«Veloci! Scendete!»
Il portellone dell'elicottero si era aperto rivelando la figura di un uomo che continuava ad urlargli di scendere cercando di superare con la voce il rumore delle pale del velivolo.
Si era fatta sera e Thomas non riusciva bene a vedere cosa c'era fuori; ma non appena scese i suoi piedi affondarono di qualche centimetro, capì che si trovava sempre nella stessa distesa di sabbia.
«Veloci!» urlò nuovamente l'uomo, e subito dopo si udirono vari spari.
Thomas si guardò attorno e vide che vari uomini armati di fucile stavano colpendo delle... persone.
«Non fate avvicinare gli Spaccati!» urlò un uomo poco distante da loro.
Spaccati? Che diavolo sta succedendo?
Si chiese confuso.
«Muoviti ragazzino!» disse l'uomo afferrandolo dal braccio e spingendolo verso i suoi compagni che stavano correndo scortati da altri militari armati.
«Thomas!»
Sentì la voce di Newt chiamarlo e lo cercò con lo sguardo.
Ad un tratto sentì una mano afferrare la sua e guardò accanto a sé notando che il biondino si era avvicinato a lui. Entrambi si guardarono per qualche secondo e poi presero a correre. A nessuno dei due importava se qualcuno li avesse visti mano nella mano.
La distanza che percorsero non fu molta, ma correre nella sabbia, rischiando di cadere ogni due per tre e affondando ad ogni passo, la rese più lunga di quanto non fosse in realtà.Poi, finalmente, oltrepassarono la porta di una gigantesca struttura in cemento.
Le porte scorrevoli, che assomigliavano in un certo senso a quelle del Labirinto, ma molto più tecnologiche, si chiusero subito dopo alle loro spalle.«Salve ragazzi!» disse un uomo avvicinandosi a loro. Aveva i capelli brizzolati e un'aria sbeffeggiante stampata in volto.
«Io sono Janson»
Nessuno di loro disse una parola; invece, lo fissarono con sguardi sospettosi, i loro volti erano segnati dalla fatica e dalla confusione. L'aria intorno a loro era carica di tensione e il silenzio pesava come un macigno.
«So che adesso sarete confusi e stanchi, ma vi chiedo di seguirmi»
Con quelle parole, l'uomo prese a camminare.
Non si voltò nemmeno per controllare se i ragazzi lo stessero effettivamente seguendo.I corridoi che attraversarono si snodavano lungo il cuore di quel posto; Thomas, infatti, aveva come la sensazione che si stessero dirigendo verso il centro.
L'ambiente era avvolto in un miscuglio di luci quasi fluorescenti che illuminavano le pareti bianche e lisce, riflettendo un'atmosfera sterile e inquietante.
Il pavimento, di un grigio lucido, sembrava assorbire i suoni, rendendo ogni passo un sussurro.
A destra e a sinistra, porte di metallo opaco con maniglie a leva argentate si allineavano, ognuna contrassegnata da una sequenza di lettere e numeri su un'etichetta.
Incrociarono un paio di volte delle persone che non facevano nemmeno finta di osservarli con discrezione, mentre un sistema di ventilazione emetteva un rumore costante, come il respiro di un organismo che non dorme mai.Arrivati a metà corridoio l'uomo si fermò davanti ad una porta e si voltò verso di loro dicendo: «Qua ci sono le docce, vi consiglio di lavarvi per eliminare il problema della puzza»
Thomas, aveva una strana sensazione, nessuno gli aveva dato una spiegazione su cosa fosse quel posto, ma ammise a se stesso che in effetti una bella doccia gli serviva eccome.
Avrebbe chiesto dopo.
Poi Jason o Janson, il ragazzo non ricordava bene quale fosse il suo nome, si avvicinò a Sonya «La dottoressa Crawford ti porterà nelle docce femminili, non vorrai mica farti la doccia con questi maschiacci, vero?»
La ragazza si limitò a fare un cenno con la testa.
Thomas capì dalla sua espressione che non era molto in vena di essere separata dai suoi compagni ma non poteva nemmeno pretendere di fare la doccia con loro.
Poco dopo una donna dalla carnagione scura che indossava un camice bianco si avvicinò a lei.
Vedere quel camice fece riaffiorare una brutta sensazione sia in Thomas che nei suoi compagni.
Gli scienziati che li avevano messi nel Labirinto indossavano dei camici uguali.
Ma adesso si trovavano al sicuro, no?
Le persone che li avevano portati lì erano contro W.C.K.D. e li avrebbero aiutati.
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Newtmas ||Sopravvivi||
Fanfiction*Terza storia appartenente alla quadrilogia sulla Newtmas* Finalmente i ragazzi sono fuori dal Labirinto e lontani dai viscidi Dolenti. Tutte quelle persone che sembrano volerli aiutare in realtà non sono chi dicono di essere; ha quindi inizio un lu...