Oh, won't you kiss me on the mouth and love me like a sailor?
And when you get a taste, can you tell me what's my flavor?
I don't believe in God, but I believe that you're my savior.
''Sailor Song'' (Gigi Perez)
Thomas e Minho, sorreggendo Newt, seguirono la donna che li fece entrare in una capanna abbastanza grande e spaziosa, tanto da sembrare più un piccolo edificio che un semplice rifugio improvvisato.
L'aria all'interno era carica di odori di erbe e medicinali.
A terra vi erano alcuni tavoli improvvisati pieni di boccette e strumenti medici, ma l'ambiente aveva una certa serenità che contrastava con la frenesia esterna.
«Potete farlo sdraiare lì» disse la donna, indicando un lettino di legno che sembrava un po' troppo rigido, ma era comunque un miglioramento rispetto a tutti gli altri posti in cui avevano dormito.
I due ragazzi aiutarono Newt, che ormai non riusciva più a stare in piedi a causa della fatica, a sdraiarsi.
Minho uscì subito dopo dicendo a Thomas di far sapere al più presto al gruppo le condizioni di Newt.Lo sguardo di Thomas rimase fisso sul biondino, il volto pallido e segnato dalla fatica, mentre la donna si preparava ad esaminare la ferita.
«Se vuoi, puoi aspettare fuori» suggerì lei, mentre si chinava sul letto per preparare il materiale necessario.
«Preferirei restare qui dentro, se per lei va bene» rispose Thomas, la voce carica di un'inquietudine che non riusciva a nascondere.
Non riusciva a staccarsi da Newt.
C'era qualcosa di terribilmente vulnerabile nel vederlo così, immobile e ferito.
«Certo, non c'è nessun problema»
Thomas si appoggiò a un angolo della capanna, le mani strette in un nodo di nervosismo.
Osservava in silenzio, cercando di non pensare alla ferita profonda che aveva visto su di Newt, e con la speranza che non ci fossero complicazioni.
La dottoressa lavorava con precisione, ma l'espressione concentrata che aveva sul volto non riusciva a dissipare del tutto l'angoscia che opprimeva il petto di Thomas.
Alla fine, la dottoressa alzò lo sguardo e si voltò verso di lui «La ferita è molto profonda, e da quello che vedo, siete riusciti a mettergli dei punti grossolani» spiegò mentre cominciava a scucire la medicazione «Dovrò rifare tutto il lavoro, ma niente di grave. Adesso gli somministro un po' di anestetico in modo che non soffra durante il trattamento»
Thomas annuì, ma la sua mente non riusciva a distaccarsi dalle parole che la donna aveva appena detto.
Si avvicinò, ma senza osare interferire «Starà bene?» chiese, con un filo di voce che tradiva tutta la sua preoccupazione.
«Sì, certo» rispose la dottoressa con un sorriso rassicurante, anche se i suoi occhi erano attenti e professionali «Ti posso assicurare che non è nulla di grave. Gli rimarrà solo una cicatrice. L'importante è che per almeno tre giorni stia a riposo. Non deve affaticarsi»La dottoressa, dopo aver finito il suo lavoro, si alzò dal lettino e si pulì le mani con uno straccio «Ci vorrà un po' prima che si svegli»
«Grazie mille, dottoressa...» disse Thomas, interrompendosi poiché non conosceva il nome della donna.
«Mary» rispose lei intuendo la sua domanda sottointesa «Non c'è di che»Thomas uscì solo per un momento, volendo dare il più rapidamente possibile la notizia al gruppo che tirò un sospiro di sollievo nel sapere che il loro amico stava bene.
Tornato alla capanna, si sedette vicino a Newt, sistemandogli con delicatezza i capelli che erano tutti scompigliati, i ciuffi biondi che riflettevano la luce che passava dalle fessure della tenda.
Alzandogli leggermente la maglietta guardò la ferita, ora coperta da un grande cerotto adesivo, che gli percorreva il lato sinistro del bacino.
Sperava davvero che fosse sufficiente.Qualche minuto più tardi, un lieve movimento attirò la sua attenzione.
Newt stava iniziando a svegliarsi.
Thomas si irrigidì all'istante, il cuore che accelerava.
Aprì lentamente gli occhi, guardandosi intorno con un'espressione confusa.
«Ehi, Tommy» disse Newt, con una voce debole e rauca, ma ancora quella voce che Thomas conosceva così bene.
«Ciao» rispose lui, cercando di mascherare l'emozione nella sua voce.
Ma non riusciva a fare a meno di essere commosso.
Gli prese la mano e la baciò con dolcezza, stringendola delicatamente «Ho davvero temuto di perderti» aggiunse, cercando di sembrare più calmo di quanto si sentisse realmente.
«Ti ho già detto che non ti libererai facilmente di me» disse Newt, facendogli un sorriso debole ma divertito, riuscendo a far comparire una ruga nel suo volto anche in quella situazione.
La battuta, sebbene lieve, era un sollievo per Thomas.
Vedere Newt cercare di sorridere, anche in quelle circostanze, lo rincuorava.
«Dove sono gli altri? Saranno sicuramente in pensiero» chiese Newt, cercando di alzarsi.
Thomas lo fermò prontamente, mettendo una mano sulla sua spalla «Dove credi di andare, signorino? Ti sono stati prescritti tre giorni di riposo» disse con tono serio, ma con un sorriso che non riusciva a trattenere.
Newt fece un'espressione di disappunto «Ecco la fregatura»
Thomas si avvicinò e lo baciò con dolcezza sulla fronte, poi sussurrò: «Ti sono stati anche prescritti tre giorni di baci»
Il sorriso che Newt gli regalò in risposta fu come una luce nella notte.
«Adesso sì che le cose si fanno interessanti» Newt si avvicinò per dargli un altro bacio, più forte questa volta, nonostante la debolezza.
Thomas sorrise, ma il suo cuore non smetteva di battere forte.
Sapeva che ci sarebbero stati ancora momenti difficili, ma in quel momento, tra le sue braccia, Newt stava bene, e per ora, questo bastava.Poco dopo, Thomas uscì dalla tenda, deciso a cercare qualcosa da fargli mangiare dato che era ancora debole a causa della perdita di sangue.
Ma proprio in quel momento, un urlo squarciò l'aria.
Thomas sobbalzò, girandosi di scatto verso la fonte del rumore.
Vide Brenda a terra, ansimante, e Jorge chinato su di lei, cercando di sostenerla.
Alcuni uomini armati si erano radunati attorno a loro, le armi puntate contro la ragazza.
Il cuore di Thomas balzò in gola.
Si lanciò verso la scena, la mente piena di domande e paura.
«Che succede?» chiese Vince, che si era avvicinato velocemente, seguito dalla dottoressa Mary.
Gli occhi dell'uomo erano scuri e severi, e l'aria intorno era carica di tensione.
«È infetta capo» disse uno degli uomini indicandole la gamba sulla quale spiccava l'impronta profonda di un morso.
A quel punto, Vince, senza esitare, estrasse la sua pistola e la puntò contro la ragazza.
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Newtmas ||Sopravvivi||
Fanfic*Terza storia appartenente alla quadrilogia sulla Newtmas* Finalmente i ragazzi sono fuori dal Labirinto e lontani dai viscidi Dolenti. Tutte quelle persone che sembrano volerli aiutare in realtà non sono chi dicono di essere; ha quindi inizio un lu...