Sono le sei, siamo tutti pronti per andare al Pala Alpitur. Stiamo aspettando Simone Anzani ed Enrico che sono andati a prendere i borsoni. Nella hall non vola una mosca, tutti stanno guardando un punto fisso o stanno giocando con il telefono. Simone sta giocando con un mio bracciale che mi aveva regalato un po' di tempo fa. I ragazzi fanno la loro entrata "Ci siamo" tutti scattano in piedi ma nessuno dice una parola. La tensione è molta; in questa partita si decide se accediamo alla prossima fase.Ci siamo, ci troviamo tutti davanti lo spogliatoio, io entro solo per parlare a tutti i ragazzi "Allora ragazzi, poco da dire, ricordiamoci quello che ci siamo promessi a inizio mondiale ovvero 'al di la del risultato' non importa se perdiamo, non importa se vinciamo. Importa solo se giochiamo. Quindi appena mettete piede nel campo mandate a fanculo tutto e tutti e ricordatevi di giocare come una squadra degna di quello che ha fatto per arrivare fino a qui. Vi ricordo che nonostante tutto voi siete i padroni di casa e fate vedere gli artigli a sti serbi" detto questo tutti mi vengono ad abbracciare "Grazie piccola mascotte" Ivan mi ringrazia "Piccola ci vediamo dopo" Simone mi saluta lasciandomi un bacio sulla bocca "Ciamo amore, mi raccomando spacca i culi" detto questo esco e mi dirigo vicino a Chicco "Mi sono piaciute molto le parole che hai detto. Sei diventata una parte fondamentale della squadra" sorrido "Ho detto solo quello che bastava, di solito era quella che dava più carica quindi pensavo che i ragazzi avessero bisogno di tranquillizzarsi in qualche modo".
La formazione serba entra i campo e viene accolta da molti fischi da parte dei tifosi italiani, riesco a vedere Atanasijevic e Lisinac gli altri non riesco bene a riconoscerli. Entra la formazione italiana accolta da applausi e da urla; ed eccoli: Ivan, Max, Enrico, Davide, Gabriele Nelli, Simone Anzani, Osmany, Luigi, Il mio Simone, Pippo, Michele,Grabiele Maruotti, Daniele e Totò. Cominciano a fare riscaldamento e vedo che hanno ascoltato il mio consiglio, sorridono e scherzano tra di loro, sono felice. Spero che non sbaglino le battute.
Le squadre entrano in campo, la nostra formazione è sempre la stessa, l'arbitro fischia e si comncia. Andiamo all' uno a zero grazie ad una cannonata sparata dal nostro Osmany, cominciamo bene. Arriva un attacco da Atanasijevic che ci lascia senza parole ma urlo "Non fa niente si continua" tutti sono concentrati sulla partita, Pippo è stellare, i suoi attacchi sono una cosa bellissima, le battute un po' meno però dai.
Siamo 15-23 abbiamo fatto troppi errori, sopratutto nella battuta, si devono concentrare se vogliono tornare a casa con una vittoria. Alla fine si prendono il primo set grazie a Uros Kovacevic, grande schiaccatore di Trento.
Secondo set andiato ancora male, eravamo riusciti ad arrivare a meno un punto ma poi ovviamente il gioco si è cominciato a complicare, cominciavano a fare certe palle che arrivavano sulla linea dei nove metri o sui due metri scarsi. Era una partita diciamo impossibile tanto che abbiamo perso 3 a 0.
"Ragazzi non fa niente, ci rifaremo dopo domani, questa volta dobbiamo studiare per bene il nostro avversario" dico cercando di tirare su il morale a tutti "Amore riparliamone domani, oggi siamo tutti stanchi, non mi sembra il caso" Così Simone mi conduce in camera e si stende sul letto. Domani devo aiutarli per forza, avranno bisogno di sostegno morale, dopo la partita di oggi. Le capacità di arrivare in finale ce le hanno, dovono solo cacciarle fuori.
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Il palleggiatore che mi rubó il cuore|| Simone Giannelli
FanfictionCamila Lorenzetti, 21 anni, figlia del famoso allenatore di pallavolo Angelo Lorenzetti, ragazza molto estroversa, dolce e sognatrice, palleggiatrice, si trova a dover cambiare città perché suo padre è stato chiamato ad allenare la Diatec Trentino...