro da voler vivere nel miglior modo possibile ma il biondo aveva capito anche che questo non era sempre possibile; o forse non era possibile per tutti. Quando si trovò per la prima volta a realizzare la piega che la sua vita aveva drasticamente preso, si ritrovò a predirne anche l'andamento e nessuno avrebbe mai potuto capire come si era sentito in quel momento e quanta paura e disperazione avesse provato. Era consapevole di essere diventato molto più forte di prima e questo lo ringraziava ogni giorno, esattamente come ringraziava la corazza che si era costruito intorno per averlo difeso in più di un'occasione portandolo a sopravvivere fino a quel momento. Ma era anche vero il fatto che aveva preso una decisione, fredda, irremovibile, calcolata e studiata nei minimi dettagli. Quando Hyeri parlava di persone che non avevano più nulla da perdere, aveva perfettamente ragione perché quando si entrava in quel tipo di consapevolezza si presumeva che ormai non ci fosse più nulla di importante. E se la vita di Yoongi non aveva più il valore che per sempre avrebbe dovuto avere, allora cos'era che realmente lo spaventava?

L'idea di un possibile tentennamento da parte sua, gli fece tremare le gambe e la testa iniziò a girargli quasi come se avesse dormito per anni e che subito dopo il suo risveglio, avesse sollevato la testa dal cuscino troppo velocemente. Un senso di nausea si impadronì dei suoi pensieri, escludendogli la possibilità di poterli dirottare su qualcosa, qualsiasi cosa che non avesse a che fare con il luogo in cui si trovava. Dopo pochi attimi, riuscì a sentire chiaramente e nuovamente il suo cuore, che incessantemente vibrava all'interno del suo torace come non aveva mai fatto. Yoongi ebbe paura che potesse trafiggergli il petto fuoriuscendo dalla sua gabbia toracica ma gli bastarono una manciata di secondi, per ricordare di aver preso una pasticca di ecstasy e subito la consapevolezza che quelli fossero solo dei sintomi, fece capolino nella sua testa riuscendo a calmarlo.

Gli effetti di quella sostanza presero nuovamente il controllo su di lui, o almeno così sembrò al biondo, che percepì nuovamente le sensazioni e le impressioni così come aveva fatto fino a qualche minuto fa, poco prima che la sua mente si addentrasse in ricordi e costatazioni che ora non voleva più formulare. Voleva soltanto godersi quella fottuta dose fino all'ultimo minuto e liberare tutto quello che dentro di lui celava a chiunque, perfino a sé stesso.

Si alzò dal proprio posto senza dire una parola, dal canto suo Hyeri lo fissò in un primo momento in modo confusionale poi, come se avesse perfettamente capito cos'aveva intenzione di fare - il ragazzo questo lo capì grazie a quello che sembrò essere un bagliore vivo all'interno delle iridi scure della ragazza - mentre Taehyung si limitò soltanto a guardarlo, con l'aria stralunata ma allo stesso tempo gioiosa; la sua testa era poggiata sul tavolo e i suoi morbidi capelli, poggiati anch'essi sulla superficie, lo facevano sembrare quasi un dipinto che raffigurava il ritratto di un giovane e bellissimo ragazzo della seconda metà dell'ottocento.

I suoni intorno a lui erano chiaramente percettibili e distinguibili, Yoongi poteva percepire le parole che le persone si scambiavano non appena passava davanti al loro tavolo mentre davanti ai suoi occhi in quel momento c'era soltanto una figura, vestita di nero esattamente come lui ma dotato al contrario suo di una bellezza che neanche con l'aiuto dell'ecstasy, il biondo riusciva a mettere in secondo piano rispetto al resto. Era quasi come se ogni parte di quel ragazzo fosse in grado di ipnotizzarlo, ammaliarlo fino al punto da rendergli impossibile la facoltà di poter posare i suoi occhi in modo arbitrario su qualcosa che non appartenesse a quel ragazzo dai capelli rossi. E a mano a mano che la distanza fra i loro corpi diminuiva, il biondo riusciva a mettere a fuoco la figura di Hoseok in modo sempre più mortalmente chiaro, fino ad arrivare al punto in cui poteva perfino cogliere il tipo di stoffa con cui erano fatti i vestiti che indossava.

R̶E̶G̶R̶E̶S̶S̶I̶O̶N̶  │SOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora