̶C̶A̶P̶I̶T̶O̶L̶O̶ ̶X̶X̶V̶I̶I̶

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Nessuno di loro sapeva come sarebbe andata a finire ma allo stesso modo, nessuno di loro era ormai intenzionato a tirarsi indietro. Prima di comunicare agli altri due quella che sarebbe stata la sua posizione, Yoongi si soffermò a riflettere sulla quantità di droga datagli da Ji-Ho solo qualche giorno prima, sotto l’obbligo di venderla per una paga da fame esattamente come aveva fatto le altre volte, e a quanta ne possedeva ancora, comodamente sistemata all’interno del solito zaino nero. La volta precedente, non era riuscito a vendere totalmente il carico che gli era stato affidato e per evitare che Ji-Ho potesse rendersene conto, avevano tenuto per loro la roba invenduta e ceduto all’uomo parte dei guadagni che avevano messo da parte grazie ai carichi precedenti. E questo li aveva portati non solo ad avere una quantità di droga ancora più grande, ma anche a rimanere senza una un soldo in tasca: esattamente com’era quando avevano deciso di fare affari con quell’uomo. Il biondo sapeva che Taehyung avrebbe fatto di tutto pur di accelerare i tempi e lui di certo non avrebbe potuto biasimare quella sua volontà.

-Voglio andare via anche io, ma come faremo con i soldi?- Tirò fuori, poco prima di sedersi sulla sedia posta al fianco sinistro di Taehyung. –Io e Namjoon non siamo riusciti a mettere da parte la cifra di cui abbiamo, grossomodo, bisogno per poter andare via una volta per tutte da qui.-

Il castano parve pensare attentamente a quelle parole mentre con lo sguardo, osservava in dettaglio la superficie del tavolo sul quale tutti, avevano poggiato le braccia e le mani. –Possiamo farcela, io e Jungkook abbiamo qualcosa.- Quelle parole avevano un senso alle orecchie del biondo, ma fino ad un certo punto. Il lavoro, se così poteva essere chiamato, che i due ragazzi svolgevano senza ombra di dubbio era uno dei più redditizi all’interno di quell’ambiente e sapeva per certo anche, che i suoi due amici incarnavano la merce migliore che il Desire con orgoglio estremo, mostrava agli uomini facoltosi che mettevano piede in quel locale. Nessuno di loro aveva smesso di frequentare quel posto dopo aver assaggiato, anche solo per una volta, le primizie che questo offriva. Che si parlasse di sesso, di alcool o droga, il Desire per conto di tutti era il concentrato adeguato in cui si poteva trovare il meglio di ogni cosa: ragazze e ragazzi giovanissimi disposti a fare qualsiasi cosa solo per soldi e sostanze stupefacenti che primeggiavano le piazze dell’intera Seul. Ma la cosa che in assoluto rendeva ancora più ghiotto agli occhi dei consumatori del servizio quel locale in particolare, era il fatto di poter beneficiare di entrambe le cose assieme, molti di loro infatti, compravano droga dagli spacciatori che avevano ottenuto il permesso di poter vendere lì, per poi scegliere la camera che conteneva il ragazzo che maggiormente combaciava con i propri gusti, dando così il via ad una notte che certamente non avrebbero dimenticato mai. Al Desire era risaputo anche il fatto che i consumatori ottenessero quasi sempre il miglior trattamento possibile e se a qualcuno di loro veniva in mente l’idea di voler consumare droga con più di un ragazzo, quella suddetta richiesta non veniva mai declinata. Yoongi sapeva che la vita che aveva condotto Taehyung fino a quel momento, certamente non era stata più semplice rispetto alla sua, esattamente come sapeva quanto tutto quello ferisse il minore nel profondo, e quello era solo uno dei motivi per cui non aveva mai chiesto troppe cose.

-Se siamo finiti in questo disastro, in parte, è anche colpa mia- Si intromise improvvisamente e con voce bassa, Namjoon, che dal canto suo, si era limitato ad ascoltare quelle prime battute in silenzio, quasi perso in un mondo tutto suo.

-Se siamo finiti in questo modo, non è colpa di una sola persona, io ho accettato di fare questo.- Il biondo non era arrabbiato, anche se il tono duro con cui aveva pronunciato quelle parole, lasciava presagire esattamente quello. Tuttavia, non voleva che Namjoon si colpevolizzasse per qualcosa a cui all’inizio, entrambi avevano deciso di sottostare di comune accordo. –Cercare un colpevole che non esiste non ci porterà da nessuna parte. Basta semplicemente questo per dire che non è una priorità.-

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