Prigionieri

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Arrivarono davanti a delle celle e gli uomini, con grinta e autorità, li spinsero all'interno, presidiando la situazione con sguardi minacciosi. 
I ragazzi entrarono in silenzio, comprendendo che il momento non era adatto a ribellioni né a rimostranze. 
Le celle, fredde e umide, erano due. 
I ragazzi furono divisi senza pietà: Aris, Teresa, Thomas e Sonya nella prima, mentre Newt, Minho e Frypan vennero rinchiusi nella seconda.
«Fate i bravi» disse uno degli uomini con una risata beffarda, mentre chiudeva entrambe le serrature. 
L'eco di quel click si propagò nella stanza, tramandando ai ragazzi una sensazione di impotenza.
Tutti, in quel momento, si voltarono a guardare Thomas, come se aspettassero una parola di conforto, un discorso che scaldasse l'anima. 
Ma il ragazzo si limitò a dirigersi verso la parete finale della cella e si sedette con le spalle contro il muro, il viso incupito da pensieri che turbavano la sua mente. 
Gli altri, in un gesto di mutua comprensione, lo imitarono, provando a sistemarsi nel modo migliore per cercare di dormire in quell'ambiente ostile.
Una luce fioca filtrava da un lampadario arrugginito e sporco, creando ombre inquietanti sulle pareti. 
Sebbene l'illuminazione fosse scarsa, alla fine non dava alcun fastidio; l'unico desiderio era chiudere gli occhi e cercare di sfuggire all'incubo in cui si trovavano.

Dopo qualche attimo, Newt si trovò seduto accanto a Thomas, anche se le sbarre metalliche li dividevano. 
La presenza di Newt apportò un leggero conforto, una calda compagnia in un mondo che sembrava sempre più gelido.
«Hei, che c'è?» chiese il biondino, notando il corrugarsi della fronte di Thomas, la sua maschera di determinazione che stava lentamente svanendo.
«È colpa mia se adesso siamo in questa situazione del cavolo» rispose Thomas, la voce carica di frustrazione.
«No, tu sei la ragione per la quale siamo liberi... più o meno» replicò Newt, cercando di sdrammatizzare con un sorriso ironico «I ragazzi possono avere i loro dubbi e tutto, ma ti seguirebbero ovunque»
«Seguirebbero anche te» ribatté Thomas, poggiando la testa sul muro.
«No, è diverso per me. Tu sei in grado di tenere la situazione sotto controllo. Io non riuscirei a essere bravo come te»
«Beh, io ti seguirei lo stesso» disse Thomas, accennando un piccolo sorriso, un gesto che si rivelò contagioso e che illuminò il volto di Newt.
«In ogni caso... non so nemmeno dove stiamo andando. Ci siamo persi» gli occhi del moro adesso erano lucidi di incertezze e paure.
«Ti sei già perso in passato» osservò Newt, con una voce che cercava di essere rassicurante.
«Sì, ma non in questo modo»
«Ascolta, c'è un posto per noi là fuori, da qualche parte. Non so dove sia, ma so che molti dei nostri amici sono morti perché potessimo arrivare fin qui. Quindi non possiamo arrenderci. Tu non puoi arrenderti. Non te lo permetterò» affermò Newt con determinazione.
Thomas si asciugò velocemente le lacrime; fissò Newt con gratitudine e affetto, e con un gesto audace, fece passare una mano attraverso lo spazio tra una sbarra e l'altra. 
Dopo averla indicata con lo sguardo, Newt se ne accorse e intrecciò le sue dita in quelle di Thomas, un contatto che sembrava ridare vita alle loro speranze.
«Ti amo» mormorò Thomas, sentendo il cuore battere forte nel petto.
«Ti amo anche io» rispose Newt, i suoi occhi sembravano brillare di sincerità e affetto.
In quel momento, Thomas desiderò che il tempo si fermasse. 
Sapeva che anche per Newt era così. 
Quando erano insieme, il mondo esterno sembrava svanire, ogni ansia e ogni preoccupazione si dissolvevano, sostituite da un caldo abbraccio interiore che lo faceva sentire al sicuro. 
Era come se quel semplice contatto fosse una barriera invisibile, una barriera in grado di proteggerli da tutto il resto, almeno per ora.

Ad un certo punto della notte, Thomas fu svegliato da un forte rumore proveniente dall'esterno, un suono sordo che sembrava crescere di intensità. 
Stropicciandosi gli occhi, notò che le loro mani non erano più intrecciate; Newt, che poco prima aveva condiviso con lui quel momento di quiete, era scivolato dalla posizione seduta e ora giaceva di fianco, il viso sereno nell'oscurità, ignaro del pericolo imminente.
Thomas si mise seduto, cercando di raccogliere i pensieri confusi. 
Il suo cuore batteva all'impazzata mentre la penombra della cella mostrava i lineamenti preoccupati degli altri ragazzi, che stavano iniziando a svegliarsi.
«Che sta succedendo?» chiese Sonya, ancora assonnata e con i capelli scompigliati, le palpebre pesanti come macigni. 
La sua voce tremava leggermente, rivelando l'ansia che stava iniziando a serpeggiare tra loro.
Uno degli uomini di guardia, un ragazzo di qualche anno più grande di loro con cicatrici sul viso e uno sguardo risoluto, si alzò in fretta. 
Impugnando il suo fucile con fermezza, si allontanò dalle celle in silenzio, il suo passo leggero ma deciso, come se ogni istante fosse carico di tensione.
Nel frattempo, il rumore fuori continuava a crescere, e ad esso si unì il ronzio assordante di un elicottero che volava a bassa quota. 
Un brivido percorse la schiena di Thomas, mentre il pensiero che W.C.K.D. potesse averli trovati si faceva sempre più concreto. 
Subito dopo, si udirono distintamente dei colpi di fucile, risuonando come tuoni che avrebbero potuto annunciare un catastrofico temporale. 
I ragazzi si scambiarono sguardi ravvicinati, il loro silenzio carico di una consapevolezza che li univa: erano in grave pericolo.
Poi, tra il frastuono e il terrore, una voce li riscosse dai loro pensieri. 
Thomas voltò la testa e vide la ragazza, un'ombra che si era avvicinata a loro con una grazia inquietante, il suo volto era illuminato lievemente.
La ragazza si avvicinò alle sbarre per poi esordire: «Avete intenzione di rimanere qui mentre W.C.K.D. ci attacca?»



*Angolo scrittrice del 2024*

Ciao ragaaa.
Il capitolo di oggi è leggermente più corto rispetto agli altri ma in compenso ho aggiunto il dialogo tra Newt e Thomas preso dal film che sfortunatamente è stato cancellato.
Questo mi sembrava il momento giusto per aggiungerlo.
E niente, spero che la storia vi stia piacendo e ci vediamo nel prossimo capitolo!

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