̶C̶A̶P̶I̶T̶O̶L̶O̶ ̶X̶V̶I̶I̶I̶

540 42 98
                                    

ATTENZIONE
Questo capitolo contiene SMUT esplicita. Se questo argomento vi infastidisce non continuate la lettura.







Il biondo rimase in silenzio per i minuti che seguirono il duraturo ed intenso scambio di battute avuto con Hyeri poco prima. La scomoda sensazione di essere in costante errore non lo aveva abbandonato mai, soprattutto quando aveva svuotato le tasche con quel poco che gli era rimasto da vendere nelle mani della ragazza che di fretta se l'era infilato all'interno della borsetta di pelle nera che aveva portato con sé, e l'unica cosa concreta che era riuscito a fare era stato sollevare lo sguardo verso il drink che la ragazza aveva preso per lui: uno shot. Non troppo pesante. E il biondo sapeva che la ragazza glielo aveva ordinato proprio perché era incredibilmente leggero rispetto a quello che era solito ordinare. Il barista continuava a destreggiarsi fra gli ordini che arrivavano poiché in pochi minuti, più di dieci persone si erano accalcate alla sua sinistra, notò Yoongi con la coda dell'occhio. Quello era un segno evidente dello scorrere inesorabile del tempo perché di solito, le persone iniziavano a riempirsi di alcool un paio di ore prima della fine della serata; giusto per avere quella spinta in più che consentiva alle persone di presentarsi faccia a faccia dinnanzi a qualcuno per chiedergli un rapporto sessuale facendo attenzione a mostrare alla persona anche le banconote che erano disposti a spendere per ottenerlo. E poi c'erano le persone come Yoongi: persone che bevevano solo per il gusto di farlo o per appesantire ulteriormente gli effetti della droga che con tutta probabilità, ancora avevano in circolo.

Il biondo si soffermò nuovamente sulla figura della ragazza e per un'altra volta, notò qualcosa di strano in lei. E diceva strano perché non riusciva a catalogare e collocare correttamente l'espressione che era dipinta sul volto bello e sottile di lei. A giudicare lo sguardo perso nel vuoto ma allo stesso tempo concentrato, il ragazzo arrivò a pensare che fosse in qualche modo afflitta da qualcosa che lui non conosceva: come se in quel momento, dentro di lei, stesse avendo luogo una guerra che avrebbe decretato il risultato di qualcosa di importante. Ma il biondo ancora una volta non se ne curò, non perché fosse incurante di quello che provava la ragazza, anzi. La riteneva semplicemente mille volte più in grado di lui di risolvere profondi conflitti interiori che avrebbero certamente portato una persona come lui alla rovina, ma non lei. Non Hyeri che sapeva sempre cos'era giusto fare e cos'era sbagliato. Sentì un soffice sbuffo provenire dalle labbra tinte di un rosso scuro della ragazza prima aprire bocca, dopo un'ennesima e lunga riflessione sul come avrebbe dovuto comportarsi.

-Tu, hai qualcosa che non va?- Azzardò alla fine. La giovane aveva pensato a lui davvero troppo spesso nel corso della loro amicizia e forse il biondo avrebbe dovuto semplicemente mettere da parte le sue convinzioni e fare altrettanto, restituendole il favore.

-Te ne parlerò ma non adesso, devo andare.- Disse con tono flebile mentre sollevava il suo corpo magro dallo sgabello su cui era seduta. –Promettimi che avrai cura di te fino al nostro prossimo incontro.- E Yoongi annuì, nonostante non fosse del tutto sicuro di poter mantenere la promessa appena fatta alla ragazza che di rimando, si congedò subito dopo avergli dato un leggero bacio su una guancia fredda. Il biondo osservò il corpo della ragazza perdersi in mezzo alla folla mentre piano, sentiva accrescere il numero di battiti che il suo cuore eseguiva all'interno della sua cassa toracica. Si portò distrattamente una mano alla fronte per scoprirla madida di un sottile velo di sudore freddo e nonostante conoscesse bene la natura di quei sintomi e soprattutto, cosa li aveva scaturiti, non si spaventò. Al contrario, si adagiò mollemente sul bancone del bar poggiando sulla superficie gelida di quest'ultimo il viso divenuto ancora più pallido del normale. Stava per socchiudere gli occhi quando il rumore di uno sgabello trascinato indietro catturò la sua attenzione. Poggiò distrattamente lo sguardo sulla figura che aveva occupato il posto, da poco libero, accanto al suo e quasi non rischiò di soffocarsi con la sua stessa saliva quando incrociò gli occhi neri come la notte di Hoseok. Sospirò, mentre cercava di sedersi nuovamente in modo corretto sullo sgabello; lo sguardo del rosso, invece, non si era spostato dal suo viso neanche per un attimo. In un altro momento, probabilmente, a quella vista il cuore di Yoongi avrebbe perso numerosi battiti ma non quella volta in cui la droga era persino più forte delle sensazioni che quel ragazzo faceva nascere e morire all'interno del corpo del biondo. Con una foga inarrestabile, lo consumava fino a renderlo cenere stretta in un piccolo mucchio che il rosso aveva la possibilità di tenere stretto in pugno e di poter disporre di essa come meglio preferiva. Il biondo si sentiva debole in qualche modo, un po' stordito o forse troppo rilassato. Ma al tempo stesso, si sentì deluso e stizzito quando ricordò il momento in cui per la seconda volta, dopo aver passato la notte con il meraviglioso ragazzo che gli sedeva affianco, si era svegliato da solo: nella stessa camera e sul letto le cui lenzuola rosse portavano ancora indelebili e crudeli l'odore di un ragazzo che ormai non c'era più. E Yoongi non era mai stato un tipo romantico, non aveva mai desiderato svegliarsi l'indomani, con il corpo della persona con cui era stato a letto stretto fra le braccia. Eppure avrebbe mentito a sé stesso se in quel momento, avesse detto che non gli sarebbe piaciuto sentire il calore di Hoseok in un momento in cui si sentiva letteralmente cadere a pezzi. Fu proprio in quel preciso momento, che il biondo si pentì amaramente di aver assunto ancora un'altra dose di droga, perché quest'ultima viscidamente stava amplificando le sensazioni e i turbamenti che per tutta la giornata mai l'avevano abbandonato. Ma era debole e di questo ne era fin troppo consapevole poiché anche quella volta, così come aveva ceduto all'idea di farsi, sapeva che avrebbe ceduto lasciandosi andare per l'ennesima volta fra le grinfie di qualcuno che non sapeva fare altro che confonderlo.

R̶E̶G̶R̶E̶S̶S̶I̶O̶N̶  │SOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora